Per nativi digitali

Capire i personaggi dei Promessi sposi sfogliando i loro inediti... passaporti

Non è un romanzo per vecchi! Il progetto traduce con strumenti attuali la monumentale opera del Manzoni.

Capire i personaggi dei Promessi sposi sfogliando i loro inediti... passaporti
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Fra i criteri per stabilire cosa renda monumentale un'opera figura, senza dubbio, la sua eterna contemporaneità. Prendiamo, per esempio, un capolavoro letterario di due secoli fa come "I promessi sposi" e proviamo ad andare in fondo - oltre la storia, oltre la trama, oltre la forma - e scoveremo uno spirito attuale. Perché non osare e tentare di tradurlo in un linguaggio attuale, fresco, per nativi digitali?

I passaporti dei Promessi sposi

E’ l’idea che ha guidato il progetto di Paolo Vallara, grafico e designer, e del manipolo di professionisti e amici che ha coinvolto. Un’idea destinata a diventare molte cose: un progetto editoriale, ma anche una mostra e un’esperienza per grandi e piccini.

"Sono 11 passaporti più uno dedicati ai personaggi dei Promessi sposi “interpretati” da persone della nostra comunità – spiega Vallara - i passaporti sono raccolti in un cofanetto edito da Bellavite. L’idea mi è venuta due anni fa quando mio figlio tornando dal liceo mi ha detto sconsolato che avrebbe dovuto leggere “I promessi sposi”. Certo, ho pensato, il romanzo è immortale, la storia appassiona, ma la forma, la forma non è di semplice interpretazione per i ragazzi di oggi. Mi sono chiesto come si potesse fare per renderli fruibili, interessanti, per sottolineare l’eccezionale contemporaneità del romanzo".

Come racconta Prima Lecco, nasce così l’idea di distillare il romanzo e tradurlo in un progetto culturale, innovativo e multicanale.

"Ci siamo concentrati sui personaggi, per ogni personaggio abbiamo scelto una parola chiave, un “valore” o un disvalore e abbiamo chiesto ad alcune persone e personaggi di Lecco di Interpretarli, con il loro volto. L’esito è stato un passaporto per ogni personaggio, un “documento di viaggio” in cui i personaggi si descrivono, in prima persona".

Perché proprio un passaporto?

"Perché ci rende cittadini di questo mondo. Ha a che fare con la nostra identità, ci permette di viaggiare, dice chi siamo. I personaggi dei Promessi sposi sono qui, tra noi, vivono con noi, non se ne sono mai andati. E’ il risultato del talento di diversi amici. Una jam session alla Miles Davis: quando ti circondi di professionisti bravi la musica viene da sé. Le foto sono di Alessio Arrigoni, un grande “wedding reporter”, capace di catturare in uno scatto l’anima dei soggetti, i testi sono Francesca Losi, copywriter ispirata, gli allestimenti di Guido Camandona, designer e progettista nei settori dell’architettura capace di coniugare rigore, funzionalità e creatività. I 12 “corti” che accompagneranno i passaporti sono di Federico Videtta, un videomaker con un linguaggio immediato, fresco, efficace".

I nomi degli interpreti dei personaggi sono top secret, ma ecco spiegato il meccanismo della scelta:

"Grazie alle parole chiave individuate con Francesca. Abbiamo pensato non solo al personaggio ma anche alla sua evoluzione. Per esempio nel caso di Perpetua che è “una che ne sa”, sa un po’ tutto di tutti, la parola chiave è stata “connessione”, perché oggi quella capacità lì di conoscere le cose, essere anche curiosi, si sviluppa grazie alla rete, alla connessione per cui abbiamo scelto una persona che fosse molto “connessa”. E così per gli altri personaggi".

Nel pratico cosa sarà "I passaporti dei promessi sposi"?

Sarà, anzi è, un prodotto editoriale, sarà un sito internet, per la verità già on line, e sarà una mostra in torre viscontea corredata da esperienze e sarà anche molto altro".

CONTINUA: I passaporti dei Promessi sposi

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