PENE PIU' SEVERE

Violenza sulle donne e domestica: pene più severe e braccialetto elettronico

Si procede d'ufficio alla prima violazione di un ammonimento: lo stabiliscono le nuove norme varate dal Governo. Chi rifiuta il braccialetto elettronico rischia i domiciliari, chi lo manomette il carcere.

Violenza sulle donne e domestica: pene più severe e braccialetto elettronico
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Violenza sulle donne e violenza domestica, via libera ieri dal Consiglio dei ministri al disegno di legge per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza di genere.

Non c'è solo dunque la controversa maratona sulla manovra di bilancio a tenere banco nell'agenda di Governo in questi giorni.

Il testo è frutto del lavoro delle ministre Elena Bonetti, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia , Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Fabiana Dadone ed Erika Stefani.

Violenza sulle donne, cosa prevede il nuovo disegno di legge

Il nuovo documento sulla violenza sulle donne prevede che le pene previste per i reati di percosse, lesioni, minacce, violazione di domicilio e danneggiamento vengano aumentate "se il fatto è commesso nell'ambito di violenza domestica da soggetto già ammonito".

Del resto, si tratta di un tema attualissimo, purtroppo raccontato quasi quotidianamente dalle pagine di cronaca nera di giornali e telegiornali.

Le conseguenze della pandemia

Una situazione resa ancor delicata dalla pandemia e testimoniata in questi ultimi giorni dai numerosi convegni e incontri di sensibilizzazione organizzati in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.  Durante e dopo la pandemia gli episodi di violenza e le richieste di aiuto sono aumentati in maniera esponenziale.

Violenza sulle donne, le altre novità

Il Disegno di legge approdato in Consiglio di ministri prevede che si proceda anche d'ufficio in particolare proprio nei casi di violenza domestica. Ma non solo. L'organo di polizia che procede a seguito di denuncia o querela, "qualora dai primi accertamenti emergano concreti e rilevanti elementi di pericolo di reiterazione della condotta", lo comunica al prefetto competente che può adottare "misure di vigilanza dinamica, da sottoporre a revisione trimestrale, a tutela della persona offesa".

Violenza sulle donne, fermo per imminente pericolo

Il pubblico ministero può disporre anche al di fuori dei casi già previsti (come ad esempio la flagranza di reato) il fermo della persona gravemente indiziata di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e atti persecutori di un "delitto consumato o tentato, commesso con minaccia o violenza" se sussistono specifici elementi per ritenere grave e imminente il pericolo, quando non è possibile, per la situazione di urgenza, attendere il provvedimento del giudice.

Violenza sulle donne, il braccialetto elettronico

Con la nuova legge dovrebbe concretizzarsi anche un'altra novità: il braccialetto elettronico per la persona accusata di reati da codice rosso, ma in libertà. Finora l’utilizzo del braccialetto era connesso al consenso dell’indagato. Con le nuove norme l’uomo, nel caso non accettasse il braccialetto misure andrà incontro a misure cautelari più pesanti come ad esempio gli arresti domiciliari.

La soddisfazione delle ministre

Tutte soddisfatte le ministre che hanno partecipato e contribuito alla redazione del Disegno di legge.

"Svolta culturale e misure complete e più incisive", hanno commentato praticamente all'unisono, mentre la ministra per il Sud, Mara Carfagna ha sottolineato:

"Non credo sia mai successo che tante ministre si sedessero attorno a un tavolo contro la violenza sulle donne. È un segnale di come la consapevolezza sia cresciuta"

La ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini ha sottolineato l'escalation di violenza che si è verificata proprio in quest'ultimo anno caratterizzato dal Covid:

"Ci sono state 109 vittime solo nei primi 11 mesi dell'anno. E la percentuale dei casi denunciati è solo del 15-16%. Questo è il motivo per cui il codice rosso, che è una buona legge, rimane inapplicato. Il provvedimento del governo va nella direzione di rafforzare ed estendere le misure cautelari"

 

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