instancabile divulgatore

Morto lo storico Lucio Villari, aveva 91 anni. Cordoglio di Mattarella: "Riferimento per generazioni di studiosi"

Oltre all'attività accademica, si distinse per la sua capacità di raccontare la storia al grande pubblico

Morto lo storico Lucio Villari, aveva 91 anni. Cordoglio di Mattarella: "Riferimento per generazioni di studiosi"
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Si è spento all'età di 91 anni, nella notte tra il 16 e il 17 marzo 2025, lo storico Lucio Villari, una delle figure più autorevoli della storiografia italiana. Ricoverato all'ospedale Gemelli di Roma, ha trascorso gli ultimi momenti circondato dall'affetto della moglie Fausta Cataldi e dei figli Alberto e Anna. Con la sua scomparsa, l'Italia perde un insigne studioso capace di raccontare il passato con profondità, rigore e passione divulgativa.

Dalle radici calabresi a una carriera accademica di prestigio

Nato il 26 agosto 1933 a Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, Lucio Villari intraprese gli studi storici laureandosi all'Università di Messina. Successivamente, si specializzò nel Settecento presso l'Istituto di Studi Storici di Napoli sotto la guida di Federico Chabod, figura chiave della storiografia italiana del Novecento. Fu in quegli anni che realizzò il suo primo saggio, "Il pensiero economico di Antonio Genovesi" (Le Monnier, 1958), testimoniando fin da subito il suo interesse per le dinamiche economiche e intellettuali dell'Illuminismo.

Villari fu docente di storia contemporanea all'Università Roma Tre, dove trascorse l'intera carriera accademica. Il suo lavoro si focalizzò principalmente sull'Europa e gli Stati Uniti tra il XVIII e il XX secolo, con particolare attenzione alla Rivoluzione francese, alla nascita del capitalismo e all'Italia del Risorgimento. Fra le sue aree di studio, occupava un posto speciale l'influenza del pensiero politico di Niccolò Machiavelli, al quale dedicò due importanti volumi: "Niccolò Machiavelli" (Piemme, 2000) e "Machiavelli. Un italiano del Rinascimento" (Mondadori, 2013).

Instancabile divulgatore

Oltre all'attività accademica, Villari si distinse per la sua capacità di raccontare la storia al grande pubblico. Collaborò per lungo tempo con "La Repubblica" e con Rai Storia, partecipando ai programmi "Il tempo e la storia" e "Passato e presente", condotto da Paolo Mieli. La sua passione per la divulgazione si manifestò fin dagli anni Settanta, con la sua partecipazione alla "Storia universale illustrata" pubblicata da Fabbri Editore. Nel 1989, in occasione del bicentenario della Rivoluzione francese, curò "1789-1799. I dieci anni che sconvolsero il mondo" con Giorgio Dell'Arti, una serie di fascicoli che vendettero fino a 700.000 copie ciascuno.

Fra le sue opere più significative si annoverano "La roulette del capitalismo" (Einaudi, 1995), "Romanticismo e tempo dell'industria" (Donzelli, 1999), "Bella e perduta. L'Italia del Risorgimento" (Laterza, 2009) e "America amara. Storie e miti a stelle e strisce" (Salerno Editrice, 2013). Nel 2010, insieme a Corrado Augias, realizzò "Italiani. Storia e storie di un popolo dal 1861 ad oggi", un volume che ripercorre l'identità nazionale attraverso due secoli di storia.

Tra cultura, spettacolo e impegno civile

Lucio Villari non fu soltanto uno storico, ma anche un appassionato cultore delle arti. Frequentò figure di spicco del teatro e del cinema, come Eduardo De Filippo, Ettore Scola e Marcello Mastroianni. Nel 1980 prese parte al film "La terrazza" di Scola, interpretando il ruolo del padrone di casa che ospita intellettuali e artisti progressisti. Amava profondamente la musica, in particolare il jazz, e suonava con talento il pianoforte.

Il suo impegno culturale si estese anche al teatro: nel 1986 curò l'adattamento e la regia delle "Lettere persiane" di Montesquieu per il Teatro Stabile di Roma, portandole in scena al Ridotto di Venezia. Inoltre, fece parte del Comitato per gli anniversari nazionali e nel 2011 partecipò alle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Il 25 aprile 2015, in occasione del 70° anniversario della Liberazione, tenne un discorso commemorativo al Piccolo Teatro di Milano alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il ricordo di Mattarella

Alla notizia della sua scomparsa, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo cordoglio con queste parole:

"Lucio Villari è stato uno studioso insigne, un riferimento per generazioni di storici, capace di coniugare rigore scientifico e passione per la democrazia e la giustizia".

Nota del Presidente Mattarella

Anche il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha reso omaggio al grande storico, sottolineando il suo contributo alla comprensione dei momenti cruciali della storia italiana e internazionale.

Corrado Augias, collega e amico, lo ha ricordato come un intellettuale impegnato che interpretava la storia con una visione critica, incentrata sulla difesa dell'Unità d'Italia.

Con Lucio Villari scompare una figura di spicco della cultura italiana, capace di raccontare il passato con intelligenza e passione, rendendolo accessibile a tutti. Il suo lascito continuerà a ispirare studiosi, studenti e lettori per le generazioni a venire.

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