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Un miliardo di euro per la riqualificazione di 315 borghi storici italiani

Ad oggi, il 95% delle risorse previste dal Ministero della Cultura è stato assegnato, rispettando pienamente i target europei

Un miliardo di euro per la riqualificazione di 315 borghi storici italiani
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Il Ministero della Cultura, Invitalia e Associazione Civita hanno ribadito l’impegno finalizzato alla rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi italiani durante l'evento "Recovery Plan Ur nella cultura. La rigenerazione dei borghi italiani".

Pnrr: 1,02 miliardi per riqualificare borghi e imprese culturali in Italia

L'Italia investe nella valorizzazione del proprio patrimonio culturale attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), destinando 1,02 miliardi di euro alla riqualificazione di 315 borghi e al sostegno di oltre 2.700 iniziative imprenditoriali. Questo impegno conferma il ruolo della cultura come motore di sviluppo economico e sociale, in linea con gli obiettivi europei.

Il Ministero della Cultura, in collaborazione con Invitalia e l'Associazione Civita, ha ribadito il proprio impegno nel rilancio dei piccoli centri italiani. Il "Piano Nazionale Borghi" si configura come un'iniziativa strategica per il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico, coinvolgendo attivamente i Comuni in un processo di innovazione e sostenibilità.

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Borghi italiani

L'evento "Recovery Plan Ur nella cultura. La rigenerazione dei borghi italiani", organizzato dall'Associazione Civita con il supporto del Ministero della Cultura e di Invitalia, ha evidenziato il ruolo centrale dei territori nell'attuazione delle politiche culturali finanziate dal Pnrr. La partecipazione dei sindaci e delle istituzioni ha sottolineato l'importanza di un'azione condivisa per il rilancio delle piccole realtà locali.

La ripartizione delle risorse

Con il Decreto Ministeriale del 18 marzo 2022, n. 112, è stata stabilita la suddivisione delle risorse complessive in quattro principali linee di intervento, così articolate:

  • Linea A: realizzazione di un Progetto pilota per ciascuna Regione e Provincia autonoma, con un finanziamento di 20 milioni di euro per progetto, per un totale di 420 milioni di euro.
  • Linea B: iniziative di rigenerazione culturale e sociale rivolte ad almeno 229 borghi storici, proposte dai Comuni, con un fondo complessivo di 380 milioni di euro.
  • Regime d’aiuto: stanziamento di 200 milioni di euro destinati a micro, piccole e medie imprese, sia profit che non profit, già presenti o interessate a insediarsi nei borghi beneficiari dei fondi della Linea B.
  • Turismo delle radici: un investimento di 20 milioni di euro, gestito dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, finalizzato alla valorizzazione del turismo legato alle origini familiari.

Il coinvolgimento dei Comuni e gli obiettivi raggiunti

Uno degli aspetti innovativi del Pnrr italiano è l'accento posto sul protagonismo dei Comuni nella gestione dei fondi destinati alla cultura. L'investimento "Attrattività dei Borghi" ha permesso di finanziare oltre 300 piccoli centri, con progetti in fase avanzata di realizzazione. Ad oggi, il 95% delle risorse previste dal Ministero della Cultura è stato assegnato, rispettando pienamente i target europei e, in alcuni casi, anticipandone il raggiungimento. Un esempio concreto è l’investimento sui "Parchi e giardini storici", che ha già superato l’obiettivo prefissato per il 2025 con il completamento di 54 interventi rispetto ai 40 previsti.

Il Quaderno dell'Associazione Civita e il monitoraggio del Pnrr

Durante l’evento è stata presentata la nuova edizione del "Quaderno dell’Associazione Civita", curata dallo Studio Valla, che offre un’analisi comparata dell’avanzamento dei Pnrr di Italia, Francia, Spagna e Portogallo. L’incontro ha visto la partecipazione di figure istituzionali e rappresentanti del settore, tra cui Gianni Letta (Presidente Associazione Civita), Tommaso Foti (Ministro per gli Affari Europei e il Pnrr), Valentina Gemignani (Ministero della Cultura) e diversi sindaci dei Comuni coinvolti.

Il confronto con altri Paesi europei

L’analisi condotta dall’Associazione Civita ha evidenziato come l’Italia sia il Paese che ha investito di più nel settore culturale, destinando il 3,5% del budget Pnrr (circa 6,6 miliardi di euro). Seguono la Francia con il 3,1%, il Portogallo con l’1,45% e la Spagna con l’1,19%. Mentre Italia e Francia hanno diversificato gli interventi su più settori culturali, Spagna e Portogallo si sono concentrati sulla digitalizzazione e sul sostegno alle industrie creative.

Pnrr borghi
Borghi italiani

La cultura come motore di sviluppo

Nonostante le differenze strategiche, tutti i Paesi analizzati riconoscono il valore della cultura come strumento di coesione sociale e crescita sostenibile. La conservazione del patrimonio, la digitalizzazione e il rafforzamento delle industrie creative rappresentano obiettivi condivisi, da perseguire anche oltre il Pnrr.

Simonetta Giordani, Segretario Generale dell’Associazione Civita, ha sottolineato come il settore culturale italiano stia cogliendo l’opportunità offerta dal Pnrr, lavorando in sinergia tra istituzioni, enti locali e imprese.

"C’è ancora molto da fare, ma intendiamo continuare a mettere in collegamento istituzioni, Comuni e imprese per sfruttare al meglio le risorse disponibili, non solo del Pnrr, ma anche delle future programmazioni europee", ha dichiarato.

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