Indagine in corso

Coppia morta a Roma, è stato un suicidio condiviso: "La nostra vita finisce qui, come in un melodramma"

Valerio Savino e Simona Lidulli trovati morti a Roma, lei in casa, lui al centro commerciale

Coppia morta a Roma, è stato un suicidio condiviso: "La nostra vita finisce qui, come in un melodramma"
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"Addio amici tutti. La mia vita terrena e quella di Simona finiscono qui. Insieme da sempre e per sempre. Un pensiero di affetto e gratitudine a tutti voi. Per noi amanti dell'Opera e del melodramma questa rappresenta la scelta più coerente che potessimo fare. Chiedo scusa a chi ho fatto del male".

Un messaggio drammatico, tramutatosi poi in tragica realtà. Così Valerio Savino ha annunciato la morte della compagna Simona Lidulli e il suo successivo suicidio, avvenuti nella mattinata di martedì 13 giugno 2023 a Roma. La Polizia, che inizialmente ha ipotizzato si trattasse di omicidio-suicidio, sta cercando di fare chiarezza su quanto accaduto. Gli inquirenti, stando agli ultimi elementi raccolti in queste ore, non escludono neanche la possibilità di un suicidio condiviso.

Annuncia la sua morte e quella della compagna sui social: trovati senza vita

Erano circa le 11 quando il messaggio ha messo in allerta tutti gli amici e i conoscenti della coppia. I carabinieri sono arrivati subito nell'abitazione di via Adolfo Consolini 51, a Roma zona Ardeatino, dove abitava la coppia.

Qui, una volta entrati, hanno trovato il corpo di Simona Lidulli, 64 anni, senza vita.

Pochi minuti più tardi è stato ritrovato morto anche Valerio Savino, 63 anni, all'interno della sua auto Nissan Micra nel parcheggio del centro commerciale I Granai, a poco meno di un chilometro da casa. L'uomo si sarebbe ucciso con un colpo di pistola.

I messaggi sui social

La dinamica dell'accaduto è ancora tutta da chiarire e solo gli accertamenti potranno permettere di ricostruire il tutto nei dettagli. Si certo ci sono i due post su Facebook che annunciano la decisione di togliersi la vita.

Contemporaneamente al messaggio di Savino, anche sul profilo Facebook della compagna è comparso un altro post simile, ma decisamente più stringato. Un semplice "Addio", che lasciava presupporre il peggio.

Inutili le decine di commenti degli amici, che disperati hanno scritto per invitare Valerio a ripensarci. Quando poi la notizia si è diffusa i tanti messaggi si sono trasformati da vicinanza a disperazione, per la perdita di entrambi.

Non si esclude il doppio suicidio

Sul caso di Simona Lidulli e Valerio Savino è stata aperta inizialmente un'indagine per omicidio-suicidio. La vicenda, tuttavia, stando anche ai due diversi messaggi di addio pubblicati su Facebook dalla coppia, ha lasciato trasparire tanti dubbi su questa prima ipotesi.

Gli inquirenti, infatti, non escludono la pista di un doppio suicidio avvenuto in via consensuale. Tale indiscrezione sarebbe emersa anche dal fatto che il corpo di Simona Lidulli è stato rinvenuto disteso sul letto di casa, in tuta e con un foro di proiettile alla tempia destra. Sul comodino accanto è stata invece trovata una pistola da tiro a segno calibro 22, simile a quella che i carabinieri hanno recuperato nella Nissan Micra dove Valerio Savino si è tolto la vita. Non è chiaro però se Simona possa essersi sparata da sola o se l'arma sia stata poggiata lì dal compagno dopo aver premuto il grilletto.

Nel frattempo, Agostino Presutti, amico di Valerio, lo ricorda così su Facebook, sottolineando che lui e Simona, in questi ultimi giorni, stavano vivendo un dramma.

"Caro Valerio, non ho potuto fare nulla per te. Non avevo conoscenze in Paradiso, come mi avevi domandato. Non ho saputo dirti le parole giuste qualche giorno fa. Lo sapevamo in pochi della fatica che facevi anche a parlare. Chi ha vissuto il tuo dramma e quello di Simona in questi giorni, fa fatica a sentirti vilipeso".

Doppio suicidio o omicidio-suicidio? Entrambe le ipotesi restano aperte. Solo gli ulteriori accertamenti da parte delle Forze dell'Ordine potranno fare chiarezza sul caso della coppia romana. Risposte arriveranno dall’esame balistico e dello stub, e dalle autopsie.

Mentre sul messaggio Facebook di Valerio non c'è dubbio che sia stato lui a scriverlo, su quello apparso sul profilo di Simona si sta cercando di capire se sia stata lei o il compagno a pubblicarlo. In casa e in auto sarebbero stati trovati biglietti che potrebbero spiegare le ragioni di una tragedia che ha colto di sorpresa parenti e amici della coppia.

Valerio e Simona si erano conosciuti da ragazzi e vivevano in affitto nell'abitazione di via Consolini. Lui, ex bancario, dopo essere andato in pensione, lavorava come custode notturno in un circolo sportivo. Era appassionato di tiro al poligono (su questo punto gli inquirenti dovranno capire le sue condizioni cliniche e chi gli ha rinnovato il porto d'armi per uso sportivo). Lei, eccentrica e divertente, era stata invece impiegata presso un ente pubblico. La loro passione comune era per l'Opera e il melodramma: tantissime le immagini sui social soprattutto con il maestro spagnolo Placido Domingo.

Storie di disperazione

La vicenda romana in qualche modo si riallaccia a un ferale filone della cronaca. Sono infatti tanti i casi in cui un omicidio (in genere subito seguito da un suicidio) rappresenta l'estrema soluzione di chi si ritrova al fianco una persona malata e non riesce più a reggere il peso della situazione.

Come nel caso dell'ultima tragedia a Reggio Emilia, pochi giorni fa: un 62enne ha ucciso la moglie 60enne, da qualche tempo malata e in cura presso un centro di salute mentale, poi si è lanciato nel vuoto ed è morto.

LEGGI: Uccide la moglie malata e poi si getta nel vuoto

Una casistica molto diversa da quella dei femminicidi, delitti che scaturiscono invece da una malata esigenza di controllo da parte di un ex respinto.

L'ultima tragedia in provincia di Asti, Piemonte, pochi giorni fa:

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