Simone Di Matteo, conferito il Premio Nazionale "Segni di Pace" all'irriverente giornalista
Un autore, personaggio tv e giornalista che con i suoi lavori si adopera quotidianamente per contrastare la violenza e promuovere la pace
Si è tenuta lo scorso 21 aprile, nell'incantevole cornice del Teatro degli Instabili della città di Assisi, la nuova cerimonia di assegnazione del Premio Nazionale "Segni di Pace", che ha visto la partecipazione del direttore e coordinatore della "Cattedra della Pace" Renato Ongania, del Sindaco di Assisi Stefania Proietti, del Presidente della regione Umbria Donatella Tesei e del poeta Bartolomeo Theo Di Giovanni. Un'onorificenza prestigiosa, annualmente conferita a tutte quelle personalità che si sono distinte in ambito culturale grazie al proprio contributo nella ricostruzione di una società pacifica e che oggi danno il benvenuto tra le loro fila all'Irriverente giornalista e scrittore Simone Di Matteo.
"Le mie battaglie non sono mai degli scontri violenti", parola di Simone Di Matteo
Dedito alla promozione di una "cultura della pace", con il sostegno del Ministero delle Imprese e del Made in Italy nonché con quello della "Cattedra della Pace” (istituzione educativa a servizio delle Nazioni Unite nata per proporre nuovi linguaggi e forme comunicative della pace), "Segni di Pace" focalizza la propria attenzione su religiosi, insegnanti, letterati, poeti e scrittori, avvocati, imprenditori e figure rappresentative del terzo settore, che con i propri mezzi si adoperano per garantire, fra le altre cose, la salvaguardia dell’ambiente, il volontariato sociale o perfino la cooperazione internazionale. Pertanto, tra i 90 premiati di quest'anno non poteva non esserci anche Di Matteo.
Da tempo, infatti, l'ex vincitore di Celebrity Chef porta avanti numerose battaglie sociali attraverso i suoi lavori, siano essi scritti, multimediali o canori, con lo scopo di sedare qualsiasi tipo di divergenza, appianare qualunque situazione di disparità e contrastare una violenza che è sempre più presente nella quotidianità odierna, professando un'amore che, come recita il titolo di una delle sue ultime fatiche letterarie, può essere riscoperto "dietro ogni cosa". Di recente, ad esempio, ha prestato il proprio volto in qualità di testimonial alla nuova campagna di Rispetto per Tutti gli Animali, associazione senza fini di lucro che conta più di due milioni di utenti registrati e mira ad ottenere l’eliminazione di ogni forma di barbarie perpetrata nei confronti degli animali.
"Con le parole di frequente ci lotto,- ha dichiarato dopo aver ricevuto il riconoscimento consegnatoli per "il [suo] profondo sentimento di giustizia ed etica anche attraverso le sue irriverenti riflessioni, [la sua capacità di] illumina[re] le menti e tocca[re] le coscienze dei lettori con la sua eloquenza, a volte anche inesorabile" - ma le mie battaglie non sono, non sono state, e non saranno certamente, nemmeno in futuro, degli scontri violenti. [...] Accolgo questo Premio con immensa gratitudine, conscio di vivere in un Paese dove c’è ancora molto da fare. Specialmente in tema di diritti. [...] La violenza, Isaac Asimov insegna, è e resta l’ultimo, se non l’unico, rifugio degli incapaci. E nonostante sia un’utopia credere di poter cambiare il mondo da un giorno all’altro, il solo pensare di poterlo fare per me è già un gran bel passo in avanti".