"stop film fantasma"

Cinema italiano, Giuli al Senato: “Più rigore, meno abusi. Cinecittà diventerà hub europeo"

Fra consensi della maggioranza e dure critiche dalle opposizioni

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Cinema italiano, Giuli al Senato: “Più rigore, meno abusi. Cinecittà diventerà hub europeo"
Il ministro Giuli al Senato

Un nuovo corso per il cinema italiano, fondato su rigore, merito e trasparenza. È questa la promessa del ministro della Cultura Alessandro Giuli nel corso dell’informativa tenuta al Senato prima della pausa estiva.

Nessun taglio ai fondi pubblici per il settore nel 2025 – che confermano i 696 milioni del 2024 – e un impegno rafforzato sul fronte dei controlli, dopo anni di distorsioni e abusi.

Stop a "film fantasma" e frodi sul tax credit

Mai più film fantasma, mai più abusi”, ha dichiarato Giuli, annunciando una riforma strutturale dei decreti attuativi della Legge 220/2016.

Fra le principali novità annunciate: più ispezioni (finanziate con 3,5 milioni di euro), controlli a tappeto su 200 opere prodotte tra il 2020 e il 2024 – per un totale di 350 milioni di euro di credito fiscale verificato – e un nuovo protocollo operativo con la Guardia di Finanza. Previsti anche l’obbligo di tracciabilità finanziaria, il divieto di subappalti a cascata, e la consegna dell’opera finale nel caso di produzioni internazionali.

Le regole in vigore dal 2024 introducono nuovi criteri per l’accesso al credito d’imposta: almeno il 40% dell’opera deve essere finanziato in modo certo, servono accordi con distributori o piattaforme, e c’è l’obbligo di reinvestire in opere difficili, come quelle dei giovani autori. Sono inoltre stati fissati tetti massimi: 9 milioni per film italiani, fino a 18 per coproduzioni estere.

Il caso Kaufmann e la nuova guida al cinema

Il ministro ha ricordato la propria collaborazione con la magistratura, penale e contabile, sul caso Kaufmann, chiarendo di aver accompagnato personalmente la Polizia Giudiziaria presso la Direzione Generale Cinema. Dopo le dimissioni di Nicola Borrelli, avvenute il 3 luglio, è imminente l’interpello per individuare il nuovo direttore generale.

Cinecittà: verso un polo europeo dell’audiovisivo

Grazie ai fondi del PNRR, sono stati completati quattro teatri di posa (Teatri 7, 19, 20 e 21) e si lavora per portare a termine un progetto ambizioso: 25 teatri di posa all’avanguardia, una piscina da 2.000 metri quadri, un nuovo set all’aperto per eventi e una sala cinematografica da 600 posti nel Teatro 10.

“Cinecittà diventerà il principale hub europeo per le produzioni internazionali”, ha promesso Giuli.

Numeri in crescita, ma opposizioni critiche

Il ministro ha citato dati incoraggianti: 729 domande di tax credit presentate da settembre 2024 a luglio 2025, per un valore complessivo di 718 milioni di euro, con 31 set attivi in Italia nelle ultime settimane. Secondo i dati Cinetel aggiornati al 22 luglio, nel 2025 si registra un aumento degli incassi del 4% rispetto al 2024 e delle presenze del 2%. Inoltre, la quota del cinema italiano è salita dal 21,4% del 2023 al 31,9% nel 2025, con tre film italiani su cinque nella top delle pellicole più viste.

Nonostante questo, le opposizioni attaccano duramente. Matteo Renzi (Iv) ha accusato il ministro di “aver tagliato la cultura” e definito il suo intervento una “lezioncina da studente fuori corso”.

Per il Pd e il M5s, il dato delle domande conferma il blocco del settore, non la sua vitalità.

“Avete imposto una riforma scritta male e attuata peggio”, ha affermato il senatore Pirondini (M5s). Il senatore Verducci (Pd) ha parlato di una “situazione insostenibile per migliaia di lavoratrici e lavoratori”.

Cinema come bene pubblico, anche negli ospedali

Il ministro ha poi illustrato il Piano per il potenziamento delle sale cinematografiche, con 68 milioni di euro stanziati per il biennio 2024-2025, destinati a nuove costruzioni e ristrutturazioni. Tra le novità, anche la realizzazione di sale in ospedali e strutture socio-sanitarie, nell’ottica di valorizzare il ruolo terapeutico e sociale dell’arte. È allo studio un protocollo tra ministeri, mondo della ricerca e sanità per consolidare il legame tra scienza e cultura.

Un nuovo inizio tra rigore e valorizzazione

“Siamo a una nuova fase per il cinema italiano. Il sostegno pubblico deve premiare la qualità e proteggere il talento, non essere preda degli abusi”, ha concluso Giuli.

Dai banchi della maggioranza, sono arrivati apprezzamenti per la linea del ministro: “Rigore e trasparenza sono fondamentali per guardare al futuro”, ha detto Giusy Versace (NM), mentre il senatore Roberto Marti (Lega) ha lodato l’impegno per rafforzare le attività di controllo.