Borse, profondo rosso per Asia ed Europa. Trump minimizza, Tajani: "Negoziare insieme all'Europa"
I mercati finanziari globali sono stati travolti da una tempesta: le borse europee hanno perso in poche ore quasi 890 miliardi di euro

Anche nella giornata di lunedì 7 aprile 2025, i mercati finanziari globali sono stati travolti da una tempesta di vendite, con le borse europee che hanno perso in poche ore quasi 890 miliardi di euro. Il crollo dei mercati è la conseguenza della politica dei dazi del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha imposto nuove tariffe sul commercio internazionale, generando preoccupazioni per una possibile guerra commerciale globale.
Il vicepremier, Antonio Tajani, ha chiarito che l’Italia sostiene fermamente le iniziative dell'Unione Europea per evitare il conflitto e punta a negoziare con gli Usa.

Borse, tracollo asiatico
La crisi è iniziata in Asia, dove le principali piazze finanziarie hanno registrato cali drammatici. Shanghai ha visto una perdita iniziale di quasi il 4,5%, concludendo la giornata con un crollo del 7,3%. Anche Hong Kong ha subito un ribasso significativo, con l'indice Hang Seng che ha perso il 12%. La Borsa di Tokyo ha chiuso con un -7,8%, mentre Shenzhen ha perso oltre il 10%. Seul ha visto la peggiore giornata dal 2024, con una perdita del 5,57%. La causa principale di queste perdite è stata l'intensificarsi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, alimentata dalle tariffe aggiuntive imposte dal governo Trump.
La reazione della Cina non si è fatta attendere. Il governo cinese ha accusato gli Stati Uniti di perseguire un’egemonia economica a scapito degli altri paesi. Il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, ha parlato di "unilateralismo" e "protezionismo" da parte degli USA, definendo le misure di Trump un tentativo di "sacrificare gli interessi legittimi di tutti i Paesi per servire i propri interessi egoistici". La Cina ha anche avvertito che, se non si troverà un accordo, risponderà con misure a tutela della propria economia. Nel tentativo di mitigare l'impatto economico dei dazi, i leader cinesi hanno discusso l'adozione di stimoli per sostenere i consumi e stabilizzare i mercati. Secondo fonti vicine al governo, le autorità stanno considerando misure già previste prima dell'intensificarsi della guerra commerciale, ma che ora vengono accelerate per far fronte alla pressione tariffaria degli Stati Uniti.
Il Giappone, fortemente orientato all'export, ha visto una reazione immediata alla decisione di Trump di introdurre nuove tariffe, specialmente nel settore automobilistico, cruciale per l'economia nipponica. Il premier giapponese, Shigeru Ishiba, ha annunciato che si recherà negli Stati Uniti per discutere la situazione, cercando di ridurre l'impatto negativo sulla sua economia.
Europa sprofonda
Il crollo asiatico ha avuto un effetto domino sui mercati europei. Inizialmente, a Milano e Parigi, la situazione sembrava meno grave, con molti titoli che non riuscivano a entrare in contrattazione per via delle forti vendite. Tuttavia, non appena i mercati hanno trovato un equilibrio, le perdite sono aumentate rapidamente, con Milano e Parigi che hanno visto un calo superiore al 6%. A Francoforte, la situazione è stata ancora più drammatica, con una perdita che ha toccato il 9%. In totale, l'Europa ha visto una perdita di circa 890 miliardi di euro, e l'indice Stoxx 600 ha chiuso in calo del 5,86%. I singoli listini sono stati fortemente penalizzati: Milano ha perso il 6,17%, Francoforte il 5,68%, Parigi il 5,56%, Madrid il 5,33% e Londra il 4,52%.
In Italia, la crisi ha avuto un impatto devastante sulle azioni bancarie, con i titoli di Bper, Popolare di Sondrio, Mps e Banco BPM che hanno visto perdite superiori al 10%. Unicredit ha registrato un calo dell'11%, mentre Fineco e Mediolanum hanno perso rispettivamente l'8,7% e il 9,7%. A Milano, molti titoli non sono riusciti nemmeno ad aprire a causa dell'eccessivo ribasso, causando una situazione di grande confusione sui mercati.
Le reazioni dell’Europa: necessità di negoziare
In Europa, i leader hanno espresso preoccupazione per la crescente tensione commerciale. Il ministro francese per il Commercio, Laurent Saint-Martin, ha sottolineato la volontà dell'Unione Europea di negoziare per evitare una guerra commerciale, ma ha anche avvertito che se necessario, l’UE non escluderà "risposte aggressive". Da Berlino, il portavoce del governo tedesco ha parlato di "un campanello d'allarme" per l’economia globale, esprimendo l'urgenza di evitare ulteriori escalation.
Il vicepremier italiano, Antonio Tajani, ha aggiunto che l’Italia sostiene fermamente le iniziative dell'Unione Europea per evitare il conflitto e ha sottolineato la necessità di un’azione unitaria contro le politiche protezionistiche di Trump.
"Dobbiamo lavorare per evitare assolutamente una guerra commerciale, che sarebbe esiziale per gli Usa e per le nostre imprese. Dobbiamo trattare, lo deve fare l'Ue unita. L'Italia sosterrà tutte le iniziative del commissario Sefcovic, nella quale riponiamo estrema fiducia. C'è la trattativa aperta perché c'è il Commissario al commercio Maros Sefcovic che ha già avviato una interlocuzione con gli Stati Uniti, mi pare che il dialogo non si è interrotto. Noi dobbiamo andare avanti con la schiena dritta ma cercando sempre comunque una trattativa".
Arrivato a #Lussemburgo per discutere insieme ai partner 🇪🇺 la nostra solida risposta comune alla sfida dei #dazi. Agire compatti, tenere aperto il canale del dialogo ed evitare che le imprese europee trasferiscano la produzione: queste le nostre priorità. Aumentando gli accordi… pic.twitter.com/B11jEfqQfF
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) April 7, 2025
Sui controdazi europei su acciaio e alluminio previsti per il 9 aprile "si potrebbe pensare ad una dilazione, ad un rinvio al 30 ma certamente non è che noi ci opponiamo. Sosterremo il commissario Sefcovic, questo è chiaro, vediamo se si può rinviare di qualche settimana per avere più tempo per il dialogo ma questa lista è congelata quindi, è come dire una reazione di posizione direi, un segnale per dire noi siamo qui, difendiamo le nostre imprese ma siamo sempre pronti a discutere", ha concluso il leader di Forza Italia.
In collegamento dal Vinitaly, commentando la proposta del presidente di Confindustria Emanuele Orsini di usare fondi del Pnrr per aiutare le imprese, Tajani ha chiarito:
"Oggi abbiamo la riunione a Roma dei ministri competenti per vedere quale strategia avere sui dazi, ascolteremo le categorie dell'imprenditoria. Dovremo essere attenti a non approvare provvedimenti che possono configurare aiuti di Stato".
Trump minimizza
Dal canto suo, Donald Trump ha minimizzato l'effetto dei crolli sui mercati finanziari, paragonandoli a "una cura necessaria" per riequilibrare l’economia americana. Intervenuto a bordo dell’aereo presidenziale Air Force One, il presidente ha dichiarato che non intende causare un crollo dei mercati, ma ha ribadito la sua posizione sulla necessità di ridurre il deficit commerciale con la Cina e l'Europa. Trump ha inoltre affermato che, nonostante le difficoltà, "l’America è molto più forte" e che i paesi esteri sono "morti dalla voglia" di negoziare.