Amazon prepara il più grande licenziamento di massa della sua storia: a casa 18mila dipendenti
In linea con gli altri colossi come Meta, Netflix e Twitter che, nel 2022, hanno licenziato migliaia di dipendenti
Sembravano totem semidivini che con le miserie umane ed economiche della media impresa nulla avessero da spartire. E invece anche i colossi tecnologici "sanguinano": Amazon ha reso noto di voler licenziare 18mila dipendenti, nelle divisioni Amazon stores, People experience e Technology solutions.
I licenziamenti a tappeto degli insospettabili continuano senza sosta: dopo le migliaia di lavoratori lasciati a casa da Twitter, Meta e Netflix alla fine del 2022, la tendenza non ha mostrato segni di rallentamento e il 2023. Ora tocca a Jeff Bezos dare la mazzata.
Amazon licenzierà 18mila persone
E' il più grande licenziamento di massa mai avvenuto nella storia della compagnia, interesserà soprattutto ruoli aziendali, mettendo al riparto frange come magazzinieri e trasportatori. La notizia si è abbattuta sui lavoratori ieri, 4 gennaio 2023, tramite una nota ai dipendenti inviata da Andy Jassy, l’amministratore delegato della compagnia di Bezos, che recita:
"La revisione di quest'anno è stata più difficile a causa dell'incertezza dell'economia e del fatto che abbiamo assunto rapidamente negli ultimi anni. Amazon ha già affrontato situazioni economiche incerte e difficili e continuerà a farlo".
I tagli riguarderanno circa il 6% del personale aziendale di Amazon, pari a circa 300mila persone, su un totale di 1.5 milioni di dipendenti, che rendono l’azienda il secondo più grande datore di lavoro privato negli Stati Uniti, dopo Walmart.
A fare luce sulla situazione finanziaria del colosso è il New York Times, che ha visionato un rapporto interno della società, che prevede fino a 10mila esuberi, soprattutto nelle aree risorse umane, retail e sviluppo di nuovi device.
Impossibile non tenere conto, infatti, delle pesanti perdite subite durante il 2022 sul mercato azionario e a causa della riduzione delle spese di consumatori e imprese per colpa dell’impennata inflazionistica degli ultimi mesi.
In "buona" compagnia
Come accennato Amazon non è l'unico gigante che corre ai ripari. Mark Zuckerberg, padre di Facebook, ha vissuto un 2022 da dimenticare: la sua Meta ha già licenziato 11mila persone (via mail) e, secondo il sito di monitoraggio Layoffs, le aziende tecnologiche hanno mandato a casa circa 150mila persone nel 2022.
Che dire dell'emorragia di Twitter dopo l'insediamento del nuovo proprietario ed (ex) uomo più ricco del mondo Elon Musk? Quasi la metà dei lavoratori sono stati mandati a casa.
Che dire di un altro "intoccabile" come Netflix? Nel 2022 il prezzo delle azioni è crollato del 70% dall’inizio dell’anno con conseguenti licenziamenti di massa.
E' finita l'età dell'oro per i Big oppure si tratta solamente di una levata di scudi utile a fronteggiare la complicata congiuntura economica?