Duplice omicidio

Verona, marito e moglie uccisi a coltellate in casa. Il figlio confessa: "Sono stato io"

Le vittime sono Wilma Vezzato e Giampaolo Turazza, 73 e 75 anni

Verona, marito e moglie uccisi a coltellate in casa. Il figlio confessa: "Sono stato io"
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Un macabro delitto, avvenuto due giorni fa, per il quale è stato individuato il colpevole. A Verona, in via Aquileia, marito e moglie di 75 e 73 anni, sono stati ritrovati senza vita, in una pozza di sangue, all'interno della loro abitazione. Ad averli uccisi è stato il figlio di 55 anni che ha confessato il crimine alla Polizia. Dai primi riscontri è emerso lo scenario di un'aggressione con un'arma da taglio.

Verona, marito e moglie trovati morti in casa

Un efferato delitto, scoperto nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 25 aprile 2023, ma che si è consumato il giorno precedente, lunedì 24 aprile. Come raccontato da Prima Verona, marito e moglie sono stati rivenuti morti nella loro abitazione in una pozza di sangue.

Ad aver perso la vita sono stati i coniugi Wilma Vezzato, 73 anni, e Giampaolo Turazza, 75 anni. I loro corpi sono stati trovati esanimi nella loro casa di via Aquileia 22, nel quartiere di Borgo Roma (Verona).

Sui cadaveri della coppia sono stati trovati segni che lasciano pensare a una violenta aggressione, avvenuta attraverso l'uso di un'arma da taglio. La 73enne e la 75enne, infatti, presentavano infatti ferite alla gola.

Il figlio ha confessato: "Sono stato io"

Sulla morte dei due coniugi, tuttavia, fin da subito è stato delineato un preciso colpevole. Ad aver ucciso Wilma Vezzato e Giampaolo Turazza è stato il figlio 55enne. L'uomo, come raccontato da Prima Verona, ha confessato tutto alle Forze dell'Ordine.

Poco prima delle 17 di ieri, martedì 25 aprile, un uomo di 55 anni, veronese, con precedenti per reati contro la persona e stupefacenti, aveva infatti contattato telefonicamente il numero di pubblica utilità “117” riferendo, in evidente stato di agitazione, di aver compiuto, la sera precedente, l’omicidio dei genitori. Nel corso della telefonata l’uomo ha spiegato di aver vagato tutta la notte per la città e di trovarsi in quel momento in via Don Nicola Mazza, proprio nei pressi della sede delle Fiamme Gialle scaligere.

Lo stesso è stato subito raggiunto da una pattuglia della Sezione Operativa Pronto Impiego della Guardia di Finanza, unitamente alla quale si è recato presso l’abitazione dei genitori dove ha aperto la porta e consentito così ai militari di verificare l’effettiva presenza di due corpi esanimi giacenti in estese chiazze di sangue.

I Finanzieri hanno informato immediatamente il Sostituto Procuratore di turno presso la locale Procura della Repubblica, Dott.ssa Elvira Vitulli e richiesto l’urgente intervento della Polizia Scientifica della Questura di Verona per i necessari rilievi tecnici, assicurando che la scena del crimine non fosse compromessa.

Il personale specializzato della Polizia Scientifica, alla presenza del predetto magistrato di turno e del Capo della Squadra Mobile, Carlo Bartelli, hanno quindi effettuato i rilievi necessari all’acquisizione degli elementi probatori indispensabili agli sviluppi processuali.

Sono seguite ulteriori immediate indagini per consolidare gli indizi di colpevolezza anche attraverso l’interrogatorio dell’uomo ad opera del Pubblico Ministero in esito al quale l’indagato è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario aggravato dalla contestualizzazione domestica.

Le ipotesi al vaglio degli investigatori circa il movente dell’omicidio si muovono nel contesto dell’uso e maneggio degli stupefacenti con mirate indagini che si appuntano in particolare sulle ricostruzioni degli ultimi minuti di vita delle vittime.

La persona sottoposta a fermo, infatti, figlio unico della coppia, da tempo non viveva più con i genitori pur mantenendo con loro rapporti per soddisfare le proprie esigenze quotidiane. Nelle prossime ore è prevista l’udienza di convalida.

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