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Bollette luce, nuove regole: quando e per chi scatta la penale da pagare

Se si recede in anticipo da un contratto, il fornitore può applicare una penale piuttosto pesante. Le proteste delle associazioni dei consumatori

Bollette luce, nuove regole: quando e per chi scatta la penale da pagare
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Il mercato libero obbligatorio si avvicina: il 10 gennaio 2024 scatterà per il gas e l'1 luglio 2024 per l'energia elettrica. Ma se pensavate che questo significasse poter cambiare operatore liberamente ogni volta che nasceva un'offerta conveniente dovrete rivedere i vostri piani. Sì, perché in caso di cambio di fornitore prima della scadenza del contratto il Governo ha confermato gli oneri di recesso, con un ulteriore penale per le famiglie.

Bollette energia elettrica: occhio alla penale

Da gennaio 2024 infatti i fornitori hanno la possibilità di applicare un onere a carico del cliente che esercita il recesso prima dello scadere del contratto.

In sostanza, dunque, chi vuole cambiare fornitore perché ha trovato un'offerta più conveniente, deve farsi bene i conti, perché l'applicazione di una penale potrebbe ridurre anche sensibilmente il risparmio (o addirittura annullarlo).

A chi si applica la penale

La penale non si applica a coloro che hanno sottoscritto un contratto a tempo indeterminato o a prezzo variabile. Si applica invece a chi ha un contratto di queste tipologie:

  • Offerte a prezzo fisso
  • Contratti a tempo determinato.

Le proteste

Le associazioni dei consumatori nelle scorse settimane avevano chiesto di impedire queste clausole, ma senza successo.

Durissimo il commento di Marco Vignola, responsabile dell'energia dell'Unione nazionale consumatori:

"Una vergogna. Il Parlamento ha dimostrato di voler stare dalla parte delle compagnie energetiche che stanno facendo extraprofitti milionari e non da quella delle famiglie, in barba alla libera concorrenza, che prevede la perfetta mobilità del consumatore".

"Un fatto ancor più grave se si considera che proprio ora sta per essere eliminato il mercato tutelato e che, quindi, le famiglie, non informate su quello che devono correttamente fare per evitare di pagare di più, non essendo mai partita la campagna informativa, dovrebbero almeno essere lasciate libere di cambiare fornitore in caso di fregature. Insomma, dopo il danno la beffa".

Il Codacons, invece, dopo aver presentato un ricorso al Tar sta ipotizzando una class action

" Si tratta di un evidente squilibrio tra le parti, che vede i fornitori di energia in posizione privilegiata rispetto agli utenti ingiustamente danneggiati dalla previsione di penali in caso di recesso dai contratti – spiega il presidente Carlo Rienzi - Una misura che lede tutti i principi della concorrenza, e avrà ripercussioni economiche per i consumatori, impedendo loro di passare ad altro operatore con tariffe più vantaggiose pena il pagamento di questa nuova tassa".

 

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