Non fu tentato omicidio

Tenta di soffocare la moglie. Assolto perché è... sonnambulo

I fatti risalgono al 2021. In Valcamonica un 58enne nel sonno mise un pile sulla faccia della moglie. Poi quando si rese conto, si lanciò dalla finestra. La vicenda è stata chiarita in fase di processo

Tenta di soffocare la moglie. Assolto perché è... sonnambulo
Pubblicato:
Aggiornato:

Si era svegliato nel cuore della notte per un morso della moglie e quando si era reso conto di quello che stava accadendo si era lanciato dalla finestra. Sì, perché senza volerlo (e senza saperlo) stava tentando di soffocarla. E quando lei ha reagito, per lo shock lui ha perso la testa, tentando il suicidio. Ora, tre  anni dopo, la vicenda si è finalmente chiusa. Giunto a processo l'uomo è stato assolto perché è sonnambulo.

Tenta di soffocare la moglie nel sonno

I fatti risalgono al 4 gennaio 2021 quando l'uomo, un 58enne della Valcamonica, fu arrestato per il tentato omicidio della moglie. I due vivevano da separati in casa da tempo, ma nonostante tutto i rapporti erano rimasti positivi, tanto da vivere sotto lo stesso tetto. Ma quella notte lui aveva preso un pile e aveva cercato di soffocarla.

Il tentativo di suicidio

Lei, istintivamente, aveva reagito mordendo l'aggressore e urlando, per richiamare l'attenzione del figlio. Come ha raccontato in aula, il marito sembrava in quel momento trasfigurato. Si è messo le mani nei capelli, ha lasciato la stanza, ha aperto una finestra e si è buttato dal terzo piano della casa.

L'ospedale e l'arresto

Fortunatamente se l'era cavata, ma le conseguenze erano state pesanti. Il 58enne si era fratturato entrambe le gambe, ed era stato ricoverato in ospedale dove era stato piantonato per quattro mesi. Per lui l'accusa era di tentato omicidio.

Il processo e l'assoluzione

Nella vicenda, però, la moglie ha sempre creduto alla sua buona fede, tanto da non costituirsi neppure parte civile. Durante tutto questo tempo l'imputato è riuscito a rimostrare di essere sonnambulo e dunque di non aver agito coscientemente. Come hanno riconosciuto sia il giudice che il pubblico ministero (anche lui aveva richiesto l'assoluzione).

 

 

Seguici sui nostri canali