I video dei danni

Weekend da incubo al Sud tra trombe d'aria, terremoti e pure un mini-tsunami

Allagamenti, case scoperchiate e alberi abbattuti a Messina, Crotone e nel Nord del Salento. Paura nelle Eolie per un sisma di magnitudo 4.6 e per un'eruzione dello Stromboli.

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Due giorni decisamente da dimenticare per la popolazione del Sud-Italia, colpita inesorabilmente dal maltempo: Salento, Calabria e Sicilia sono state messe in ginocchio da forti piogge, temporali e trombe d'aria che, in alcune zone, hanno provocato consistenti allagamenti, case scoperchiate e auto ribaltate.

Oltre a ciò, nella mattinata di ieri, domenica 4 dicembre 2022, al largo delle isole Eolie si è verificato un violento terremoto di magnitudo 4.6, seguito da una serie di scosse di assestamento. Nel pomeriggio, poi, si è andata ad aggiungere la ripresa dell'attività vulcanica dello Stromboli: il crollo di una parte del bordo del cratere, una volta finito in acqua, ha innalzato un'onda di circa un metro e mezzo, facendo scattare l'allarme maremoto.

Sicilia, maltempo si abbatte su Messina

Nella giornata di sabato la Protezione civile locale aveva lanciato l'allerta meteo gialla, ma i fenomeni atmosferici che si sono abbattuti su Messina, in particolare nella zona peloritana e tirrenica, hanno generato danni e paura.

Come si può vedere dalle immagini fornite dai vigili del fuoco, le forti piogge, verificatesi nello specifico su Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore, hanno causato frane, l'interruzione di strade invase dal fango, compresa l'A20, case e sottopassaggi allagati con persone rimaste bloccate nelle auto, in casa, e alcune famiglie isolate.

Tra gli interventi più complessi sono stati segnalati una donna rimasta dentro la propria auto invasa dal fango a Terme Vigliatore, soccorsa così come un'altra donna e i suoi due bambini a Tripi. A Milazzo un'ambulanza partita per soccorrere un infartuato è stata quasi sommersa dall'acqua e si è dovuta fermare. A Spadafora e Milazzo soccorse decine di automobilisti: strade allagate, tombini saltati, frane, cantine allagate. Sempre nel grosso centro messinese, una famiglia di tre persone sarà ospitata in un B&B a causa del crollo del tetto della propria abitazione in vico dei Lillà. A causa della mancanza di energia elettrica non è stato possibile attivare in molte zone le pompe idrovore.

Al momento sembra che la situazione meteo sia migliorata, ma i sindaci invocano la massima prudenza e invitano la popolazione a fare attenzione soprattutto negli spostamenti in auto.

La violenta tromba d'aria nel Crotonese

Nelle scorse ore non solo la Sicilia è stata travolta dal forte maltempo. Anche la zona del Crotonese, in Calabria, e in alcuni luoghi del Salento in Puglia, si sono verificate gravi criticità prodotte da un mix di rovesci temporaleschi e violente trombe d'aria.

Nel Crotonese la tromba d'aria ha causato danni sull'Isola di Capo Rizzuto, tra le località da Marinella a Capo Rizzuto, e nella zona archeologica di Capocolonna.

Tetti di case scoperchiati, auto trascinate via per centinaia di metri. Un vecchio traliccio dell'energia elettrica si è abbattuto su un'abitazione in località Le Cannella sfondando il tetto e finendo nel bagno della casa: la famiglia è salva per miracolo Molte abitazioni sono anche senza energia elettrica per via di cavi elettrici rotti dal vento. Il sindaco del Comune di Isola Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittimberga, ha immediatamente convocato il Centro operativo comunale:

"Il nostro territorio è in ginocchio: tetti scoperchiati, case e auto distrutte, famiglie evacuate. Chiediamo con urgenza l'intervento della Regione Calabria e del Dipartimento di Protezione Civile per una stima dei danni e una pianificazione degli interventi da mettere immediatamente in atto. Nel frattempo stiamo predisponendo la dichiarazione di stato di calamità. Intanto ribadiamo la nostra vicinanza a tutte le famiglie colpite e ripetiamo che siamo a disposizione per ogni forma di aiuto".

