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Tormentoni estivi 2024, quando musica e buon gusto non vanno mai di pari passo – L’Irriverente commento di Simone Di Matteo

Un'accozzaglia di note, melodie e parole che di musicale non hanno proprio un bel niente

Tormentoni estivi 2024, quando musica e buon gusto non vanno mai di pari passo – L’Irriverente commento di Simone Di Matteo
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L’estate, si sa, è la stagione più amata e desiderata da tutti. O perlomeno, è così che si dice. D’altronde, chi è che non vede l’ora di ritrovarsi invischiato in una di quelle storie “nate già finite” (come cantava la grande Fiorella Mannoia in Pescatore di Pierangelo Bertoli) sulle sponde del mare al calar della sera? O che ne so, di cucinarsi a puntino sotto il Solleone neanche ci si trovasse nelle lande desolate del Sahara semplicemente per il gusto di essere meno pallido di qualcun altro? O ancora, di ingozzarsi di gelati mandando letteralmente a farsi benedire quei sacrifici fatti nei mesi precedenti per superare una prova costume di cui a nessuno importa un gran ché visto chi e cosa si aggira per le spiagge affollate? Oppure, di trascorrere le proprie giornate in una vacanza apparentemente infinita perché, in fondo, “la vita è bella, ma è più bella la bella vita”? Forse a tutti, eccetto me. E come se non fosse già abbastanza, chi è che non vede l’ora di ascoltare, ballare e canticchiare quelle canzoncine ignobili che, anziché tormentoni, assomigliano piuttosto a dei veri e propri tormenti? Un po’ chiunque, tranne le mie povere orecchie.

Da tormentoni a tormenti il passo è breve!

Ebbene sì, perché con l’arrivo della bella stagione spuntano, come spunta la Luna a mare chiaro, tutti quei brani, vecchi e nuovi, di grandi stelle e meteorine di incerta fama e dubbio talento che, inspiegabilmente e in men che non si dica, infestano qualsiasi stazione radiofonica le nostre antenne siano in grado di captare. Una miriade di canti visti e rivisti (non serve essere memorabili, in fin dei conti a settembre non li ricorderà più nessuno), accompagnati da melodie scopiazzate qua e là (tanto basta che siano orecchiabili), canzoni fresche e leggere, dai toni futili e dai temi inutili, che diventano il simbolo per eccellenza, mio malgrado, di un periodo che potrebbe essere nettamente migliore sotto ogni punto di vista. E chissà, magari è esattamente questo il punto: l’estate potrà anche avere molto da dare, ma è chi la vive che pare non esser caratterizzato da alcunché di decente.

Annalisa

Basti pensare ad Annalisa, una delle poche rimaste in circolazione ad aver in corpo un briciolo di reale talento, che, in seguito al successo sanremese, sembra aver deciso nuovamente di optare per la strada più facile, quella della “bassa spesa, alta resa”, affiancandosi a Tananai nel pezzo Storie Brevi. Ecco, parlando di brevità, mi auguro vivamente che la durata in classifica e nelle radio del brano in questione sia infinitesimale, anche perché, diciamocelo Sinceramente, quando quando quando quando ti ricorderai, cara Annalisa, di essere più di quel che ti limiti a sembrare?!

Una domanda che di certo non rivolgerei a Rose Villain che, Come un tuono a ciel sereno, ha ben pensato di rammentarci, in compagnia di Guè Pequeno, che nell’epoca moderna, della pura avanguardia e del progresso che porta al regresso, al “peggio, non c’è mai fine”.

E diversamente le cose non potrebbero andare per Elodie, la Beyoncé de’ noi artri (“sì, je piacerebbe” direbbe Valentina Persia), che con la sua Black Nirvana ci ha dimostrato che, alle volte, non bastano una ventina di mani per scrivere una canzone degna di tale nome!

Per fortuna, ci hanno pensato I Ricchi e Poveri a restituire un po’ di dignità ad un panorama discografico ormai in declino, regalandoci una boccata d’Aria fresca con un autentico tormentone che racconta la libertà dei rapporti con un capovolgimento di prospettiva. Ma non sono i soli, anzi!

Pierdavide Carone

Pierdavide Carone, attualmente in tournée in lungo e in largo per il bel Paese, con Carla e la Credenza ci ha restituito, attraverso un linguaggio metaforico, una vivida immagine in musica dell’uomo medio, pigro e pavido tipico di una sconclusionata generazione di inetti idolatranti.

Mentre Laura Bono, anche lei impegnata con numerosi live in giro per la penisola, non smette mai di insegnarci che la perseveranza, l’impegno, la passione e il rimanere fedeli a se stessi, comunque vada e nonostante tutto, alla fine ripagano sempre.

Il nuovo podcast Se Telefonando

E chissà, credo davvero che saranno loro, insieme al nuovo podcast Se Telefonando di Marco Salvati, a tenermi compagnia nelle soleggiate giornate che mi attendono. Ho bisogno di prendermi una vacanza, una lunghissima vacanza. Tornerò?! Chi lo sa, starà a voi scoprirlo!!!

Se vi siete persi il commento della scorsa settimana dell'Irriverente Simone Di Matteo dedicato al mese del Pride, potete recuperarlo QUI

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