A Napoli

Ucciso dalla Camorra per aver colpito per sbaglio un ragazzino con una bandiera durante la festa dei Mondiali 2006

I responsabili arrestati dopo 17 anni: sono due fratelli di 43 e 45 anni

Ucciso dalla Camorra per aver colpito per sbaglio un ragazzino con una bandiera durante la festa dei Mondiali 2006
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A 17 anni dall'efferato omicidio, la svolta decisiva nelle indagini. I killer di Michele Coscia, 30enne ucciso a Napoli durante i festeggiamenti per la vittoria della Nazionale di calcio ai Mondiali 2006, sono stati catturati: a finire in manette due fratelli camorristi di 43 e 45 anni. Quella notte hanno freddato Coscia per vendetta dopo che per sbaglio aveva colpito il fratellino mentre sventolava una bandiera italiana.

Ucciso a Napoli quando l'Italia ha vinto i mondiali 2006

Un colpo involontario al ragazzino sbagliato. E' stato questo il motivo per il quale Michele Coscia, 30 anni, nella notte del 9 luglio 2006, quella della pazza gioia per la vittoria degli azzurri ai Mondiali, è stato brutalmente fatto fuori. Dopo il gol su rigore di Fabio Grosso contro la Francia, il 30enne era sceso per le strade di Napoli, come tutti del resto, per celebrare il trionfo della Nazionale. Nessuno mai poteva aspettarsi che quella notte di euforia, per lui, sarebbe stata l'ultima.

Mentre stava sventolando in aria una bandiera italiana, per sbaglio ha colpito un ragazzino seduto su uno scooter, davanti a un bar di corso Chiaiano. Quest'ultimo ha reagito con veemenza insultando Michele Coscia, il quale ha quindi tirato un pugno al parabrezza del suo motorino, sfondandolo. Pochi minuti dopo questo episodio di tensione, Coscia è stato raggiunto da sette colpi di pistola. Nella sparatoria sono stati feriti anche un suo amico e una ragazza.

Presi i killer dopo 17 anni

A 17 anni esatti dai fatti, sul caso di Michele Coscia arriva una svolta. A fare luce sulla vicenda sono stati i carabinieri della Compagnia Vomero, coordinati dalla Procura di Napoli. A finire in manette i fratelli Luigi e Nicola Torino, 45 e 43 anni, il secondo già detenuto, raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, per omicidio con l'aggravante del metodo mafioso.

I presunti responsabili, infatti, non sarebbero due arrestati qualsiasi, ma bensì i figli del capo dell'omonimo clan ritenuto dalla DDA legato alla famiglia malavitosa dei Lo Russo. La notte del 9 luglio, infatti, dopo che il fratellino piccolo li aveva avvisati di quanto accaduto, hanno immediatamente rintracciato Michele Coscia per vendicarsi.

Una vendetta feroce, terminata con l'assassinio del 30enne e il ferimento delle persone che erano con lui. A confermare i fatti ai carabinieri è stato un testimone oculare che era in compagnia della vittima.

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