svolta nella vicenda

Vigilessa uccisa dal trio diabolico: ha confessato anche l'altra figlia

Mirto Milani ha confessato il delitto dell’ex vigilessa di Temù. Ora il nodo cruciale di questo giallo è proprio capire a che titolo risultino essere coinvolte le sorelle.

Vigilessa uccisa dal trio diabolico: ha confessato anche l'altra figlia
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Un'improvvisa svolta nelle indagini sul delitto di Laura Ziliani,  l’ex vigilessa di Temù, in provincia di Brescia, uccisa l’8 maggio 2021.

Tra ieri e oggi, venerdì 27 maggio 2022, il giallo sulla morte dell'ex vigilessa ha avuto una completa soluzione.

Nelle scorse ore infatti, ha confessato anche la seconda figlia della Ziliani.

Vigilessa uccisa dal trio diabolico: ha confessato anche l'altra figlia

Come racconta Prima Lecco è arrivata anche la terza confessione: dopo Mirto Milani e Silvia Zani, ha confessato anche la figlia minore della vedova di Temù, Paola Zani.

La giovane ha ammesso le proprie responsabilità confessando di avere ucciso la madre. Si è quindi chiuso il cerchio intorno al terrificane omicidio Ziliani, l'ex vigilessa di Temù sparita a maggio dello scorso anno e ritrovata senza vita ad agosto.

Un trio diabolico e una sconcertante tresca amorosa

Si chiude così, almeno a livello investigativo, una vicenda che lasciato sotto shock non solo la cittadina bresciana, ma l'Italia intera.

I tre sospettati, le due figlie della vittima e Milani secondo quanto emerso sono legate da una sconcertante e torbida relazione sentimentale: Milani è infatti ufficialmente il fidanzato della figlia maggiore e ufficiosamente amante della minore.

I tre si trovavano in carcere dal settembre e tra martedì e giovedì hanno deciso di parlare con i magistrati raccontando come e perché hanno ucciso la donna.

La prima confessione

Mirto Milani, fidanzato della primogenita della vittima e in carcere dal 24 settembre 2021, ha confessato il suo omicidio nel corso di un lungo interrogatorio tenuto proprio nel penitenziario. 

E poco fa ha confessato anche Silvia Zani, la figlia maggiore della donna uccisa.

E ora la svolta giudiziaria potrebbe avere ulteriori sviluppi perché gli inquirenti hanno in programma l'interrogatorio anche della figlia più giovane dell'ex vigilessa.

Anzi, ora il nodo cruciale di questo giallo è proprio capire a che titolo risultino essere coinvolte le sorelle.

Gli intenti suicidi, il trasporto in ospedale

Quello che è certo è che dopo essersi dichiarato colpevole di omicidio, Mirto Milani ha accusato un malore ed è stato trasportato in ospedale.

Sembra che il giovane abbia manifestato intenti suicidi e per questo sia stato trasferito in una struttura sanitaria dove è piantonato 24 ore su 24.

Omicidio Ziliani, altra confessione: è toccato alla figlia maggiore

Una doppia svolta nell'omicidio Ziliani è arrivata poco fa con la confessione anche della figlia maggiore, fidanzata dell'omicida.

Come racconta Prima Brescia, la 28enne nel carcere di Verziano a Brescia ha confermato anche il movente di natura economica: a spingerli a un'azione così violenta sarebbe stata infatti la volontà di mettere mano sul patrimonio della madre che, dal 2012, era vedova.

Omicidio Ziliani: confessa il fidanzato della figlia

Come racconta Prima Bergamo, a chiedere di essere sentito è stato proprio Milani dopo la chiusura delle indagini da parte della Procura. In carcere sono recluse anche Paola e Silvia Zani, 19 e 27 anni, due delle tre figlie della vittima: anche loro hanno chiesto di essere sentite. I tre indagati sono sempre rimasti in silenzio, fino a ieri appunto, quando il giovane ha finalmente raccontato la sua versione dell'accaduto.

Ora bisognerà capire cosa avranno da dire le due figlie, ma finalmente un po' di luce in più sul caso inizia a vedersi.

La vicenda

Come racconta Prima La Valcamonica, era l'8 maggio 2021. Alle 11:58, Silvia Zani, la figlia maggiore di Laura Ziliani, lancia l'allarme perché la mamma non aveva fatto rientro a casa.

"Mamma è uscita di casa da sola verso le sette circa per andare a fare una passeggiata a Villa Dalegno. Non aveva il telefono e sarebbe dovuta rientrare alle dieci perché dovevamo andare insieme alla discarica per smaltire vecchio materiale".

Le ricerche di Laura Ziliani a Temù sono scattate immediatamente, ma senza esito, lasciando l'intera valle con il fiato sospeso. Poi, l'8 agosto 2021 il  cadavere è stato ritrovato vicino al fiume. Paola Zani, la sorella Silvia e Mirto Milani vengono iscritti nel registro degli indagati. Il 24 settembre sono finiti in carcere.

L'autopsia ha stabilito che "la causa del decesso è da identificarsi in una asfissia meccanica da chiusura delle aperture aeree in un soggetto sotto l'influenza di benzodiazepine". Laura Ziliani sarebbe quindi stata prima stordita con tranquillanti   e poi soffocata con un oggetto soffice, come un cuscino. E infine sepolta "in prossimità dell'argine del fiume Oglio e ricoperta da materiale sabbioso con il disseppellimento del cadavere avvenuto a seguito di un'onda circa tre giorni prima del rinvenimento".

La ricostruzione della Procura

Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Brescia Ziliani, 55enne vedova, sarebbe stata soffocata e poi seppellita tra la vegetazione vicino al fiume Oglio per motivi di natura economica. Le due figlie, forse manipolate da Milani, volevano infatti incassare i soldi della madre: intercettate, una settimana dopo la morte dell’ex vigilessa già parlavano di macchine da comprare e vacanze.

Nell’ordinanza di arresto il gip Alessandra Sabbatucci scriveva che l’omicidio della 55enne era "l frutto di una lunga premeditazione e di un piano criminoso che ha consentito loro di celare per lungo tempo la morte e di depistare le indagini".

Le motivazioni, come già detto, sarebbero state di natura esclusivamente economica:

"I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici", scriveva il gip.

Ancora interrogatori, tocca alla figlia più giovane

Come racconta Prima Brescia oggi (giovedì 26 maggio 2022) in questi minuti è anche  la volta della più giovane delle tre figlie, Paola Zani.

L'interrogatorio si svolge sempre nel carcere bresciano di Verziano. Un passaggio che gli inquirenti ritengono possa essere fondamentale dopo la confessione dell'omicida.

In particolare per capire a che titolo risultano essere coinvolte le sorelle. Stando alle prime informazioni sembrerebbe che Milani non abbia scaricato al responsabilità sulle sorelle evidenziando come siano stati tutti e tre ad agire.

L'omicidio e il rebus delle responsabilità

Resta da completare il puzzle investigativo. Bisognerà vedere se anche la figlia più giovane confermerà questa linea, ovvero della corresponsabilità d'azione. I tre sono rinchiusi in carcere dallo scorso 24 settembre.

E sono stati proprio i tre "protagonisti" della vicenda, dopo la chiusura delle indagini, a chiedere di essere interrogati.  Ultimo tassello di non trascurabile importanza, il ritrovamento di una fossa collocata a pochi metri di distanza dal luogo in cui l'8 agosto scorso (esattamente tre mesi dopo la scomparsa dell'ex vigilessa di Temù l'8 maggio 2021) venne rinvenuto il corpo senza vita della donna.

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