Urla e bestemmie tutta notte giocando alla Playstation, la vicina di casa 60enne accoltella la mamma
Una situazione assurda a Torino, degenerata fino alla reazione esasperata della donna
Ci sono persone particolarmente amanti dei videogiochi, che quando sono prese perdono decisamente il senso del tempo e il controllo. Il protagonista di questa assurda storia avvenuta a Torino deve essere una di queste. Sì, perché giocava tutta la notte alla playstation, urlando, imprecando e bestemmiando.
E la situazione è andata avanti a tal punto che una vicina sessantenne, esasperata, si è presentata a casa sua con un coltello da cucina con il quale ha colpito la madre del giocatore, che ha tentato di difendere il figlio.
Urla e bestemmie tutta notte giocando alla Playstation
I vicini di casa, si sa, non si possono scegliere. E spesso i rapporti sono conflittuali a seguito di abitudini che magari non gradiamo. Così è avvenuto a Torino dove un trentenne residente in un palazzo di corso Cincinnato passava intere notti a giocare ai videogiochi, urlando e imprecando.
Condòmini esasperati
Il comportamento del trentenne, che durante le sessioni di gioco era in collegamento con altri utenti con i quali comunicava attraverso cuffie e microfono (ma urlando), ha portato all'esasperazione i vicini di casa, e tra questi soprattutto la signora che aveva l'appartamento separato solo da un sottile muro dalla camera del ragazzo.
Al punto che, nella notte del 18 dicembre 2024, intorno alle 2 del mattino, evidentemente fuori di sé la 60enne ha suonato il campanello armata di un coltello da cucina.
Ma a prendersi la coltellata all'avambraccio non è stato il ragazzo che ha aperto la porta, bensì sua madre prontamente intervenuta in sua difesa.
Denunciata per lesione una vicina di casa
Necessario quindi l'intervento della Polizia del commissariato Madonna di Campagna che ha raccolto le prime informazioni. La 60enne ha spiegato agli agenti di non poterne più:
"Non volevo fare del male a nessuno ma sono mesi che quel ragazzo ci impedisce di dormire. Urla, bestemmia fino all'alba. Non ne possiamo più. Sono mesi che chiedo alla signora di far stare zitto suo figlio ma non siamo mai stati ascoltati".
La donna è stata denunciata a piede libero per lesioni. Ma nei guai è finito anche il trentenne, nella sua camera infatti sono state trovate tre katane, spade tipiche della cultura giapponese con lama da più di 60 centimetri. Per questo è stato denunciato per detenzione abusiva di armi.