Buone notizie per i neo genitori. Dal 2026 la platea interessata dal Bonus Nido si allarga. Lo ha spiegato in questi giorni direttamente l’Inps con una circolare in cui annuncia che il contributo – già a disposizione delle famiglie con bambini che frequentano asili nido pubblici e privati – sarà assegnato anche a coloro che frequentano i micronidi.
Cos’è il bonus asilo nido
Il bonus asilo nido è una misura economica per sostenere le famiglie con le spese per l’iscrizione dei propri figli all’asilo nido – che sia pubblico o privato – e, nel caso di piccoli affetti da gravi patologie, che non possono frequentare l’asilo, anche per l’assistenza a casa.
Gli importi vanno in base all’Isee.
Per i bambini nati prima del 2024:
- fino a 3.000 euro all’anno per chi ha un Isee minorenni che non supera i 25mila euro (si tratta di circa 272 euro al mese per 11 mesi);
- fino a 2.500 euro all’anno per che ha un Isee minorenni tra i 25.001 e i 40mila euro (quindi 227 euro al mese per 11 mesi);
- fino a 1.500 euro all’anno per chi ha un Isee che supera i 40mila euro (136 euro al mese per 11 mesi).
Per i bambini nati dal 2024:
- 1.500 euro all’anno per le famiglie con un Isee superiore a 40mila euro;
- 3.600 euro all’anno per le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro.
Anche chi non presenta l’Isee ha comunque diritto al bonus asilo nido, ma solamente fino a 1.500 euro all’anno.
Il contributo vale anche per le sezioni primavera, che accolgono bambine/i tra ventiquattro e trentasei mesi di età, servizi integrativi abilitati come spazi gioco e servizi integrativi specifici. Tra quest’ultimi, risultano ammissibili gli spazi gioco (dai 12 ai 36 mesi, massimo 5 ore giornaliere senza mensa) e i servizi educativi in contesto domiciliare (dai 3 ai 36 mesi con numero ridotto di bambini), nel rispetto delle normative regionali
Sono invece escluse dal beneficio le spese relative a centri per bambini e famiglie e a servizi non riconducibili all’educazione per la prima infanzia (ad esempio servizi ricreativi, prescuola o post-scuola).
Le domande dal 1° gennaio 2026
A decorrere dall’1 gennaio 2026, le domande presentate e accolte, spiega l’Inps, “produrranno effetti anche per gli anni successivi, fino al mese di agosto dell’anno in cui il bambino compie tre anni, previa verifica dei requisiti e prenotazione delle mensilità”.
Per il contributo asilo nido sarà necessario allegare la documentazione di pagamento di almeno una retta (per gli asili pubblici con pagamento posticipato, sarà sufficiente l’iscrizione o l’inserimento in graduatoria). Mentre, per il contributo a sostegno presso l’abitazione, sarà richiesta un’attestazione del pediatra che certifichi l’impossibilità alla frequenza per gravi patologie croniche.
Chi richiede il contributo per la retta dell’asilo nido dovrà specificare il numero di mesi per i quali intende ricevere il rimborso (fino a un massimo di undici) e allegare almeno una ricevuta di versamento. A partire dal secondo anno di utilizzo, l’accesso avverrà esclusivamente tramite piattaforma digitale, dove sarà possibile riservare le somme destinate al nuovo periodo.