"dignità alle maestranze"

Il piano del ministero della Cultura per il cinema: nuovi spazi e nuovi pubblici

Investimenti per 68 milioni, attenzione alle piccole comunità e cinema negli ospedali: la visione di Giuli

Il piano del ministero della Cultura per il cinema: nuovi spazi e nuovi pubblici
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Nel corso dell’informativa al Senato sullo stato del cinema italiano, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha delineato una delle direttrici centrali della sua visione: il rilancio delle sale cinematografiche come presidi culturali diffusi, accessibili e moderni.

Il piano del ministero della Cultura per le sale: più schermi, più cultura, più inclusione
Giuli in Senato

Un progetto che passa attraverso il “Piano per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e polifunzionali”, finanziato con oltre 68 milioni di euro nel biennio 2024-2025, grazie al recente decreto ministeriale.

Non solo ristrutturazioni: nuovi spazi, nuove funzioni, nuovi pubblici

Il Piano si articola su più fronti: dalla riattivazione di sale chiuse o dismesse, anche tramite acquisto di immobili esistenti, alla costruzione di nuove strutture, fino alla trasformazione delle multisala per aumentare il numero degli schermi, insieme ad interventi di ristrutturazione tecnologica e funzionale.

Un elemento distintivo è la scelta di privilegiare i piccoli comuni e le realtà periferiche, rendendo l’iniziativa un segnale concreto di attenzione sociale e riequilibrio territoriale.

Giuli ha annunciato la realizzazione di sale cinematografiche all’interno di strutture ospedaliere e socio-sanitarie, pubbliche o convenzionate. Un progetto dal forte valore simbolico e terapeutico, fondato sull’idea che l’accesso all’arte e alla cultura abbia effetti benefici sulla salute e sul benessere delle persone. Il ministro ha inoltre anticipato un protocollo d’intesa in preparazione, che coinvolgerà istituzioni pubbliche, mondo sanitario e ricerca scientifica per consolidare il legame tra cultura e cura.

Ascolto, dialogo e nuove regole per il tax credit

Oltre agli investimenti sulle sale, Giuli ha ricordato l’impegno a migliorare il quadro normativo, con la riforma del sistema di agevolazioni fiscali per il cinema e l’audiovisivo. A questo proposito, ha voluto dare riscontro ai due incontri avvenuti il 6 giugno e il 21 luglio presso il Collegio Romano con attori, produttori e rappresentanti del settore.

Durante il confronto – che ha coinvolto figure come Claudio Santamaria, Giuseppe Fiorello, Andrea Occhipinti, Vittoria Puccini e numerosi rappresentanti delle associazioni di categoria – il ministro ha illustrato i nuovi criteri di accesso al tax credit, incentrati su una maggiore selettività e trasparenza. Fra le misure, l’obbligo di copertura finanziaria per almeno il 40% dell’opera, vincoli con distributori o piattaforme e reinvestimento in opere a basso budget o di giovani autori.

Giuli ha però voluto sottolineare di aver ascoltato con attenzione le istanze dei lavoratori, delle maestranze e dei precari, troppo spesso trascurati nei dibattiti di vertice.

“La sostenibilità del cinema passa dalla dignità del lavoro”, ha ribadito.

Un nuovo equilibrio tra mercato, cultura e territorio

Il progetto di Giuli è una proposta politica e culturale che mira a riequilibrare il rapporto tra centro e periferia, tra grandi produzioni e sale di quartiere, tra industria e welfare culturale.