Un primario stimato, un imprenditore del settore sanitario e una busta con tremila euro consegnata al buio a bordo di un’auto parcheggiata lungo via Cristoforo Colombo a Roma.
È questa la scena con cui, giovedì 4 dicembre 2025, poco dopo le 19, è stato arrestato il professor Roberto Palumbo, direttore dell’Unità di Nefrologia dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma. E si riaccendono i riflettori sul tema corruzione.
Tangenti nella sanità: arrestato in flagrante un primario
La Squadra Mobile lo ha arrestato in flagrante mentre intascava il denaro, in banconote da 50 e 100 euro, dalle mani dell’imprenditore abruzzese specializzato in apparecchiature elettromedicali Maurizio Terra, 57 anni, amministratore della società Dialeur.

Per entrambi, il gip ha disposto i domiciliari. L’accusa è quella di concorso in corruzione di pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Ma l’episodio, secondo gli investigatori, non è isolato.
Dalle carte dell’inchiesta emerge infatti il sospetto che, dal 2021, Palumbo avesse sfruttato il suo ruolo di primario per smistare pazienti verso strutture private di cui era socio occulto, spesso legate ai imprenditori che gli garantivano ritorni economici regolari.
Roberto Palumbo accusato di corruzione
I pazienti, dimessi dal Sant’Eugenio ma ancora bisognosi di trattamenti, soprattutto dialitici, venivano indirizzati direttamente dal primario o dal suo staff verso cliniche esterne dove il nome di Palumbo non compariva.

La Procura di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe De Falco, ha ricostruito un circuito complesso di benefici, fatture e rapporti societari che ruotavano intorno a Dialeur e al gruppo Nefrocenter.
Palumbo, secondo gli inquirenti, deteneva la maggioranza delle quote di una delle società coinvolte e riceveva utili camuffati da consulenze mai svolte, distribuiti attraverso aziende di copertura.
Le carte di credito per spese personali
Il nome di Palumbo sarebbe anche collegato all’associazione Rome Medical Group dalla quale avrebbe ottenuto carte di credito per spese personali e un contratto mensile dedicato alla compagna per un lavoro inesistente.
Non stupisce, dunque, che parallelamente ai due arresti la Procura abbia ordinato una vasta operazione di perquisizioni che ha coinvolto dodici persone tra medici, imprenditori e rappresentanti di società convenzionate con la Asl Roma 2.
Il caso scoppia in un contesto nazionale già segnato da dati allarmanti sulla diffusione della corruzione.
Libera: aumenta la corruzione in Italia
Proprio in questi giorni, l’associazione Libera ha pubblicato il rapporto annuale “Italia sotto mazzetta” che fotografa un aumento impressionante dei procedimenti aperti. Novantasei inchieste in undici mesi, il doppio rispetto al 2024, con oltre mille indagati in tutto il Paese.
Il Lazio, con dodici fascicoli, è una delle regioni più colpite e il settore sanitario continua a rappresentare uno dei terreni più vulnerabili insieme alla gestione dei rifiuti, all’edilizia e agli appalti pubblici.
Secondo la copresidente di Libera, Francesca Rispoli, la corruzione in Italia non può più essere considerata una devianza isolata, ma un fenomeno sistemico in grado di adattarsi ai contesti e insinuarsi nelle zone dove il rapporto tra pubblico e privato è più fragile.
Scoppia la polemica in politica
La normalizzazione degli illeciti alimenta una sorta di rassegnazione collettiva e produce un danno quotidiano e spesso invisibile alla qualità dei servizi e alla fiducia dei cittadini.
L’immagine del primario che raccoglie una busta piena di contanti in un parcheggio romano vicino alla Regione diventa così, suo malgrado, un simbolo di questa deriva.
È anche per questo che la vicenda ha acceso immediatamente il dibattito politico.
“In un Paese dove milioni di persone rinunciano alle cure per le liste d’attesa infinite – ha dichiarato Angelo Bonelli dei Verdi – scoprire che qualcuno approfittava della vulnerabilità dei pazienti per trarne profitto personale è un fatto che colpisce nel profondo e indica quanto sia urgente investire nella sanità pubblica“.
L’inchiesta su Palumbo e Terra, intanto, prosegue.