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Approvato il Decreto Trasparenza: cosa cambia per i datori di lavoro

I contratti dovranno essere riscritti in pieno agosto.

Approvato il Decreto Trasparenza: cosa cambia per i datori di lavoro
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Il Decreto Trasparenza entra ufficialmente in vigore da oggi, lunedì 1 agosto 2022. E cambia le cose anche per i datori di lavoro, che dovranno applicare le norme sui contratti di tutti i dipendenti.

Decreto Trasparenza: cosa cambia per i datori di lavoro

In sostanza, la direttiva legata alla trasparenza permette di conoscere le condizioni di lavoro di tutti i dipendenti, che vedranno riscritti i loro contratti questo mese (dall'1 agosto per chi ha un contratto attivo e dal 13 per le nuove assunzioni).

Si parla tendenzialmente di obblighi informativi. Il datore di lavoro dovrà comunicare informazioni tipiche del contratto tra cui anche il periodo di prova, l’inquadramento del lavoratore e la programmazione dell’orario, ferie e congedi retribuiti. Secondo la disciplina le regole devono applicarsi a tutti i contratti di lavoro subordinato a prescindere dalla data, dal regime orario, dai rapporti part-time o intermittenti. Vale anche per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, quelli con impostazione occasionale e i lavori domestici. Non vale invece per alcuni rapporti di durata molto breve.

Il Decreto prevede anche sanzioni amministrative, che verranno applicate per ciascun lavoratore i cui dati siano incompleti o addirittura omessi.

Cosa è il Decreto Trasparenza

Approvato il 27 giugno 2022, il Decreto Trasparenza è stato pubblicato il 31 luglio in Gazzetta ufficiale, entrando dunque in vigore il giorno successivo.

Per i datori di lavoro servirà comunicare chiaramente una serie di informazioni per ciascun dipendente:

  • Tipologia contrattuale
  • Nome del datore
  • Sede di lavoro
  • Data di inizio e fine (in caso di rapporto a tempo determinato)
  • Il periodo di prova (se previsto)
  • La categoria, livello e la qualifica o in alternativa la descrizione della tipologia di lavoro
  • L’orario di lavoro
  • La durata delle ferie
  • La durata dei congedi retribuiti

Le sanzioni

Come detto, la norma prevede anche una serie di sanzioni per chi non ottempera alle prescrizioni. Parliamo di sanzioni amministrative da un minimo di 250 a un massimo di 1.500 euro per ciascun lavoratore. Deve però essere il lavoratore a sporgere denuncia o deve avvenire un accertamento ufficiale.

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