IL BILANCIO

Approvato il Def: crescita dimezzata, nel 2025 sarà solo dello 0,6%

Rivista al ribasso la crescita del Pil anche per 2026 e 2027: +0,8%

Approvato il Def: crescita dimezzata, nel 2025 sarà solo dello 0,6%
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Il Consiglio dei ministri ha approvato mercoledì 9 aprile 2025 il nuovo Documento di economia e finanza (Def) per il 2025, ora ribattezzato Documento di finanza pubblica (Dfp) in seguito all’adeguamento alle nuove normative europee. Il documento, che rappresenta il primo bilancio annuale sull’andamento dei conti pubblici, segna una netta revisione al ribasso delle stime di crescita dell’economia italiana in un contesto economico globale di altissime tensioni.

Crescita Pil dimezzata per il 2025

Il Dfp prevede per il 2025 una crescita del Prodotto interno lordo (Pil) dello 0,6%, la metà rispetto all’1,2% previsto lo scorso ottobre nel Piano strutturale di bilancio. Anche le proiezioni per gli anni successivi sono state corrette: il Pil crescerà dello 0,8% sia nel 2026 che nel 2027. Una frenata che, secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, riflette non solo le difficoltà dell’economia nazionale ma anche le tensioni geopolitiche e la volatilità dei mercati globali.

Il ministro del Mef Giancarlo Giorgetti
Il ministro del Mef Giancarlo Giorgetti

"Incredibilmente, nonostante il dimezzamento delle previsioni di crescita, la finanza italiana rispetta tutti gli indicatori", ha dichiarato Giorgetti durante la conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. Non è più il famoso Def, perché la nuova normativa Ue prevede documento diverso rispetto al passato, che è di aggiornamento dei conti di finanza pubblica e manca dei contenuti programmatici tipici del Def - ha aggiunto Giorgetti, mettendo in chiaro la difficoltà di stilare delle stime in un momento geopolitico così delicato.

"Viene adottato in una situazione molto complessa sotto l'aspetto economico globale e quindi nei riflessi sull'economia nazionale. Questo rende molto complesse e difficili, perfino aleatorie, le previsioni non solo a lungo termine ma anche a breve", chiarisce. 

Deficit sotto controllo, debito ancora alto

Nonostante la frenata della crescita, il governo punta a mantenere il deficit sotto controllo. Per il 2025 è confermato al 3,3% del Pil, con una discesa al 2,8% nel 2026 e al 2,6% nel 2027. Giorgetti ha precisato che, senza i recenti eventi internazionali, si sarebbe potuti scendere sotto la soglia del 3% già nel 2025, anticipando l’uscita dalla procedura per deficit eccessivo.

Il debito pubblico, invece, resterà elevato: è previsto al 136,6% del Pil nel 2025, al 137,6% nel 2026 e al 137,4% nel 2027. Solo allora si inizierà a vedere un calo, complice il progressivo "sgonfiarsi" dell’impatto del Superbonus sui conti pubblici. È stata comunque rispettata la traiettoria della spesa netta, elemento considerato cruciale per la sostenibilità del bilancio statale.

crediti fiscali da superbonus
Il debito pubblico resta alto, almeno fino a che non inizierà a sgonfiarsi l'impatto del "superbonus"

Il Dfp non include invece valutazioni dettagliate sull’impatto economico delle recenti tensioni geopolitiche, come i dazi introdotti dal presidente statunitense Donald Trump o il piano di riarmo europeo annunciato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Per quanto riguarda la spesa per la difesa, il governo conferma un orientamento in linea con l’obiettivo del 2% del Pil, ma ulteriori decisioni potrebbero arrivare in sede di risoluzione sul Def.

Nel corso del Consiglio dei ministri è stata inoltre approvata la proroga della riforma fiscale: il governo avrà tempo fino al 31 dicembre per emanare i decreti legislativi attuativi della delega. Secondo il viceministro delle Finanze Maurizio Leo, questa decisione permetterà di consolidare i risultati finora ottenuti e completare gli interventi ancora in lavorazione. Il Documento di finanza pubblica è atteso alle Camere entro oggi, giovedì 10 aprile 2025, come previsto dai termini di legge, per la sua approvazione.

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