Morti sul lavoro

Operaio 46enne muore dissanguato allo zuccherificio. Anche il padre era morto sul lavoro

La straziante vicenda di Vincenzo Valente, morto sul lavoro come il padre Cosimo

Operaio 46enne muore dissanguato allo zuccherificio. Anche il padre era morto sul lavoro
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Stava eseguendo una manutenzione su un nastro trasportatore dello zuccherificio. Un'operazione che probabilmente aveva fatti decine di altre volte. Eppure questa volta è stata fatale. Vincenzo Valente, 46enne di Latiano, è morto a Brindisi mentre lavorava. La stessa sorte che era toccata 9 anni fa al padre Cosimo.

Vincenzo Valente morto dissanguato allo zuccherificio

La tragedia, l'ennesimo incidente sul lavoro mortale, è avvenuta allo zuccherificio di via per Fiume Piccolo a Brindisi. Vincenzo lavorava lì per una ditta esterna e stava eseguendo una manutenzione sul nastro numero 6.

A un certo punto, però, è successo qualcosa di inatteso. Il braccio si sarebbe incastrato nel nastro, che lo avrebbe lacerato. Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi. L'emorragia in corso, però, era decisamente intense e nonostante i tentativi di frenarla da parte del personale sanitario, l'operaio è morto all'ospedale Perrino di Brindisi.

Anche il padre era morto sul lavoro

Una tragedia terribile, resa ancora più drammatica da un precedente familiare. Era l'11 febbraio 2015 quando il padre di Vincenzo, Cosimo Valente, all'epoca dei fatti 65enne, cadde da un albero mentre eseguiva lavori di potatura nelle campagne tra Latiano e San Michele.

Anche per lui purtroppo non c'era stato nulla da fare.

Il sindaco di Latiano Mino Maiorano ha proclamato il lutto cittadino nel giorno del funerale del 46enne.

"Profonda vicinanza dell'intera comunità latianese ai familiari del concittadino Vincenzo Valente che da poche ore purtroppo, è l'ennesima vittima sul posto di lavoro. Il giorno del funerale proclamerò il lutto cittadino, con le modalità che saranno comunicate, in segno di profondo rispetto e di sentita partecipazione al dolore dei familiari e dei conoscenti della vittima"

"Ora è il momento della riflessione e del silenzio ma  non posso esimermi dal denunciare l'urgenza di porre un argine al dramma dei morti sul lavoro che fa registrare oltre mille vittime ed oltre 500 mila incidenti ogni anno. Bisogna lavorare per vivere non per morire".

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