Sentenza storica

Youtuber pubblica il video di un ladro di bici sbagliato: costretto a rimuoverlo dai giudici

Il caso di Gabriele Vagnato, idolo dei teenagers con milioni di followers sui social, rappresenta una svolta nell'ambito della rimozione di video simili

Youtuber pubblica il video di un ladro di bici sbagliato: costretto a rimuoverlo dai giudici
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Un filmato da oltre 500mila visualizzazioni, ma che ora è stato definitivamente rimosso da YouTube. E' stata questa la sentenza finale del Tribunale del Riesame sul video di Gabriele Vagnato, idolo dei teenagers con milioni di followers sui social. Il suo "esperimento sociale" pubblicato in Rete, nel quale voleva smascherare un malvivente mentre gli rubava la bici, in realtà ha mostrato un ladro sbagliato. Il contenuto è stato quindi sequestrato.

Ladro di bici sbagliato: sequestrato video di Gabriele Vagnato

"L’inseguimento finale con il ladro che mi ha derubato — Dentro la testa di un ladro Pt.2". Si intitolava così il video da 559mila visualizzazioni realizzato dall'influencer e content creator Gabriele Vagnato e pubblicato sul suo canale YouTube. Un filmato, definito come "esperimento sociale", nel quale il giovane youtuber classe 2001 intendeva mostrare passo passo il modo attraverso cui avrebbe "acciuffato" e smascherato il ladro della sua bici.

Dopo aver posizionato un localizzatore GPS sotto il sellino, aveva lasciato la sua bicicletta incustodita per le vie di Milano in attesa che un malvivente la prendesse. Detto, fatto: la vicenda è andata secondo i piani e il video è stato caricato sulla Rete. Missione compiuta? Assolutamente no.

A far crollare le intenzioni di Vagnato, infatti, è stata proprio la vittima del suo esperimento sociale, il quale, sebbene fosse un semplice cliente di un bar, è stato definito nel filmato appunto come ladro della bicicletta. Tra le altre cose, il malvivente sbagliato appariva nel video in modo nitido e identificabile per abbigliamento e aspetto fisico.

Da qui, quindi, è partita un'inchiesta giudiziaria che ha condotto al sequestro del contenuto pubblicato su YouTube.

La conferma del Tribunale del Riesame

La vittima dell'esperimento sociale, infatti, aveva inizialmente chiesto a Gabriele Vagnato di rettificare il video, ma lo youtuber si era messo di traverso, citando l’articolo 21 della Costituzione. E sostenendo di aver fatto tutto sotto la supervisione di un istituto forense e di criminologi esperti di parte.

A quel punto la vicenda è finita in Tribunale: la giudice delle indagini preliminari Stefania Donadeo, dopo l'inchiesta della Procura di Milano, aveva disposto il sequestro del video da 559mila visualizzazioni.

Il caso è arrivato quindi al Tribunale del Riesame per valutare le possibilità di una contro-sentenza. Il pm Francesco Cajani, però, ha confermato quanto stabilito dal gip Stefania Donadeo. Il giudice ha spiegato che "non sussisteva (all’esito di un’indagine avente le pretese di esperimento sociale) alcun elemento" neppure indiziario per identificare nell’uomo buttato su YouTube il ladro di bici. Tanto che lo stesso Vagnato, richiesto dal pm di fornire prove, null’altro aveva saputo aggiungere.

Nonostante ciò, la Procura ha osservato che a seguito della riforma dell’articolo 167 del Codice della Privacy non appare più configurabile la possibilità di sanzionare il trattamento illecito di dati personali effettuato attraverso l’indebita pubblicazione Internet di video a prescindere dal consenso dell’interessato.

Sentenza storica

La vicenda giudiziaria di Gabriele Vagnato ha rappresentato una sentenza storica nell'ambito della rimozione di video simili.

Prima di oggi, infatti, vedere rimosso un filmato del genere era di fatto impossibile perché Google, padrone di YouTube, come gli altri social network si faceva scudo del primo emendamento della Costituzione statunitense (che tutela la libertà di parola finanche oltraggiosa) per non rispondere alle richieste italiane di rimozione di contenuti diffamatori. Anche perché una modifica del 2018 al Codice della Privacy aveva reso penalmente irrilevante il trattamento illecito di dati personali attraverso l'indebita pubblicazione di video su Internet a prescindere dal consenso dell'interessato.

Chi è Gabriele Vagnato

Gabriele Vagnato è uno degli influencer e content creator più famosi d’Italia. Nato l'8 febbraio 2001 ad Asti, su tutti i suoi canali social vanta una platea di followers sconfinata: 3,9 milioni di seguaci su TikTok, 1,1 su Instagram, 870mila su YouTube.

 

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La sua ironia e il suo sarcasmo sulla Rete sono diventati presto virali, al punto tale che Gabriele Vagnato è riuscito a ritagliarsi degli spazi importanti anche in televisione. La scorsa estate era stato co-conduttore al fianco di Aurora Ramazzotti ed Elenoire Casalegno nel festival benefico LoveMi organizzato da Fedez e J Ax in piazza Duomo a Milano.

Da qualche tempo, invece, collabora per la trasmissione "Viva RaiDue" di Fiorello. Durante Sanremo 2023, proprio per il programma di Rai 2, aveva fatto l'inviato all'Ariston per intervistare in modo scherzoso i protagonisti del 73esimo Festival della canzone italiana.

I video delle borseggiatrici in metropolitana

Il tema in questi giorni è molto dibattuto. Soprattutto a Milano, dove si discute se sia legittimo o meno (non solo a livello legale) pubblicare le immagini delle borseggiatrici che "lavorano" in metropolitana. Un tema che ha coinvolto la politica e il mondo dello spettacolo, con Vittorio Staffelli, noto inviato di Striscia la Notizia, che negli ultimi tempi ha realizzato numerosi servizi sull'argomento, che ha preso una posizione piuttosto netta:

"Sono i derubati le vittime".

Peraltro, sfruttando i meandri della legge, difficilmente le protagoniste di questi episodi possono venire arrestate, e continuano a depredare i passeggeri delle metropolitane.

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