GIALLO A ROMA

Villa Pamphili: DNA dice che sono madre e figlia ma la mamma è morta giorni prima della figlia, com'è possibile?

Sono due al momento le testimonianze ritenute credibili dagli inquirenti le cui indagini sono in pieno corso di svolgimento

Villa Pamphili: DNA dice che sono madre e figlia ma la mamma è morta giorni prima della figlia, com'è possibile?
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Un mistero intricato si consuma tra i vialetti di Villa Pamphili, dove sabato scorso - 7 giugno 2025 - sono stati ritrovati i corpi senza vita di una donna tra i 25 e i 30 anni e di una bambina di circa 6-8 mesi. Il DNA ha confermato ciò che gli inquirenti avevano ipotizzato fin dall’inizio: le due erano madre e figlia. Ma il giallo si infittisce con un dettaglio che lascia al momento senza una risposta univoca: la madre sarebbe morta diversi giorni prima della figlia.

Il ritrovamento e la conferma del legame

I corpi sono stati scoperti a circa 200 metri di distanza l’uno dall’altro, seminascosti tra i cespugli. Il corpo della donna era avvolto in un sacco nero, completamente nudo, senza segni evidenti di violenza né di overdose. La piccola, invece, è stata trovata a terra, anche lei senza indumenti, priva di vita ma con tracce evidenti di sofferenza: segni di soffocamento, lividi, ematomi. L'autopsia ha confermato che la neonata è stata uccisa – probabilmente strangolata – giorni dopo la morte della madre.

Perché la bambina è stata lasciata lì, a pochi metri dalla madre, solo dopo giorni? Chi si è preso cura di lei in quel lasso di tempo? E, soprattutto, chi l’ha uccisa?

L’ipotesi dell’overdose, inizialmente considerata per la madre, è stata scartata. I primi risultati tossicologici non evidenziano tracce di sostanze stupefacenti comuni. Non si può ancora escludere l’uso di farmaci o droghe sintetiche: esami più approfonditi sono in corso. Intanto, il suo corpo racconta di una donna apparentemente curata: smalto ben steso sulle unghie, gambe depilate, nessun segno di maltrattamento fisico.

La polizia ha inoltre diffuso le immagini dei quattro tatuaggi presenti sul corpo della donna, sperando che qualcuno possa riconoscerla: una collana di fiori, uno scheletro con una tavola da surf (forse con i colori della bandiera lituana), due pappagalli e un pipistrello. Tatuaggi considerati “comuni e realizzati male”, ma che potrebbero contenere indizi geografici o personali. Le sue impronte digitali e il profilo genetico sono stati inviati anche alle banche dati estere, nella speranza di identificarla.

Gli avvistamenti e le segnalazioni

Due le testimonianze ritenute credibili dagli inquirenti: una donna ha raccontato di aver visto, la sera prima del ritrovamento, un uomo con una bambina in braccio nei pressi del luogo del macabro ritrovamento. Lo stesso racconto è stato fatto da tre ragazzi minorenni che lo hanno visto aggirarsi nel parco con in braccio un fagotto. Secondo alcuni la bimba sembrava ancora viva, secondo altri era esanime. L’uomo – non giovane, carnagione scura, cappello calcato sul viso – potrebbe essere colui che ha ucciso la bambina o che l’ha tenuta con sé per giorni prima di disfarsene.

A proposito della piccola, è stato trovato in un cestino della spazzatura all’interno di Villa Pamphili un vestitino rosa di buona fattura, il quale potrebbe appartenere alla neonata. I vestiti e gli oggetti recuperati verranno analizzati per cercare tracce di DNA e impronte digitali. La speranza è che il responsabile abbia lasciato una traccia utile alla sua identificazione.

Domande ancora senza risposta

Perché la donna – che non sembra una senzatetto – si trovava nuda in un parco di notte, con la figlia, ma senza segni di violenza? Fuggiva da qualcuno? Aveva trovato rifugio lì? Chi ha portato la bambina nel parco giorni dopo, quando la madre era già morta? Numerose ancora le domande senza risposta.

Soprattutto una: chi è e dov'è (e dov'era) il padre?

Le indagini della squadra mobile, coordinate dal pm Antonio Verdi e dall’aggiunto Giuseppe Cascini, sono in pieno corso. Ogni dettaglio viene passato al setaccio. Ma al momento, l’unica certezza è la relazione tra i due corpi. Tutto il resto – l’identità della donna, i motivi, l’autore del duplice abbandono e, forse, omicidio – è ancora avvolto nell’oscurità.

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