il decreto aiuti

Bonus di 200 euro per redditi fino a 35mila euro: cosa devo fare

Arriverà direttamente con la busta paga o il cedolino pensione tra giugno e luglio.

Bonus di 200 euro per redditi fino a 35mila euro: cosa devo fare
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Duecento euro una tantum per contrastare in qualche modo la crisi economica "figlia" della guerra (ma non solo). E' il provvedimento contenuto nel Decreto Aiuti che avrà effetto più immediato e diretto sugli italiani. Riguarderà infatti ben 28 milioni di nostri connazionali, lavoratori e pensionati con redditi fino a 35.000 euro. Ma, attenzione, c'è già chi rischia di rimanere fuori. E sarebbe una beffa incredibile.

Bonus di 200 euro per redditi fino a 35mila euro: cosa devo fare

Innanzitutto parliamo di tempi: il bonus dovrebbe arrivare tra giugno e luglio e arriverà direttamente in busta paga (o nella pensione). Non ci saranno scaglioni, dunque sarà uguale per tutti.

Tecnicamente, poi, non è un bonus richiedibile, ma una erogazione una tantum. Dunque, per  chi si chiede "cosa devo fare?", la risposta è la più semplice di tutte: "niente". Il contributo arriverà direttamente nel cedolino della pensione o nella busta paga del lavoratore.

Come viene finanziato

Il conto è presto fatto: se il bonus riguarderà 28 milioni di italiani, allo Stato costerà 5,6 miliardi di euro. Ma da dove ha intenzione il Governo di reperire questo denaro?

La cifra verrà ricavata grazie alla tassa sugli extra-profitti delle aziende dell'energia, come ha spiegato  il ministro della Finanze Daniele Franco.

"Gli incentivi saranno finanziati con il proseguimento del prelievo straordinario su imprese produttrici, importatrici e rivenditrici di energia elettrica, gas e prodotti petroliferi per i quali si prevede un ulteriore prelievo del 15% sulla medesima base imponibile definita nel precedente intervento".

Insomma, un bel regalo per l'estate, anche se per combattere la crisi tra caro benzina e caro bollette per molti sarà semplicemente un piccolo palliativo. Ma, come si dice, meglio di niente...

Chi rischia la beffa

Attenzione, però, perché c'è anche chi rischia la beffa. Sono i lavoratori stagionali, i precari e gli autonomi, per il quali la situazione al momento non è chiara.

Per quanto riguarda i primi è una questione principalmente di tempistiche: se dovesse essere confermata l'erogazione a giugno o luglio, infatti, alcuni potrebbero rimanere fuori dalle assegnazioni.

Per i precari, la situazione riguarda coloro che hanno i contratti in scadenza prima di giugno. In particolare pensiamo a quelli della scuola. Il decreto non parla dei disoccupati. Possibile che però il pagamento del bonus possa avvenire con la Naspi (per chi la prende) oppure con un bonifico a sé. Ma è tutto da chiarire.

Così come è da chiarire la situazione degli autonomi. La categoria è a rischio dell'ennesima beffa. Anche se è probabile che nelle prossime ore - al massimo questione di giorni - arrivino dei chiarimenti in merito. Probabile che verrà creato un fondo ad hoc a cui attingere.

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