Tormentoni estivi, quando la musica diventa un tormento cacofonico: l'Irriverente tormento di Simone Di Matteo
I tormenti estivi, quando la musica della bella stagione si trasforma in un autentico tormento per le nostre povere orecchie!
“Come si fa a non amare l'estate?” si chiedono spesso e volentieri alcuni. La bella stagione, o perlomeno così era solitamente, corrisponde a quel periodo dell’anno in cui, cullati dal delicato vento fresco che ci sfiora la pelle calda, trascorriamo notti insonni a guardare il cielo stellato oppure giornate intere ad innamorarci facilmente del primo malcapitato che incontriamo lungo il nostro cammino, giusto il tempo di guadagnarci un po’ di compagnia per una piccola vacanza. Sfortunatamente, però, almeno per quel che riguarda gli ultimi anni, non credo si possa più dire lo stesso. Ad oggi, in effetti, ogni volta che penso all’estate, puntualmente la sola cosa che riesco a domandarmi è come si faccia ad amarla!?!
I tormentoni, nuovi protagonisti di un'estate iniziata e già finita
Tra tempeste cicloniche inaspettate e ondate di gelo improvvise al Nord, anticicloni infernali e incendi perlopiù dolosi al Sud, senza trascurare l’insolita stabilità del Centro, non ritengo si possa assolutamente più parlare di “bella stagione” e l’evidenza è sotto gli occhi di chiunque, eccetto quelli dei negazionisti del cambiamento climatico, il cui ingegno fine sembra non riuscire a cogliere gli stravolgimenti metereologici di cui siamo testimoni. Anzi, vi dirò di più, l’estate non ha fatto in tempo ad arrivare che sta già volando via! Presto dovremo tornare a fare i conti, diciamocelo chiaramente, con la ripartenza, lo stress, la fame, il lavoro, la routine e, infine, addirittura con la corsa ai regali di Natale. Non so voi, ma io nell’aria sento già risuonare il ritornello di All I Want For Christmas di Mariah Carey!
Peccato solo che, almeno per il momento, si tratti unicamente di un miraggio dovuto al Solleone visto che, al posto dell’ugola d’oro d’oltreoceano, mi ritrovo ancora costretto ad ascoltare in ogni dove gli immancabili tormentoni estivi, quell’infinità di canzonette fresche e leggere, dai toni futili e dai temi inutili purché orecchiabili e “radiofonici”, divenute il simbolo per ‘eccellenza’ dell’estate quando, il più delle volte, non sono altro se non dei veri e propri tormenti per le nostre povere orecchie.
Lo sa bene Annalisa che, dallo scorso marzo, non fa che martellarci con i suoi ritornelli scanzonati al grido di “ho visto lei che bacia lui, che bacia lei, che bacia me”. Mon Amour, tesoro mio, ma alla fine si può sapere chi è che baci tu? Ci pensiamo domani mi suggerisce Angelina Mango che, dopo la vittoria nella categoria “canto” ad Amici di Maria De Filippi e il meritatissimo disco di platino, non ne vuole assolutamente sapere di andare in vacanza. Per carità, questa non è Ibiza senza ombra di dubbio, come ci ricordano giustamente i The Kolors sulle note di Italo Disco, ma non vedo l'ora che sforni un nuovo brano degno di essere ascoltato. Lo stesso non mi sento di poter dire per Fedez che, con la sua Disco Paradise incisa con l’onnipresente Annalisa e gli Articolo 31, è riuscito soltanto ad offrire al suo pubblico una copia già invecchiata male dell'intramontabile Mille con Orietta Berti.
E che dire di tutti quei prezzemolini televisivi che, dopo la rivoluzione innescata in Mediaset da Pier Silvio Berlusconi, non avranno più di che luce brillare? Alcuni di loro, pensate, tra le altre cose si sono dedicati alla musica, credendo che siano forse sufficienti un microfono, una base e un pizzico di autotune per fare un'artista. Basti guardare a Edoardo Donnamaria che, in seguito alla rottura con l'ex coinquilina del Grande Fratello Vip Antonella Fiordelisi, ha sformato quella che lui ritiene essere una hit, Piccolo sole, nella vana speranza, stando alle sue più recenti dichiarazioni, che Amadeus lo chiami a Sanremo. Mi auguro che ciò non accada, non vorrei ritrovarmi ad assistere al declino di uno dei Festival canori più importanti del nostro bel Paese! Oppure a Francesco Nozzolino, la cui nuova canzone s’intitola Voglio l’uccello. Per carità, non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace. Tuttavia, nell’ascoltarlo, a me è venuta solamente un’insolita voglia di estinzione umana precoce. Per non parlare di Nikita Pelizon che, “tra angeli e unicorni”, deve aver sicuramente bevuto qualche Mojito di troppo!
Fortunatamente c’è Sarah Altobello, una che cento ne fa e una ne pensa, sebbene sarebbe meglio pensarne cento e magari farne una bene. Con la sua Pullula ci rammenta la sua simpatia, una rara qualità al giorno d’oggi che mi consente di perdonarle tutto, persino il fatto di essersi improvvisata cantante!