L’ennesimo agghiacciate episodio di violenza, che solo per poco non è sfociato in un femminicidio. Teatro dell’agguato, ancora una volta, la Lombardia.
A Seregno, in provincia di Monza e Brianza, un uomo di 46 anni, di origini romene e residente a Limbiate, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate dopo aver tentato di dare fuoco alla moglie con del liquido infiammabile. L’episodio, avvenuto il 5 novembre 2025, rappresenta l’ennesima e più grave violenza di una lunga serie di abusi che la donna subiva da mesi.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri di Limbiate, coordinati dalla pm di Milano Alessia Menegazzo, l’uomo — spesso in stato di alterazione dovuto all’abuso di alcol — avrebbe perseguitato, minacciato e aggredito la moglie in più occasioni, anche davanti ai due figli minorenni. La vittima aveva già denunciato le violenze e manifestato la volontà di separarsi, ottenendo in passato un provvedimento di allontanamento del marito dalla casa familiare.
L’agguato a Seregno e il tentativo di darle fuoco
Come racconta Prima Monza, l’ultimo episodio è stato drammatico e avrebbe potuto avere terribili conseguenze. Il 46enne si sarebbe appostato nei pressi del luogo di lavoro della donna, una ditta di pulizie a Seregno. Quando lei è uscita, l’ha immobilizzata vicino all’auto minacciandola con la frase:
“Li vuoi vedere i bambini stasera?”
Poi le avrebbe gettato addosso della benzina, colpendola al volto e agli occhi nel tentativo di darle fuoco. La donna, terrorizzata, è riuscita a rifugiarsi in auto e chiamare il 118, evitando conseguenze ancora più gravi. L’aggressione è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza della zona, le cui immagini sono state acquisite dagli investigatori dell’Arma.
Le ferite riportate — tra cui una congiuntivite chimica e un trauma contusivo — sono state giudicate guaribili in circa 15 giorni dal Pronto Soccorso di Desio.
L’arresto e le prove raccolte dai Carabinieri
Dopo l’aggressione, l’uomo si è presentato spontaneamente alla caserma dei Carabinieri, consegnando un accendino, il cellulare e due bottigliette contenenti liquido infiammabile, oltre alla scatola di un sistema GPS che aveva installato sull’auto della moglie per pedinarla e controllarne gli spostamenti.
Le indagini, condotte dai militari di Limbiate e dal Nucleo Operativo Radiomobile di Seregno, hanno documentato mesi di condotte prevaricatrici, minacce e violenze. Una parente della vittima ha raccontato di un clima familiare “teso e insostenibile” e della estrema irascibilità dell’uomo.
La decisione del Gip di Milano: custodia cautelare in carcere
Il Gip di Milano, Luca Milani, ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti del 46enne, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione del reato.
Nel provvedimento si parla di “ossessione e morbosa tendenza al controllo” dell’uomo nei confronti dell’ex moglie, un comportamento privo di freni inibitori che lo ha portato anche a denunciare falsamente la donna, sostenendo di essere lui la vittima dei maltrattamenti perché lei “non contribuiva alle spese domestiche”.
Il Gip sottolinea come la donna, solo grazie alla prontezza di rifugiarsi in auto, sia riuscita a evitare un esito potenzialmente tragico. L’aggressore, secondo l’ordinanza, “è arrivato a mettere in pericolo l’incolumità della vittima con un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi”.
Violenza domestica: un fenomeno ancora diffuso
Il caso di Seregno rappresenta un nuovo episodio di violenza domestica in Lombardia, dove negli ultimi mesi si sono moltiplicate le denunce per maltrattamenti in famiglia e tentati femminicidi.
Le autorità ribadiscono l’importanza di denunciare subito episodi di violenza e rivolgersi ai centri antiviolenza e ai numeri di emergenza come il 1522, attivo 24 ore su 24 e gratuito, anche da cellulare.
TUTTI I NOSTRI ARTICOLI SUL TEMA DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE