L'omicidio di Senago

Topicida nel sangue di Giulia Tramontano e in quello del feto: Alessandro Impagnatiello li avvelenava da mesi

Una scoperta che peserebbe ancora di più la posizione del compagno. I pm torneranno a contestare l'aggravante della premeditazione

Topicida nel sangue di Giulia Tramontano e in quello del feto: Alessandro Impagnatiello li avvelenava da mesi
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Novità inquietanti sono emerse dagli esami medico legali eseguiti sul corpo di Giulia Tramontano e su quello di Thiago, il feto di 7 mesi che portava in grembo: nel loro sangue è stato rinvenuto Bromaldione, il principio attivo che si trova nel veleno per topi. La 29enne di Senago, provincia di Milano, è stata assassinata con 37 coltellate, ma, stando agli esiti dell'autopsia, secondo gli investigatori il compagno Alessandro Impagnatiello avrebbe iniziato ad avvelenarla ben prima del delitto. La posizione di Impagnatiello si potrebbe aggiungere quindi l'aggravante della premeditazione.

Topicida nel sangue di Giulia Tramontano e in quello del feto

Un femminicidio, avvenuto tre mesi fa, che aveva lasciato senza parole tutta la nazione e per il quale ora sono emersi nuovi agghiaccianti dettagli.

La relazione tecnica del medico legale è stata consegnata alla pm Alessia Menegazzo e dell’aggiunto Letizia Mannella e i timori degli inquirenti hanno avuto conferma nelle analisi: come raccontato da Prima Milano Ovest, Giulia Tramontano, la 29enne di Senago e il feto che portava in grembo da sette mesi assumeva da tempo veleno per topi.

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Giulia Tramontano

Questo è ciò che è contenuto nelle carte depositate alla Procura di Milano mercoledì 30 agosto 2023, e che farebbe luce sul piano del reo confesso, il compagno Alessandro Impagnatiello.

Nelle analisi sono state riscontrate tracce di sostanze tossiche sia in Giulia che in Thiago compatibili con il veleno per topi (il bromadiolone) che era stato trovato nella casa del delitto, a Senago, dagli inquirenti nel primo sopralluogo. Tali risultanze emergerebbero sia nel "sangue che nei capelli" della madre sia nei "tessuti e capelli fetali".

Un altro dettaglio inquietante della vicenda sarebbe quello per cui la quantità della sostanza tossica nelle analisi di Giulia Tramontano e del feto sarebbe stata tale da definire addirittura con un "incremento", si legge nella perizia, della somministrazione "nell'ultimo mese e mezzo".

Dall’autopsia, infine, è emerso che la morte di Giulia, uccisa con 37 coltellate, è arrivata per "acuta anemia", ossia perdita di sangue: la ragazza era ancora viva quando sono stati inferti gli ultimi colpi. Questo potrebbe spiegare il perché il corpo della 29enne non presentasse alcun segno di difesa.

Le ricerche in Rete

A testimoniare la situazione anche le ricerche in Rete effettuate da Impagnatiello, che sul web cercava "ammoniaca feto", "veleno per topi" e "quanto veleno per topi serve per uccidere una persona".

A inizio febbraio 2023, poi, mentre la attendeva di ritorno da qualche giorno a Napoli, Impagnatiello cercava sul cellulare come acquistare del cloroformio, fattosi poi spedire con un falso nome.

L'aggravante della premeditazione

L'aspetto del topicida, quindi, andrebbe a pesare ulteriormente la posizione di Alessandro Impagnatiello. Su di lui tornerebbe a pendere l'aggravante della premeditazione che sarà contestata dai pm nella richiesta di rinvio a giudizio, la quale potrebbe portare all’ergastolo.

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Secondo gli investigatori, infatti, considerate le tracce di topicida nel sangue di Giulia Tramontano, il compagno barman - che aveva una relazione parallela con una collega di lavoro - avrebbe iniziato ad avvelenare Giulia ben prima del delitto, forse anche mesi prima.

I carabinieri di Senago  nel primo sopralluogo in casa, avevano sequestrato nello zaino del barman due "pastiglie" di veleno per topi. Sostanza che il giovane aveva raccontato di aver acquistato perché al lavoro aveva "visto dei roditori". Circostanza risultata però inverosimile, anche perché i colleghi di lavoro non l'avevano confermata.

Secondo le ipotesi degli inquirenti, l'omicidio di Giulia potrebbe non essere stato un moto d'impeto, quanto piuttosto un'azione premeditata. Lo stesso Impagnatiello stando alle indagini qualche mese fa aveva cercato online gli effetti del veleno e il motivo per cui non facesse effetto. Conferma arrivata dall'analisi dei suoi device elettronici.

La foto dell'abbraccio

Intanto nelle ultime ore è stata diffusa l'immagine dell'abbraccio tra Giulia Tramontano  e la ragazza con cui Alessandro aveva una relazione parallela.

Un incontro avvenuto poche ore prima del delitto in cui le due donne si erano confrontate sulla situazione e sulle bugie dell'uomo, mostrandosi reciproca solidarietà. Poche ore più tardi sarebbe successo l'omicidio.

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