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Weekend di Ognissanti funestato da incidenti in montagna: cinque morti in 24 ore

Due decessi in 12 ore nel Bellunese, schianto fatale nel Torinese. Due escursionisti veronesi morti a Bolzano e in Alto Adige

Weekend di Ognissanti funestato da incidenti in montagna: cinque morti in 24 ore
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Ponte di Ognissanti costellato di tragedie in montagna. Il bilancio più pesante è per il Veneto: in provincia di Belluno due tragedie in sole 12 ore di distanza. Morto a Bolzano un 45enne residente in provincia di Verona, in seguito ad uno schianto del suo parapendio. Anche un 26enne veronese, nelle medesime ore, ha perso la vita in Alto Adige.

Ha perso la vita anche un escursionista in Piemonte, nel comune di Mompantero, provincia di Torino.

Belluno: due incidenti mortali in montagna in 12 ore

Attorno alle 13.20 di domenica 3 novembre 2024, in val di Zoldo, la Centrale del 118 è stata attivata da un gruppo di persone che, dalla cima principale degli Sfornioi dove si trovavano, avevano sentito delle grida e il rumore di massi che cadevano provenire dallo Sfornioi di Mezzo.

Intervento in Val di Zoldo

Come racconta Prima Belluno, l'elicottero ha effettuato una rotazione senza esito, per poi sbarcare il tecnico di elisoccorso nelle vicinanze dei testimoni.

Individuato un corpo esanime all'interno di un camino, un centinaio di metri sotto la cima, è stato fatto scendere con un verricello di 80 metri il tecnico di elisoccorso, seguito da una dottoressa, che ha solamente potuto constatare il decesso dell'uomo.

Si tratta di Damiano Sacchet, infermiere 31enne di Castellavazzo.

Ricomposta, la salma è stata imbarellata e calata assieme alla dottoressa per una quindicina di metri, fino a un punto maggiormente accessibile per il recupero, avvenuto sempre con il verricello, per essere poi trasportata a valle e affidata ai Carabinieri.

La seconda tragedia in montagna, sulle Dolomiti bellunesi, si consuma dopo nemmeno 12 ore, ad Auronzo di Cadore.

Nel pomeriggio di domenica, infatti, è scattato l'allarme per un'alpinista precipitata sulla Croda dei Toni. A chiedere aiuto il compagno di cordata rimasto in parete. I due stavano calandosi dalla via Drasch, quando lui, che si trovava più basso, l'ha vista passargli accanto e cadere nel canale sottostante.

Sul posto il Pelikan di Bolzano, ma purtroppo per la donna non c'è stato nulla da fare. Una volta constatato il decesso, l'eliambulanza ha elitrasportato personale del Soccorso alpino di Auronzo e della Guardia di finanza, per portare avanti le operazioni del recupero della salma, accompagnata a valle e affidata al carro funebre. La vittima è Giada Rosson, impiegata veneta da sempre appassionata di montagna.

Veronese morto in parapendio a Bolzano

Nella giornata di venerdì 1 novembre 2024, un 45enne residente a Brenzone sul Garda è purtroppo rimasto vittima di un incidente mentre stava praticando lo speedflying, disciplina simile al parapendio, in provincia di Bolzano.

Come racconta Prima Verona, si è trattato di uno schianto tremendo contro gli alberi a bordo pista, che non gli ha lasciato scampo. La vittima della tragedia, avvenuta sulla pista Sylvester a Plan de Corones, è Roberto Simonazzi, elettricista veneto. Il 45enne faceva parte di un gruppo di 5 persone e stava praticando lo speedflying, disciplina simile al parapendio ma che utilizza una vela più piccola e non rigida, per scendere più rapidamente e compiere salti ed evoluzioni. Durante una discesa, i compagni si sono accorti dell'assenza di Simonazzi che chiudeva la fila.

