Tentano di rapire missionario italiano in Nigeria, lui reagisce e riesce a scappare da solo
Si è attaccato con tutte le sue forze a una ringhiera, ha schivato dei proiettili e alla fine nonostante le ferite si è liberato... E ha fatto tutto da solo
E' stato picchiato, ferito con un coltello. Gli hanno tagliato un orecchio. Ma fortunatamente lui è riuscito a liberarsi...
Nigeria, padre Luigi Brena riesce a liberarsi da solo
“Un episodio che avrebbe potuto avere un epilogo diverso, ben peggiore. E che si è invece concluso felicemente. Accolgo la notizia della liberazione di Padre Luigi Brena con grande gioia: l’impegno dei Padri Somaschi in Nigeria, a favore degli orfani e per la formazione, è fondamentale. Mi auguro che Padre Brena possa ristabilirsi al più presto e riprendere quanto prima la sua attività verso i più bisognosi, fondamentale per la comunità”.
Con queste parole il Presidente della Regione Luca Zaia commenta la notizia secondo cui Padre Luigi Brena, il missionario 64enne veneto dei Padri Somaschi - oggetto di un tentativo di rapimento avvenuto domenica 3 luglio a Ogunwenyi, nell’area del governo locale sud-occidentale di Ovia, nello Stato di Edo nel sud della Nigeria – si sia liberato da solo.
Picchiato e ferito con un coltello durante il tentativo di rapimento, a Padre Brena è stato tagliato metà di un orecchio. Ora è ricoverato in ospedale. I Padri Somaschi sono missionari in Nigeria da 17 anni. Padre Luigi Brena, è nella comunità del paese africano da una decina di anni, dopo essere stato nelle Filippine.
Attimi di terrore
La vicenda è rimasta avvolta nel mistero per diverse ore. Ma solo ora si è potuto ricostruire l'accaduto. I rapitori sono entrati nell'abitazione di padre Luigi. Lui, però, si è difeso. Prima di tutto si è attaccato a una ringhiera, poi ha schivato alcuni colpi d'arma da fuoco. Ma a quel punto l'aggressività dei sequestratori ha avuto temporaneamente la meglio sul 64enne veneto: l'hanno picchiato e ferito con un coltello, poi gli hanno tagliato un orecchio a metà.
Ma lui non si è arreso. Se non è morto, però, è solo merito suo. E del suo coraggio, della sua forza. Sì, perché inizialmente si era diffusa la vice che fosse stata la Polizia del luogo a intervenire per salvargli la vita. Ma secondo il preposito generale dei Padri Somaschi, padre Josè Antonio Nieto Sepulveda, che ha sentito padre Luigi telefonicamente, le cose sarebbero andate molto diversamente. L'intervento delle Forze dell'ordine ci sarebbe stato. Ma tardivo. Quando sono arrivati, in pratica, era tutto finito.
Secondo quanto ricostruito si tratterebbe di un agguato da parte di terroristi islamici provenienti dal Nord della Nigeria. Le loro intenzioni, forse, erano quelle di rapirlo per ottenere un riscatto. E lui se l'è vista brutta. L'hanno letteralmente massacrato.