Nel modenese

"Voleva fare un video in cui fingeva di essere portato via dall'acqua". Diciottenne perde la vita per una sfida estrema

Recuperato dal fiume Secchia il corpo di Yahya Hkimi. La sua tragedia a pochi giorni di distanza dai fatti che hanno riguardato gli youtuber The Borderline a Roma

"Voleva fare un video in cui fingeva di essere portato via dall'acqua". Diciottenne perde la vita per una sfida estrema
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Anche se le dinamiche dei fatti sono completamente diverse le une dalle altre, tra questa tragica vicenda e quella che ha riguardato gli youtuber The Borderline a Roma c'è un punto in comune e cioè quello di voler realizzare un'impresa da pubblicare sui social media. In entrambi i casi però, in quella che è l'odierna spasmodica ricerca di popolarità e visibilità online, l'epilogo finale ha portato a una tragedia.

Nel Modenese, infatti, il corpo del 18enne Yahya Hkimi è stato recuperato senza vita nel fiume Secchia. Il decesso del neo-maggiorenne, come spiegato da un amico, è arrivato perché voleva realizzare un video in cui fingeva di essere portato via dall'acqua.

Recuperato dal fiume Secchia il corpo del 18enne Yahya Hkimi

Dopo giorni di ricerche serrate, come raccontato da Prima Modena, dalle acque del fiume Secchia, a Marzaglia di Modena, è stato recuperato il corpo senza vita di Yahya Hkimi. La salma del 18enne è stata rinvenuta da una squadra fluviale dei vigili del fuoco verso le 14,30 di ieri, domenica 18 giugno 2023, in un'ansa del fiume a circa 500 metri dal luogo in cui era stato lanciato inizialmente l'allarme.

Le ricerche di Yahya, di padre tunisino e madre marocchina, era cominciate nel pomeriggio di martedì 13 giugno 2023. I vigili del fuoco, con l'aiuto di sommozzatori, squadre fluviali dotate di gommoni, elicottero e droni, hanno setacciato per giorni la zona da cima a fondo fino fino al ritrovamento del corpo del 18enne.

"Voleva fare un video in cui fingeva di essere portato via dall'acqua"

Yahya, il pomeriggio del 13 giugno, si era recato lungo le sponde del fiume Secchia con un amico minorenne. E' stato proprio quest'ultimo a spiegare alle Forze dell'Ordine gli istanti prima della sparizione del 18enne.

Come affermato dall'amico, infatti, Yahya gli aveva chiesto di riprenderlo in un video mentre si tuffava nel fiume, in un punto dove la balneazione è vietata per via delle correnti molto forti, e fingeva di essere trasportato via dall'acqua. Una sfida estrema da immortalare in un filmato e poi pubblicare sui social media, fatta forse con lo scopo di diventare virale online e fare tanti like e visualizzazioni.

Purtroppo, però, le cose sono andate diversamente da come Yahya si aspettava. Al terzo tuffo, infatti, si è verificata la tragedia: la corrente del fiume era troppo forte e il giovane non è riuscito a resistere di fronte all'impeto del fiume.

Gli inquirenti, oltre alla testimonianza dell'amico (che lo aveva allertato di fare attenzione), hanno acquisito anche il video incriminato nel quale si vede prima il 18enne in piedi, fermo nell'acqua, poi accovacciarsi e infine sparire nel nulla. Guardare il filmato ha permesso ai soccorritori di capire il punto esatto in cui il neo-maggiorenne è andato sott'acqua.

A seguito del nulla osta del magistrato, il corpo è stato recuperato e messo a disposizione della medicina legale. Tanti i messaggi di cordoglio per la giovane vita spezzata. L'istituto Cattaneo-Deledda che il giovane frequentava ha espresso il proprio dolore per l'accaduto:

"Siamo tutti profondamente dispiaciuti - ha affermato la dirigente, Alessandra Zoppello - per la perdita di un ragazzo volenteroso, che si affacciava all'età adulta pieno di sogni, con la spensieratezza dei suoi 18 anni".

"Lo scorso febbraio - afferma Cristina Barbieri, coordinatrice responsabile della Cra Ramazzini di Modena, dove Yahya aveva svolto uno stage - nell'ambito di un progetto musicale i nostri anziani hanno composto una canzone, registrata anche alla Siae. Si intitola 'Noi Eroi', Yahya è citato nel testo".

6 ragazzi su 100 tentano sfide estreme per i social

La tragedia di Yahya Hkimi, così come quella che ha riguardato i The Borderline a Roma con la morte di Manuel, bimbo di 5 anni, si inserisce all'interno del fenomeno odierno delle social challenge estreme, sfide nelle quali ragazzi giovanissimi, spesso minorenni, si lanciano per realizzare un contenuto video da pubblicare online e accrescere la loro popolarità in termini di like, visualizzazioni e followers.

L'incidente con la Lamborghi dei The Borderline a Roma che è costato la vita a Manuel, bimbo di 5 anni

Stando ai risultati emersi dallo studio "Dipendenze comportamentali nella Generazione Z" dell'Istituto superiore di Sanità, circa 243.159 adolescenti italiani - il 6,1% degli studenti fra gli 11 e i 17 anni - hanno partecipato almeno una volta a una social challenge.

Il report, realizzato nel 2022, ha posto l'attenzione su più di 8.700 studenti tra gli 11 e i 17 anni intervistati su tutto il territorio nazionale (3.600 circa delle scuole secondarie di primo grado e 5.100 circa delle secondarie di secondo grado). Dal sondaggio è emerso che ha partecipato a una sfida social il 7,6% degli 11-13enni intervistati (pari a 129.310 studenti) e il 5% dei 14-17enni (113.849).

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