Kenga Magjike, Le Deva vincono come "Big International Artist"
Al famoso festival albanese interamente dedicato alla musica ha primeggiato un quartetto italiano tutto al femminile.
Il Kenga Magjike è un festival albanese interamente dedicato alla musica. Si tratta di una manifestazione internazionale che riunisce su unico palco stelle del panorama discografico provenienti da diversi Paesi le quali, a loro volta, si contendono il titolo in diverse categorie. Quest'anno è andata in onda, in diretta tv sull'emittente Rtvklan, la 23esima edizione e ha visto trionfare nella sezione "Big International Artist", con il loro nuovo singolo "GiuraGiuda", Le Deva, il solo quartetto italiano tutto al femminile composto da Greta Manuzi, Laura Bono, Roberta Pompa e Verdiana Zangaro.
Il trionfo Italiano al Kenga Magjike 2022
In seguito al loro debutto avvenuto nel 2017 con il disco “4”, Le Deva hanno collezionato un successo musicale dopo l'altro. Hanno partecipato al Wind Summer Festival nel 2018 e nel 2019 hanno rilasciato due nuovi brani. L'anno successivo, invece, hanno rilasciato “Brillare da sola” mentre nel 2021 hanno partecipato al Festival di Sanremo, accompagnando Orietta Berti e raggiungendo il podio della classifica della serata Cover. E oggi, a distanza di un lustro dal loro esordio come girl band, conquistano l'Albania al Kenga Magjike con "GiuraGiura" come "Big International Artist".
“GiuraGiuda” ha rappresentato un nuovo percorso per Le Deva, che in questo brano elettro-pop vestono i panni di moderne supereroine, che rivendicano la forza delle donne che subiscono inganni e tradimenti. Con una nuova immagine e delle sonorità rinnovate, dimostrano con questo pezzo la loro capacità di essere versatili e saper spaziare tra i diversi generi musicali.
«Quando il sonno si rompe scrivo e attraverso le canzoni l’inquietudine cambia forma. Qualcosa di profondamente tuo diventa suo, loro, nostro e quel flusso sul quale è cucito quel sentire comune inizia a pesare di meno – dichiara la Zangaro, una delle componenti del gruppo, che ha composto il brano con Luca D’Angelo – “GiuraGiuda” è un frammento di quel buio che è diventato il mio inchiostro, per raccontare che il coraggio è vero solo nelle ore più scure della notte, quando le maschere degli uomini si ammassano sul comodino. È la storia dell’ennesima maschera, che ha lo stesso retrogusto amaro di quelle che ti facevano piangere nei bagni delle feste a 20 anni ma con un epilogo diverso, perché ciò che accade non cambia la cassa di risonanza del nostro cuore ma ne modifica le reazioni. Insomma, la canzone di chi nel male, mi ha fatto bene».