Carburante, prezzi in salita

Benzina, sono tornate le accise: quali sono le assurde imposte che paghiamo ogni volta che facciamo il pieno

Dalla crisi libica alla guerra in Etiopia. Eppure Salvini e Meloni promettevano di volerle togliere...

Benzina, sono tornate le accise: quali sono le assurde imposte che paghiamo ogni volta che facciamo il pieno
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Con il nuovo anno sono tornate le accise sulla benzina. E di certo non c'erano mancate... Il Governo Meloni ha infatti deciso di cancellare lo sconto che da marzo ci permetteva di risparmiare 30,5 centesimi al litro ogni volta che ci fermavamo a fare il pieno. Una scelta graduale: a novembre infatti il taglio era passato da 30,5 a 18 centesimi, mentre con il 2023 il carburante è tornato a prezzo pieno, superando gli 1,8 euro al litro per il self e in alcuni casi i 2 euro al litro per il servito. Ma quali sono le accise che paghiamo sulla benzina? Alcune di queste sono davvero assurde...

Quali sono le accise che paghiamo sulla benzina

L'Italia in passato si può dire che abbia spesso messo le mani nelle tasche degli automobilisti per finanziarsi in momenti di difficoltà economica. Quella più nota, citata spesso quando ci si vuole lamentare del prezzo del carburante, è l'accisa sulla guerra in Abissinia. Introdotta nel 1935 da Benito Mussolini per finanziare la marcia su Addis Abbeba, ammontava a 1,90 lire. Che ai tempi era una cifra altissima (all'incirca come se oggi aumentasse di 2 euro). Le auto però erano pochissime e solo i più facoltosi potevano permettersele. E potevano dunque anche permettersi il rincaro, che però c'è ancora oggi.  Come tanti altri...

Vediamo quali sono nel dettaglio e quanto pesano.

  • Guerra d’Etiopia del 1935-1936: 1,90 lire (0,000981 euro);
  • Crisi di Suez del 1956: 14 lire (0,00723 euro);
  • Ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963: 10 lire (0,00516 euro);
  • Ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966: 10 lire (0,00516 euro);
  • Ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968: 10 lire (0,00516 euro);
  • Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976: 99 lire (0,0511 euro);
  • Ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980: 75 lire (0,0387 euro);
  • Missione ONU durante la guerra del Libano del 1982: 205 lire (0,106 euro);
  • Missione ONU durante la guerra in Bosnia del 1995: 22 lire (0,0114 euro);
  • Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004: 0,02 euro;
  • Acquisto di autobus ecologici nel 2005: 0,005 euro;
  • Emergenza terremoto in Abruzzo del 2009: 0,0051 euro;
  • Finanziamento alla cultura nel 2011: da 0,0071 a 0,0055 euro;
  • Gestione immigrati dopo la crisi libica del 2011: 0,04 euro;
  • Emergenza alluvione Liguria e Toscana del novembre 2011: 0,0089 euro;
  • Decreto ‘Salva Italia’ del dicembre 2011: 0,082 euro (0,113 sul diesel);
  • Emergenza terremoti dell’Emilia del 2012: 0,024 euro;
  • Finanziamento del ‘Bonus gestori’ e riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo: 0,005 euro;
  • Spese del ‘decreto Fare’ del 2014: 0,0024 euro.

Sommando tutto quanto si arriva a ben 72 centesimi sulla benzina e a 62 sul diesel. Che, sommati all'Iva ci dicono che ogni volta che facciamo rifornimento, più della metà di ciò che paghiamo finisce in tasse: il 55% per la benzina, il 51% per il diesel. 

Le accise negli altri Paesi d'Europa

Dati che ci mettono sul poco invidiabile podio europeo per balzelli sul carburante. Stando a una recente rilevazione di Facile.it, per quanto riguarda la benzina, solo in Belgio le accise superano le nostre (0,79 euro al litro). Poco dopo l'Italia ci sono Finlandia e Grecia (0,70), Francia (0,68) e Germania (0,65).

Sul diesel, invece, non abbiamo rivali (anche se non c'è da vantarsene...). I nostri 0,62 euro al litro mettono in fila Belgio (0,60) e Francia (0,59). Lo Stato dove si pagano meno accise sui rifornimenti è invece la Bulgaria: 0,36 euro al litro di benzina e 0,33 di diesel. La metà di quanto paghiamo noi...

Quando Salvini e Meloni dicevano di voler eliminare le accise...

Quando si parla di accise, poi, non si può non tornare indietro nel tempo e rivedere quando gli attuali governanti promettevano il taglio totale. E' uno dei punti che vengono spesso rinfacciati al leader della Lega Matteo Salvini, che già nel 2018 dichiarò:

"Via metà delle accise sulla benzina nel primo Consiglio dei ministri".

Sappiamo tutti che non è stato per nulla così...

Ma in questi giorni sta nuovamente girando sempre sui social anche un video da campagna elettorale di Giorgia Meloni. Nel filmato la premier va dal benzinaio a fare il pieno e si scandalizza per l'elevato peso delle accise, sostenendo di "pretendere che vengano progressivamente abolite". Anche qui è andata ben diversamente, almeno per ora...

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