A Crotone la tromba d'aria ha colpito la zona a sud della costa tra il promontorio di Capocolonna e la località Alfieri. Danni ingenti per diverse aziende agricole con capannoni e serre abbattute dalla furia del vento. Letteralmente spazzate via la casetta dell'Oasi del Martin Pescatore del circolo Ibis.

Una cinquantina di abitazioni sono state allagate a causa dell'esondazione del fiume Tacina, come appena visto dalle immagini, che scorre al confine tra le province di Crotone e Catanzaro. Le acque del fiume hanno allagato la località Steccato di Cutro e di contrada Votapozzo nel comune di Cutro. In alcuni casi i soccorritori hanno dovuto utilizzare delle barche per poter raggiungere le abitazioni e salvare le persone che vi erano bloccate all'interno. L'acqua ha raggiunto in alcuni punti anche l'altezza di 120 centimetri invadendo cortili e cantine e sommergendo diverse automobili.

Il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, appena una settimana fa dopo le elezioni, ha eseguito una serie di sopralluoghi nelle zone alluvionate, ed ha assicurato:

"Stiamo lavorando per agevolare il ritorno alla normalità in una situazione difficilissima causata da una improvvisa bomba d'acqua che ha provocato la piena del Tacina. Il Comune è pronto a dare alloggio alle famiglie che hanno le abitazioni in condizioni di inagibilità".

Temporali e tromba d'aria anche nel Salento

Anche in Salento si contano i danni di una violentissima tromba d'aria.

I comuni maggiormente interessati sono Ugento, Lequile, San Pietro in Lama, Carmiano, Campi salentina e Novoli. Alcuni alberi sono finiti sugli immobili vicini o sono caduti sulle auto in sosta, alcune tensostrutture sono state pesantemente danneggiate, i muretti abbattutti assieme ai segnali stradali e ai pali dell'elettricità e sono stati allagati alcuni scantinati.

In particolare a Novoli è finita in strada la copertura impermeabilizzante del lastrico solare della Rsa 'Villa Elena' e sono state danneggiate le tensostrutture della Fòcara ossia la grande piramide composta da fascine di vite a cui, a metà gennaio, viene appiccato il fuoco in onore di Sant'Antonio Abate e che diventa il più grande falò del Mediterraneo.

Il terremoto (con mini-tsunami) nelle isole Eolie

Oltre alle criticità portate dal maltempo, la Sicilia, nella giornata di ieri, domenica 4 dicembre 2022, è stata colpita da un forte terremoto. Nelle isole Eolie, infatti, alle si è verificato un sisma di magnitudo 4.6 con epicentro in mare e a tre chilometri di profondità a sud dell'isola di Vulcano, seguito poi da altre scosse di assestamento.

Se il terremoto ha generato notevole apprensione nella popolazione, ancora più grande è stata la paura scatenata qualche ora più tardi, nel pomeriggio, dallo Stromboli: verso le 15, infatti, ha ripreso l'attività eruttiva del vulcano, la quale, ha poi generato un mini-tsunami, facendo scattare il livello di allarme per i residenti.

Diverse esplosioni hanno provocato il crollo di una parte del bordo del cratere: il materiale roccioso, una volta finito in acqua, ha innalzato un'onda di circa un metro e mezzo. L'onda si è poi progressivamente affievolita e non ha avuto nessuna conseguenza sulla terraferma e sulla navigazione.

La Prefettura di Messina ha comunicato che qualche problema è stato creato solo dalla cenere che scesa dal vulcano: disagi, in particolare, nella zona di Piscità, dove sono stati allontanati otto residenti.

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