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Bonus mamme da 480 euro, via alle domande: a chi spetta, cosa fare e le scadenze

Non influisce sull’Isee ed è accessibile anche a chi percepisce altri benefici, come l’Assegno unico universale o il Bonus nido

Bonus mamme da 480 euro, via alle domande: a chi spetta, cosa fare e le scadenze

Il Bonus mamme lavoratrici 2025 è un contributo economico destinato alle donne con almeno due figli a carico e un reddito annuo non superiore a 40.000 euro. Gestito dall’Inps, il beneficio sarà erogato nel mese di dicembre 2025 e potrà raggiungere un importo massimo di 480 euro.

La misura punta a sostenere le madri che lavorano, alleggerendo le spese familiari e favorendo la conciliazione tra vita lavorativa e cura dei figli. Vediamo a chi spetta, cosa fare e le scadenze.

Cos’è il Bonus mamme lavoratrici 2025

Si tratta di un aiuto economico riservato alle lavoratrici dipendenti o autonome che, nel corso del 2025, hanno almeno due figli fiscalmente a carico. L’importo viene calcolato in base ai mesi effettivamente lavorati: 40 euro per ogni mese di attività svolta, fino a un massimo di 480 euro netti per l’intero anno.

Il contributo non concorre al calcolo dell’Isee e sarà accreditato direttamente dall’Inps sul conto corrente indicato nella domanda.

Quando arriva il pagamento

Il pagamento del bonus è previsto per dicembre 2025, ma l’Inps non ha ancora indicato una data precisa di accredito.

Chi presenterà la domanda dopo la scadenza del 7 dicembre 2025, ma entro il 31 gennaio 2026 (nel caso in cui maturi i requisiti successivamente), riceverà il pagamento a partire da febbraio 2026.

Scadenze e tempistiche per la domanda

La scadenza ufficiale per presentare la domanda è fissata a domenica 7 dicembre 2025.
Tuttavia, poiché si tratta di un giorno festivo, è consigliabile inviare la richiesta entro venerdì 5 dicembre 2025, ultimo giorno lavorativo utile.

Le domande devono essere presentate entro 40 giorni dalla pubblicazione della circolare Inps, che regola l’erogazione del beneficio.

Come presentare la domanda

Le lavoratrici potranno richiedere il bonus con una delle seguenti modalità:

  • Online, attraverso il portale Inps (www.inps.it) utilizzando le proprie credenziali SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • Telefonicamente, contattando il Contact Center Inps multicanale;
  • Tramite patronato, che potrà assistere nella compilazione e nell’invio della domanda.

Durante la procedura sarà necessario:

  • inserire i dati anagrafici della richiedente e i codici fiscali dei figli a carico;
  • indicare l’IBAN su cui ricevere l’accredito;
  • verificare, nell’area personale Inps, lo stato di lavorazione della domanda.

Nel caso di madri minorenni o incapaci di agire, la richiesta potrà essere presentata da un genitore o da un tutore legale.

Requisiti per ottenere il bonus mamme lavoratrici 2025

Per accedere al contributo, è necessario soddisfare tre tipologie di requisiti: familiari, lavorativi ed economici.

Requisiti familiari. Avere almeno due figli a carico, con il più piccolo di età inferiore ai 10 anni; oppure tre o più figli, con il più piccolo di età inferiore ai 18 anni. Eventi come il decesso di un figlio o l’affidamento esclusivo al padre non fanno decadere dal diritto al bonus.

Requisiti lavorativi. Essere lavoratrici dipendenti, sia nel settore pubblico che privato, oppure autonome iscritte a una gestione previdenziale obbligatoria; sono escluse le lavoratrici domestiche; sono invece ammessi i contratti intermittenti o in somministrazione.

Requisiti economici.  Il reddito da lavoro complessivo riferito all’anno precedente non deve superare i 40.000 euro.

Importi e calcolo del contributo

L’importo del bonus varia in base ai mesi di lavoro effettivo nel corso del 2025. Per ogni mese lavorato, spettano 40 euro netti; il contributo massimo annuale è di 480 euro, che corrisponde a 12 mesi di attività; se il secondo figlio nasce nel corso dell’anno, il conteggio parte dal mese di nascita.

Ad esempio, se una madre ha il secondo figlio ad aprile 2025, il bonus coprirà il periodo da aprile a dicembre, per un totale di 9 mesi, pari a 360 euro. I mesi non lavorati non vengono conteggiati.

Va rammentato che il bonus non influisce sull’Isee ed è accessibile anche a chi percepisce altri benefici, come l’Assegno unico universale o il Bonus nido.