Traffico di cani malati e senza vaccinazioni, morivano poco dopo l'acquisto
Attività investigativa che ha visto la collaborazione tra la Polstrada e il Dipartimento veterinario dell'Ats di Bergamo. In manette un 65enne.
Cani di razza, pagati profumatamente, morivano poco dopo l'arrivo in casa dei proprietari. Oppure, le loro malattie si manifestavano in modo dirompente.
Fino a quando le segnalazioni di numerose famiglie hanno messo sulla pista giusta la Polstrada e hanno fermato un traffico di cuccioli di cani, malati e senza vaccinazioni, dall'Est Europa all'Italia.
Dall'Ungheria all'Italia, brutta storia sugli amici a 4 zampe
Come raccontano i colleghi di Prima Bergamo, la vicenda ha avuto la sua conclusione investigativa nelle scorse ore.
Nell’ambito del fenomeno della repressione delle frodi in commercio e traffico di animali, la Polizia Stradale di Bergamo ha smantellato un traffico illecito di animali che durava da diversi anni.
Come detto, dopo numerose segnalazioni di famiglie, l'attività era stata scoperta nel 2020 e tenuta monitorata fino a questo fine settimana, quando sono scattate le manette per un 65enne di Trescore Balneario in provincia di Bergamo con le pesanti accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode in commercio.
E' agli arresti domiciliari, invece, la compagna dell'uomo, 60 anni, la figlia di 32 anni e il fidanzato di quest'ultima, di 33 anni.
Nell'ambito dell'operazione è scattato anche il sequestro dell'allevamento agricolo della famiglia.
L'attività investigativa: cani malati e non vaccinati
Secondo la Procura di Bergamo, la famiglia importava illegalmente cuccioli di cane dall’Est Europa, in particolare dall’Ungheria, senza microchip né vaccinazioni e falsificando i documenti.
Quando vendevano gli animali, li spacciavano di razze diverse da quelle che erano in realtà, ma quando i clienti se ne accorgevano ormai gli animali erano grandi e il legame creatosi faceva cadere ogni pretesa di rivalsa.
Ma soprattutto, anche nel caso si trattasse di cani effettivamente di razza, il problema più grave era dato dal fatto che i cuccioli erano malati o sprovvisti di tutte le vaccinazioni sanitarie del caso.
Tanti dunque i problemi igienico-sanitari (ma anche affettivi) che si presentavano poco dopo l'acquisto per gli acquirenti.
Addirittura, in molti casi i cani morivano pochi giorni dopo.
Il commento dell'assessore al Welfare
Nella giornata di ieri, relazionata dagli operatori del Dipartimento veterinario dell'Ats di Bergamo, è arrivato anche il plauso della vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, tra l'altro notoriamente amante dei cani e degli animali.
"Esprimo vivo apprezzamento per la conclusione dell’attività investigativa della Polizia giudiziaria della Polizia stradale di Bergamo in sinergia con le competenze e le professionalità del Dipartimento veterinario dell’Ats Bergamo. Grazie a questo eccellente lavoro di squadra, coordinato dalla Procura della Repubblica di Bergamo, è stato possibile smantellare un traffico di cani provenienti da Paesi dell’Est Europa e il loro commercio, oltre al sequestro di un’azienda agricola dove gli animali venivano temporaneamente custoditi prima della vendita. Da amante dei nostri amici a quattro zampe e come assessore al Welfare di Regione Lombardia non posso che felicitarmi per l’esito di queste indagini, partite dall’attività di controllo dell’Ats e dalle segnalazioni di numerose famiglie. L’attività investigativa non solo ha permesso di scoprire gravi irregolarità nel commercio dei cuccioli, ma ha anche consentito di accertare le loro gravi condizioni di salute e la mancanza della loro copertura vaccinale, grazie alle analisi sul titolo anticorpale e al prelievo sierologico. Una criticità nella criticità perché pochi giorni dopo l’acquisto, i proprietari scoprivano che i cani erano malati. Addirittura, molti di questi, poco dopo morivano".
L'appello a chi "ama" gli animali
Ma non solo, Moratti ha anche aggiunto:
"L’invito per chi ama gli animali è a rivolgersi, se li amiamo davvero, a canali referenziati, meglio ancora se a canili gestiti da associazioni impegnate da anni nelle adozioni e consapevoli di tutte le procedure sanitarie previste. Al riguardo, vale la pena ricordare che le Ats monitorano costantemente su tutto il territorio lombardo gli allevamenti e le attività di commercializzazione degli animali per salvaguardare la salute degli stessi e quella dei cittadini".