Un 16enne e una 55enne trovati carbonizzati: due suicidi che non convincono
Due storie lontane, ma in comune tanti nodi irrisolti e un'ipotesi di suicidio che non convince
Due corpi carbonizzati e l’ipotesi di suicidio che non convince i familiari. Due storie diverse, lontane: quella di Michelle Baldassarre, la 55enne igienista dentale il cui corpo è stato ritrovato carbonizzato la sera del 9 febbraio 2023 nelle campagne di Santeramo in Colle, nel Barese; e quella del 16enne Ayman Serti, il cui corpo bruciato è stato rinvenuto in piazza Italia '90, a Merì, piccolo centro a una quarantina di km da Messina il 17 febbraio 2023.
In entrambi i casi la pista del suicidio resta aperta, ma gli scenari – con l’andare delle ore – aprono anche ad altre ipotesi.
Michelle Baldassarre: tutte le incongruenze
Troppi punti oscuri avvolgono il caso della morte di Michelle Baldassarre, il cui cadavere è stato ritrovato carbonizzato in un campo in contrada “Pantarosa”, sulla strada per Altamura.
Sul corpo aveva una ferita di arma da taglio all’altezza del torace, provocata da una lama che è stata ritrovata nel corso dell’autopsia. La tanica di benzina – che sarebbe servita ad appiccare il rogo - non è stata rinvenuta.
La Procura di Bari è quella di istigazione al suicidio, ma ci sono molti elementi ancora poco chiari. Come è arrivata lì, in una campagna fuori dal centro cittadino?
L’igienista, descritta come abitudinaria, era solita muoversi in bici, e sempre in bici si è spostata quel 9 febbraio per recarsi nel solito forno per comprare del pane e in tabaccheria per acquistare caramelle: il giorno della sua morte avrebbe dovuto pranzare con una delle sorelle e una delle due figlie, residenti fuori dalla Puglia. Ma a quel pranzo non si è mai presentata, e sembra che nel primo pomeriggio sul cellulare della figlia sia arrivato un messaggio con la posizione “contrada Pantarosa”, lì dove il corpo è stato poi ritrovato. La dinamica della morte, ancora da ricostruire nella sua successione temporale, è poi complessa e articolata da definire.
E se di suicidio si tratta, perché scegliere una modalità così dolorosa come darsi fuoco? Si è ferita al petto per poi cospargersi di benzina e darsi fuoco? E chi ha portato via la tanica di benzina? Nel paese nessuno crede all’ipotesi che Michelle si sia tolta la vita, senza considerare tutti i punti che non tornano.
La 55enne aveva denunciato il marito, Vito Passalacqua, per maltrattamenti, ed era rimasta per 40 giorni in una casa protetta in un paese vicino. L’uomo, un commercialista molto noto, è ai domiciliari dal 23 dicembre e ha ottenuto un permesso per recarsi a lavoro dal lunedì a venerdì. Non è indagato per la morte della donna. Ma l’ipotesi di istigazione al suicidio, al momento resta in piedi.
I familiari di Ayman: “Non si è dato fuoco, era pauroso”
Anche nel Messinese si indaga in seguito al ritrovamento del corpo semicarbonizzato del giovanissimo Ayman. Gli inquirenti non escludono il suicidio ma chi conosceva bene il ragazzino rifiuta categoricamente l’opzione:
“È stato ucciso. Non era coraggioso, aveva paura anche del buio e la notte dormiva ancora con la mamma. Amava la vita, aveva dei sogni da realizzare“, dice il fratello.
La morte del 16enne sarebbe avvenuta giovedì sera a Merì, poco dopo essere uscito di casa per comprare delle pizze. Qualcuno gli avrebbe telefonato, proprio in quel momento e potrebbe essere proprio l’analisi del cellulare, risparmiato dalle fiamme e ritrovato vicino al cadavere, a restituire una risposta chiara sull’identità della persona che lo avrebbe contattato.
Un amico di Ayman Serti ha espresso il suo parere su ciò che potrebbe essere successo dopo che il ragazzo è uscito di casa per prendere delle pizze per i suoi genitori: “Penso che non è un suicidio. Secondo me forse si è messo contro qualcuno, ha avuto qualche discussione, ma non si è ucciso. Era amato da tutti, perché doveva uccidersi? Magari avrà sbagliato con qualcuno, con qualche ragazza magari…“.
I famigliari raccontano che il ragazzo aveva ricevuto un messaggio su Whatsapp prima di uscire e che da quel momento il comportamento del 16enne era cambiato. Sembrava avesse fretta, come se fosse in ritardo per un appuntamento. Anche al gestore della pizzeria avrebbe fatto capire di avere premura di andarsene.
Non vedendolo tornare, il fratello aveva più volte provato a chiamarlo, ma il telefono squillava a vuoto. I genitori sono certi che Ayman non avesse particolari problemi con qualcuno, al punto almeno da essere talmente esasperato da togliersi la vita. Di recente aveva cambiato scuola, passando da un istituto per perito industriale all’alberghiero di Barcellona Pozzo di Gotto. Il cellulare del ragazzo è ancora sotto analisi dei tecnici della procura, che stanno cercando di recuperare tutte le chat recenti. In procura cresce la convinzione che il gesto del ragazzo non fosse stato premeditato, ma frutto di qualcosa di inatteso.
Intanto il medico legale Letterio Visalli ha eseguito l'autopsia disposta dalla procura di Barcellona Pozzo di Gotto che indaga a tutto campo. In attesa dei riscontri autoptici, che daranno risposte più dettagliate, non sono stati riscontrati né segni di arma da taglio e ne fori di proiettili sul corpo.