Roberto Simonazzi

Subito è scattato l'allarme. Sul posto i militari della Guardia di finanza con i tecnici del Soccorso alpino di Brunico che hanno purtroppo trovato il corpo senza vita dell'uomo. All'origine dello schianto fatale contro gli alberi con tutta probabilità un errore nel manovrare la vela.

Perde l'equilibrio in ferrata: 26enne veneto muore dopo un volo di 30 metri

Vittorio Novello, 26enne residente a Nogara, è rimasto vittima di un tragico incidente avvenuto domenica 3 novembre 2024 sulla ferrata Val del Rì, in Alto Adige.

Il giovane stava affrontando la prima parte del percorso in solitaria intorno alle 13.15 quando, subito dopo aver superato il secondo ponte tibetano lungo la ferrata Val del Rì (sopra l'abitato di Mezzolombardo), ha perso l’equilibrio ed è precipitato per una trentina di metri, schiantandosi nell’alveo del torrente sottostante.

La segnalazione dell’incidente è stata lanciata da un testimone presente sul posto, che ha prontamente chiamato il Numero Unico per le Emergenze.

In risposta, la Centrale unica di emergenza ha coordinato rapidamente l’intervento di soccorso, facendo decollare un elicottero e dirigendo sul luogo dell’incidente gli operatori della Stazione Rotaliana – bassa Val di Non del Soccorso Alpino e Speleologico.

Gli addetti ai soccorsi sono arrivati tempestivamente e si sono calati dall’alto con l’ausilio delle corde per raggiungere l’infortunato.

Soccorritori sul luogo della tragedia

Nonostante gli sforzi, al loro arrivo il tecnico di elisoccorso e il medico del Suem 118 non hanno purtroppo potuto far altro se non constatare il decesso dell’escursionista. Una volta ottenuto il nullaosta dalle autorità, la salma è stata recuperata dall’elicottero e affidata ai Carabinieri, che hanno gestito le successive fasi in una piazzola a Mezzolombardo.

In base a quanto emerso, il 26enne era un esperto e appassionato alpinista, dotato di attrezzatura specifica per le escursioni in quota. La sua scomparsa ha sconvolto tanto la comunità veronese quanto quella trentina.

Precipita sul Rocciamelone: escursionista morto nel Torinese

Chiude questa conta degli orrori la morte di un escursionista in Piemonte, nella domenica del 3 novembre 2024.

Come racconta Prima Torino, la tragedia si è consumata sul Rocciamelone, nel comune di Mompantero: un escursionista è precipitato perdendo la vita. L’intervento dei soccorritori del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, complicato e delicato, ha richiesto molte ore di lavoro per recuperare il corpo e assistere i testimoni dell’incidente.

L’allarme è scattato intorno alle 12.30, quando un gruppo di escursionisti ha chiamato i soccorsi dopo aver visto un uomo precipitare vicino alla cima, a circa 3.500 metri di quota. Subito è stato mobilitato il Servizio Regionale di Elisoccorso dell’Azienda Zero Piemonte, che ha inviato un elicottero con a bordo un tecnico del Soccorso Alpino.

Tuttavia, nonostante le indicazioni precise dei testimoni, individuare l’escursionista si è rivelato complesso: la vittima era caduta circa 400 metri a valle del sentiero, in una zona particolarmente impervia e scoscesa. Quando il tecnico è finalmente riuscito a raggiungere il luogo, purtroppo non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo. Si tratta di Edi Zavatti, un 52enne residente a Bussoleno. Il recupero della salma è stato eseguito tramite l'elicottero 118, con il supporto del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.

Edi Zavatti

L’incidente ha avuto anche conseguenze per il gruppo di escursionisti che aveva assistito alla caduta e lanciato l’allarme. Scossi e provati dall’accaduto, sono stati invitati dalle autorità a rimanere presso il rifugio Ca’ d’Asti per fornire testimonianza e assistenza nelle operazioni. Una squadra di soccorritori, appositamente elitrasportata nella zona, li ha scortati fino alle loro auto.

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