Fece a pezzi l'ex fidanzata attrice hard: ora vorrebbe evitare l'ergastolo
Con quel tipo di processo l'omicida beneficerebbe di un terzo di sconto di pena. Nelle pagine del Gip tutta l'efferatezza del delitto.
Uccise l'ex fidanzata e la fece a pezzi, ma ora cerca di evitare l'ergastolo. A distanza di mesi torna d'attualità la vicenda che portò alla tragica morte di Carol Maltesi.
La strategia della difesa verso il suo assistito, Davide Fontana, apriranno senz'altro un dibattito acceso.
Omicidio Carol Maltesi, l'omicida sceglie il rito abbreviato
L'ex fidanzato, 43 anni, reo confesso, ha infatti chiesto il processo in rito abbreviato.
La vicenda risale a gennaio quando in un appartamento di Rescaldina, nell'hinterland di Milano il 43enne bancario aveva ucciso la 26enne (mamma di un bambino) con la quale in passato aveva avuto una relazione.
La richiesta di affrontare un processo attraverso le modalità del rito abbreviato non è di poco conto perché, se accettata, consentirà a Fontana di evitare sicuramente l'ergastolo.
La decisione del Tribunale
La decisione del Tribunale è attesa per il 13 ottobre si dovrebbe svolgere l'udienza davanti al giudice per l'udienza preliminare di Busto Arsizio in provincia di Varese.
Un delitto che aveva scosso non solo le comunità interessate e chi conosceva Carol o conosce Fontana per la sua dinamica cruda e violenta come del resto è riportato nell'ampia documentazione redatta dal Giudice per le indagini preliminari.
Un delitto crudo e violento che sconvolse l'Italia
Un delitto crudo e violento che in realtà sconvolse tutta l'Italia.
Nelle pagine scritte dal Gip ne vengono ripercorse le tappe.
Di come il 43enne l'avesse premeditato nei minimi particolari anche negli sviluppi successivi, ovvero per quanto concerne l'occultamento del cadavere.
Le tappe di brutale omicidio
Ex commessa di un negozio di profumi, attraverso il web, complice il periodo del lockdown e delle chiusura di molte attività, Carol Maltesi aveva intrapreso la "carriera" di pornostar attraverso chat e siti dedicati.
Nel frattempo, Fontana ne programmava l'omicidio, forse per la delusione rispetto alla decisione della 26enne di intraprendere una nuova relazione sentimentale. O comunque di trasferirsi.
Fatto sta che, come si legge nella relazione del Gip, il 43enne dopo l'omicidio, Fontana si attivò in altre azioni "delittuose":
"...escogitava, preparava ed attuava una complessa strategia per occultare l'orrendo delitto commesso, fare sparire il corpo e così definitivamente sottrarsi da qualsiasi responsabilità. Si procurava gli arnesi per fare a pezzi il cadavere, un congelatore per conservarlo senza destare sospetti, affittava una casa isolata per fare sparire ogni traccia della ragazza, compiva una serie di sopralluoghi funzionali ai suoi scopi, si fingeva Carol al cellulare e compiva ogni possibile azione per simulare la sua esistenza in vita".
Il ritrovamento del corpo
Come in molti ricorderanno, altrettanto drammatica e "crudo" fu il ritrovamento del corpo.
Quattro sacchi della spazzatura, "sospetti", furono infatti avvistati in una scarpata mesi dopo, a marzo, a Borno, nel Bresciano avvistato da un residente della zona.
In quei quattro sacchi c'era il corpo di Carol, in 15 pezzi.
Dopo la confessione Fontana aveva parlato di "un gioco erotico finito male".
Una ricostruzione che non aveva però trovato alcun riscontro.
Chi era Carol Maltesi
Ventisei anni, madre di un bambino, ex commessa, come detto Carol Maltesi nel periodo più emergenziale della pandemia Covid aveva cercato fortuna come pornostar.
E in effetti, per lei, ex studentessa delle Orsoline, quella scelta di vita aveva avuto un certo successo perché con il nome d'arte di Charlotte Angie le sue foto e i suoi video erano (dopo l'omicidio sono stati rimossi) tra i più ricercati sulla piattaforma PornHub.
Carol Maltesi
Carol con il suo bimbo