Bonus rifiuti: chi ha diritto al 25% di sconto sulla Tari e cosa bisogna fare
Lo riceveranno quattro milioni di famiglie. Le modalità sono le stesse dei bonus sociali per le bollette

Dal 2026 quattro milioni di famiglie potranno avere una sensibile riduzione della Tari, la tassa sui rifiuti. Entrerà effettivamente in vigore da gennaio il Bonus rifiuti.
Vediamo di cosa si tratta, chi ne ha diritto e cosa bisogna fare per averlo.
Si sblocca il bonus rifiuti
Le modalità di concessione - che sono quelle che erano trapelate già nei mesi scorsi - sono state stabilite con una delibera approvata nei giorni scorsi dall'Arera, l'autorità per l'energia.
Clicca qui per leggere e scaricare la delibera di Arera.
La Tari è la tassa sui rifiuti pagata da ogni contribuente al proprio Comune di residenza. Viene pagata dai proprietari e detentori di immobili in grado di produrre rifiuti, indipendentemente dall’uso effettivo degli stessi. Anche se da quest'anno sono previste delle novità in merito (ve ne parliamo più avanti).
Il bonus rifiuti è un'agevolazione economica, introdotta nel 2019 con un decreto fiscale, che garantirà una riduzione della spesa del 25% della Tari ai nuclei familiari in condizione di disagio economico, come già previsto per i servizi elettrico, gas e acqua.
Chi ha diritto al bonus rifiuti
Le caratteristiche per usufruire del bonus rifiuti sono le medesime del bonus sociale per le bollette (prima del recente intervento del Governo, che ha alzato per un breve periodo i limiti Isee per contrastare il caro bollette).
- nuclei familiari con Isee fino a 9.530 euro;
- nuclei familiari numerosi (almeno quattro figli a carico) con Isee fino a 9.530 euro.
Come fare a ricevere il bonus rifiuti
Come avviene per i bonus sull'energia - con i quali è cumulabile - il contributo sarà riconosciuto automaticamente, per gli importi dovuti a partire da gennaio 2026, agli utenti domestici che siano in possesso di un Isee in corso di validità.
Un automatismo simile a quello dei bonus bollette, con l'Inps che comunica ai fornitori (in questo caso ai Comuni) chi sono gli utenti che hanno diritto alle riduzioni.
Come cambia la Tari
Ma non si tratta dell'unica novità dell'anno in corso per quanto riguarda la Tari.
Da quest'anno, infatti, l'importo verrà calcolato sull'effettiva produzione di rifiuti indifferenziati. Il nuovo regime è già attivo dall'1 gennaio 2025 in alcuni Comuni, e in una seconda fase verrà estesa a livello nazionale.
Perché cambia la Tari
Tre le principali novità:
- L'importo della Tari non sarà più basato solo sulla superficie dell’immobile e sul numero di occupanti, ma anche sulla quantità effettiva di rifiuti indifferenziati prodotti. Questo sistema mira a incentivare la raccolta differenziata e ridurre la produzione di rifiuti non riciclabili;
- Saranno introdotte nuove tecnologie e strumenti di tracciamento dei rifiuti (esempio tessere elettroniche e cassonetti intelligenti dotati di sistemi di apertura e conteggio tramite tessere personali), per responsabilizzare i cittadini-contribuenti;
- Il nuovo calcolo intende premiare chi produce meno rifiuti indifferenziati.
Come ha spiegato ad Adnkronos Agnese Giardini, collaboratrice di Immobiliare.it, l'obiettivo è premiare chi produce meno rifiuti indifferenziati.