Terremoto Turchia e Siria: oltre 21mila morti. Anche Pirlo impegnato negli aiuti umanitari
L'ex allenatore della Juventus, ora mister del Karagumruk in Turchia, ha partecipato allo smistamento dei beni per le popolazioni vittime del sisma
Sono passati quattro giorni dal terrificante terremoto che ha devastato i territori al confine tra Turchia e Siria. Un sisma letale che ha distrutto letteralmente infrastrutture ed edifici, facendo franare sotto le macerie migliaia e migliaia di persone. Al momento la conta dei morti è agghiacciante: si parla di oltre 21mila vittime.
Fin da subito sono stati attivati ogni tipo di operazioni di soccorso e di aiuti umanitari, anche dall'estero, nel tentativo di salvare quanta più gente possibile, recuperando però anche i corpi di chi è tragicamente scomparso. Nella corsa contro il tempo a trovare gli ultimi sopravvissuti, nessuno è voluto restare indifferente, persino personalità del mondo dello spettacolo e dello sport. Come Andrea Pirlo, ex allenatore della Juventus e ora mister del Karagumruk in Turchia, che, in queste ore sta contribuendo a spedire beni di prima necessità alle popolazioni colpite dal sisma.
Il contributo di Pirlo per la gente colpita dal sisma in Turchia e Siria
"Stronger together".
"Più forti insieme" scrive Andrea Pirlo sulle sue Instagram Stories, ricondividendo le immagini pubblicate sulla pagina del Karagumruk che mostrano come calciatori e staff stiano partecipando in prima persona per fornire alla gente colpita dal terremoto tra Turchia e Siria tutti gli aiuti umanitari possibili e immaginabili.
Anche l'ex mister della Juventus, che ora allena proprio al Karagumruk in Turchia, dopo quanto successo non è potuto stare a guardare.
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Col suo team ha quindi deciso di contribuire alla causa di chi, in queste ore, sta soffrendo nei luoghi del disastro, nei territori del devastante terremoto che ha sconquassato il confine tra lo Stato turco e la Siria, facendo crollare ogni tipo di edificio e infrastruttura.
Andrea Pirlo, quindi, è sceso ancora in campo, questa volta non in uno stadio, per rendersi partecipe di una partita in cui l'obiettivo non è vincere, ma fare del bene a chi si trova nell'emergenza più totale, soprattutto alimentare e sanitaria. L'allenatore italiano ha quindi partecipato attivamente allo scarico e alla distribuzione di beni di prima necessità da destinare tutti ai civili accampati nella zona dove, quattro giorni fa, si è verificato il terrificante sisma di magnitudo 7.8.
Terremoto in Turchia e Siria: oltre 21mila vittime
Mentre proseguono serrate le operazioni di soccorso e recupero delle persone rimaste intrappolate sotto le macerie dopo il terremoto in Turchia e Siria, dagli ultimi aggiornamenti sulle vittime, il quadro generale è veramente agghiacciante: le stime ufficiali, infatti, parlano di oltre 21mila persone decedute a seguito delle terrificanti scosse sismiche.
I soccorritori, venuti da ogni parte del mondo, dopo quattro giorni di ricerche serrate, stanno ora combattendo una corsa contro il tempo nel tentativo di recuperare tutti i possibili sopravvissuti dato che è stata fissata una deadline oltre la quale diventerà quasi impossibile trovare superstiti.
Gli ultimi salvataggi miracolosi
Nonostante ciò, la forza viscerale della vita sembra andare anche oltre alla semplice statistica: dopo i miracoli di tantissimi bambini trovati vivi sotto i cumuli di detriti, nelle ultime ore è stato salvato Mohammed, 9 o 10 anni, tirato fuori dopo 80 ore dalle macerie di un palazzo di quattro piani crollato nel distretto di Elbistan a Kahramanmaras, luogo dell'epicentro del terremoto del 6 febbraio e che finora ha registrato in totale 650 scosse di assestamento. Fragile e disidratato, con il pigiama e i calzini a righe che ha addosso da quella notte, ma già con quella flebo che significa vita mentre viene portato via in barella. Gli applausi della folla hanno festeggiato un altro salvataggio che ha del miracoloso a Belen, nella provincia devastata di Hatay.
Altre buone notizie riguardano un'intera famiglia, padre, madre e tre figli, salvata dall'Afad, l'Autorità turca per la gestione delle calamità, dopo 82 ore. Ha sei anni invece Beren, tirata fuori a Gaziantep dalla squadra della National Disaster Response Force (Ndrf), il corpo indiano di risposta alle emergenze, che sta collaborando con il governo turco nelle aree più colpite.
Non si hanno ancora notizie di Angelo Zen, l'imprenditore veneto di cui si sono perse le tracce a Kahramanmaras, e neppure della famiglia di sei persone di origine siriana, ma con cittadinanza italiana della cui scomparsa si è appreso solo ieri.
"Siamo in contatto con le famiglie e i vigili del fuoco stanno facendo tutto il possibile".
Queste le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani che informa costantemente sullo stato delle ricerche e a cui la famiglia di Zen ha delegato proprio la gestione delle notizie.
Alessandro Balconi