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Torna il virus West Nile: morto un 83enne, in gravi condizioni 62enne con encefalite

Un caso confermato e uno sospetto a Padova. Il virus è particolarmente aggressivo con soggetti anziani e fragili.

Torna il virus West Nile: morto un 83enne, in gravi condizioni 62enne con encefalite
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Una persona morta e una  con encefalite, sotto investigazione, in gravi condizioni. Torna - come nelle ultime estati - a far paura il virus West Nile. Un caso accertato, purtroppo con un decesso, e un altro sospetto in provincia di Padova.

Torna il virus West Nile: morto un 83enne

Come racconta Prima Padova, un uomo classe 1939, è venuto a mancare nel reparto di Geriatria dell'ospedale di Piove di Sacco dove era ricoverato da alcuni giorni con un quadro serio di encefalite, forma neuroinvasiva molto aggressiva, e positività per West Nile. Per avere la certezza della causa del decesso lunedì si procederà ad effettuare l'autopsia.

West Nile, le parole di Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Ulss 6 Euganea 

Caso sospetto

Vi è un secondo caso sospetto di West Nile - un uomo di 62 anni, residente nella provincia di Padova ricoverato da ieri sempre a Piove di Sacco in Terapia intensiva, con encefalite - per il quale si stanno effettuando tutti i riscontri diagnostici necessari.

"È stata rilevata alta percentuale di zanzare infette e quindi si spiegano i casi clinici - evidenzia il dottor Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Ulss 6 Euganea - pertanto rinnoviamo l'invito ai cittadini a proteggersi con i repellenti e controllare gli ambienti di vita. È previsto un rafforzamento delle azioni di sanità pubblica con i Comuni".

Cosa è il virus West Nile

La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.

I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.

I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

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