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Decreto Cultura è legge, il ministro Giuli: "Importanti risorse per una nuova politica culturale"

"Un passo importante per il nuovo MiC", ha affermato il ministro Giuli. Ecco cosa prevede il nuovo decreto cultura

Decreto Cultura è legge, il ministro Giuli: "Importanti risorse per una nuova politica culturale"
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In data mercoledì 19 febbraio 2025, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha approvato definitivamente il decreto Cultura con 80 voti favorevoli, 61 contrari e un astenuto. La nuova legge è stata presentata in una conferenza stampa dallo stesso ministro Giuli, andata in scena venerdì 21 febbraio 2025.

Giuli: "Grande risultato, siamo soddisfatti"

"Con il voto del Senato il DL Cultura è finalmente legge dello Stato - ha affermato con soddisfazione il ministro Alessandro Giuli in conferenza stampa -. Si tratta di un grande risultato che immette importanti risorse per una nuova politica culturale, che avrà i suoi cardini sul Piano Olivetti e sulla cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato. Il dibattito alle Camere, che ha arricchito il testo, e il mancato ricorso al voto di fiducia a Palazzo Madama dimostrano il rispetto per la centralità del Parlamento: un passo importante per il ‘nuovo MiC’".

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli

"Sono particolarmente soddisfatto, infine, dell’iniziativa a favore delle terze pagine dei quotidiani: sono certo che ampliando le possibilità di conoscenza del grande fervore creativo in atto in Italia si contribuirà alla crescita culturale, sociale e civile delle persone, aumentando anche la partecipazione dei cittadini al godimento della cultura in tutte le sue forme".

Cosa prevede il Decreto Cultura?

IL PIANO OLIVETTI

Il primo cardine del provvedimento è il Piano Olivetti per la Cultura, dotato di una propria Unità di missione e voluto per promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e di quelle svantaggiate, che introduce strumenti per valorizzare le biblioteche quali mezzo di educazione intellettuale e civica e di connessione con il tessuto sociale. Il Piano Olivetti promuove la filiera dell’editoria libraria, anche attraverso il sostegno alle librerie caratterizzate da lunga tradizione, da interesse storico-artistico e alle librerie di prossimità. Tra gli obiettivi principali viene sancito il ruolo degli archivi e degli istituti storici e culturali, quali custodi della storia e della memoria della Nazione.

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli

A tal fine la legge destina 34 milioni di euro per le biblioteche e la filiera dell’editoria libraria, così ripartiti: 30 milioni di euro per l’acquisto di libri da parte di biblioteche storiche e di prossimità; 3 milioni di euro per favorire l’apertura di nuove librerie da parte di giovani fino a trentacinque anni di età; 1 milione di euro per sostenere la vendita di libri nei piccoli centri abitati con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Ulteriori 10 milioni di euro sono destinati ad ampliare l’offerta culturale dei quotidiani in formato cartaceo attraverso il potenziamento delle pagine dedicate a cultura, spettacolo e settore audiovisivo.

Il provvedimento assicura anche il finanziamento stabile di cinque Istituti – Giunta storica nazionale, Istituto italiano per la storia antica, Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, Istituto italiano di numismatica, Domus Mazziniana – e della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano. Alla Giunta Storica nazionale, inoltre, è riconosciuto un ulteriore contributo di 200 mila euro per la promozione e la realizzazione di edizioni critiche di opere di personalità rilevanti del XIX e XX secolo. Per il 2025, infine, sono destinati 500.000 euro alla Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea.

COOPERAZIONE CULTURALE

Secondo cardine della legge è la cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato, anch’esso dotato di una unità di missione. La struttura, di concerto con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, esercita funzioni di indirizzo e di coordinamento di progetti e interventi di cooperazione culturale con Stati e Organizzazioni internazionali africane, promuove il dialogo tra enti e istituzioni culturali italiani e quelli degli Stati africani e del Mediterraneo allargato e sostiene la realizzazione di progetti di rigenerazione culturale nelle aree del Mezzogiorno.

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli

Il testo stanzia poi 800 mila euro per la Celebrazione del venticinquesimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio, firmata a Firenze il 20 ottobre 2000, con i rappresentanti dei 46 Stati membri del Consiglio d’Europa. Sono presenti inoltre misure per la semplificazione degli interventi sul patrimonio culturale, per il cinema e per il settore audiovisivo, tra i quali l’introduzione di una nuova categoria di opere classificabili come “non adatte ai minori di 10 anni”. La proposta di modifica è espressione anche del lavoro della Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche.

Risolta anche la problematica emersa dall’indagine della Corte dei conti sul “bonus cultura 18app”: la norma fissa un termine entro il quale gli esercenti delle attività debbano provvedere, a pena di decadenza, all’invio della relativa fattura. La legge stabilisce poi l’impignorabilità dei fondi del Ministero della Cultura destinati alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, identificati per legge o atto amministrativo. Ulteriori misure consentono infine di procedere all’attuazione della riorganizzazione del Ministero prevista dal DCPM 57/2024.

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