In provincia di Treviso

Uccide la moglie malata a coltellate e poi si denuncia: "Situazione insostenibile, non ce la facevo più"

Sergio De Zen, 74 anni, ha trafitto la moglie Manuela Bittante, 77enne affetta da una malattia invalidante, con un fendente nel costato

Uccide la moglie malata a coltellate e poi si denuncia: "Situazione insostenibile, non ce la facevo più"
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E' una vera e propria tragedia della disperazione quella che si è verificata a Maser, Comune della provincia di Treviso (Veneto) nella giornata di ieri, domenica 24 settembre 2023. Manuela Bittante, 77 anni e affetta da tempo da un malattia invalidante, è stata uccisa a coltellate in casa dal marito che poi si è autodenunciato:

"Situazione insostenibile, non ce la facevo più".

Maser, uccide a coltellate la moglie in casa e poi si autodenuncia

L'ultimo aggiornamento di questa tragica vicenda è stato reso noto all'alba di questa mattina, lunedì 25 settembre. Come raccontato da Prima Treviso, Manuela Bittante, 77 anni, purtroppo non ce l'ha fatta.

L'anziana, affetta da tempo da una malattia invalidante e non più autosufficiente, non ha potuto nulla dopo le coltellate inferte nella mattinata di ieri dal marito Sergio De Zen, 74 anni.

"La situazione era diventata insostenibile, non ce la facevo più".

Sono state queste le parole che l'uomo avrebbe riferito ai Carabinieri di Cornuda dopo essersi presentato in caserma a seguito del drammatico gesto. Quanto accaduto a Maser, nella loro abitazione di via Ermenegildo Metti, si è rivelato quindi essere una vera e propria tragedia della disperazione.

Negli istanti successivi alla confessione del marito, i militari dell'Arma sono sopraggiunti nella casa della coppia di anziani. Manuela Bittante, tornata a casa il sabato sera precedente dopo una lunga degenza in ospedale a conseguenza di un ictus, è stata trovata in condizioni gravissime.

All'interno dell'abitazione è stato anche rinvenuto il coltello usato da Sergio De Zen per colpire mortalmente la moglie: l'arma è stata posta sotto sequestro. La 77enne, colpita da un fendente al costato, è stata trasportata tramite l'eliambulanza presso l'ospedale di Treviso. Qui, però, qualche ora dopo l'accoltellamento, è spirata.

Il marito ora si trova nel carcere Santa Bona di Treviso, arrestato con l'accusa di omicidio.

Ennesima tragedia della disperazione

Quello avvenuto in provincia di Treviso, come detto, rappresenta l'ennesimo caso di una tragedia della disperazione, ossia vicende per cui parlare di femminicidio risultare essere improprio. Diversi sono stati i precedenti di questo genere avvenuti nella nostra Penisola: lui uccide lei, ma non per un malato senso di possesso che trascende in assassinio, quanto piuttosto per la disperazione confronti dell'altra, vittima di una malattia incurabile, che distorce ogni percezione fino a sorpassare un punto di non ritorno.

Fra domenica e lunedì 24 luglio 2023, ad esempio, a Vinovo, provincia di Torino (Piemonte), un pensionato di 84 anni ha ucciso la moglie sua coetanea e si è tolto la vita.

L'omicidio-suicidio dei due anziani coniugi è accaduto all'interno del villaggio privato Torrette, in via dei Tigli 33: Claudio Colli Cantone ha sparato alla moglie Maria Icardi e poi si è tolto la vita con un revolver molto vecchio e non dichiarato.

Lei soffriva da tempo di demenza senile, lui aveva un tumore e respirava anche grazie ad una macchina ad ossigeno, trovata accanto al letto della coppia. Del coniuge se ne prendevano cura le due figlie Sonia e Lorena di 60 e 55 anni e sono state proprio loro a trovare i corpi questa mattina e a chiamare il 118.

La maggiore ha tra l'altro passato la notte nella villetta bifamiliare, ma dopo aver accudito la madre per un malore, si è coricatea esausta sul divano letto e non ha sentito nulla. Quando la sorella Lorena è arrivata per dargli il cambio, hanno entrambe scoperto i corpi che giacevano sul letto al primo piano. "Scusa Lorena" recitava un biglietto trovato sul comodino, probabilmente scritto dal padre.


Il 12 giugno scorso, invece, a Roteglia di Castellarano, piccolo centro di quasi quattromila anime in provincia di Reggio Emilia (Emilia Romagna), Giampaolo Ravazzini, 62 anni, ha ucciso la moglie Rosa Moscatiello, 60, e poi si è tolto la vita. La donna da qualche tempo era malata e in cura presso un centro di salute mentale: il 62enne dopo averla uccisa in casa con un oggetto contundente, si è lanciato nel vuoto.

A ritrovarlo privo di vita riverso a terra in cortile un passante che ha lanciato l'allarme. Al momento dell'arrivo dei sanitari il 62enne era ancora vivo ed è stato trasportato d'urgenza in ospedale, dove però i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

I vicini hanno parlato di una coppia tranquilla, ma Rosa, ex infermiera originaria di Battipaglia, da tempo era affetta da problemi di salute fisici e psichici (era seguita dal centro di salute mentale dell'Ausl di Scandiano). Una situazione che avrebbe portato il marito, 62enne ex tecnico Tim, all'esasperazione e al duplice gesto.


Tra il 22 e il 23 febbraio 2023, invece, nel quartiere Barco, a Ferrara (Emilia Romagna), nell'appartamento di via Argante Sandro Biondi, 52 anni, ha ucciso nel sonno la madre Maria Luisa Sassoli, 81, soffocandola con un cuscino.

Biondi e la madre, gravemente malata, vivevano insieme, ma i rapporti erano piuttosto tesi. I vicini hanno raccontato di numerosi  litigi tra i due, per i quali sarebbe già intervenuta in passato la Polizia.

Probabilmente nella serata di mercoledì 22 è arrivata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e il 52enne ha preso il cuscino e soffocato l'anziana madre, uccidendola.

Alcuni vicini hanno raccontato che Biondi ha atteso l'arrivo dei poliziotti sulla porta di casa, dicendo loro "Non ce la facevo più". Sul posto, insieme agli agenti della Squadra Mobile, sono arrivati anche i colleghi della Scientifica, che hanno eseguito i rilievi.

Sul corpo della donna sarà svolta l'autopsia, disposta dalla Procura di Ferrara, che probabilmente chiederà anche una perizia psichiatrica per il figlio, che durante l'interrogatorio di oltre due ore avvenuto in Questura a Ferrara ha ammesso di aver ucciso la madre soffocandola con il cuscino. È stato arrestato con l'accusa di omicidio e trasferito in carcere.

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