Tacconi grave ma stazionario dopo l'emorragia cerebrale
Nella sua carriera sportiva ha vinto tutto... ma quella che sta "giocando" in questi giorni è forse la sua partita più difficile
Un piccolo passo avanti, secondo il reparto di Neurochirurgia dell'ospedale di Alessandria dove è ricoverato da ieri l'ex portiere bianconero e della Nazionale. Ma restano serie le sue condizioni di salute dopo l'emorragia cerebrale. C'è apprensione per il campione Stefano Tacconi, come riportano Prima Milano Ovest e Prima Torino, dopo il ricovero d'urgenza del 64enne, anche se, con un briciolo di speranza, ci si augura che reagisca presto e al meglio...
Tacconi grave ma stazionario dopo l'emorragia cerebrale
Le sue condizioni restano gravi. Ma sembra, secondo quanto riferito dal reparto che l'ha in cura, la struttura di Neurochirurgia del nosocomio di Alessandria, che sia stabile. Non peggiora, dunque, e questa è già una semi-buona notizia. L'ex portiere della Nazionale e della Juve è arrivato in ospedale il 23 aprile nel primo pomeriggio dopo un'emorragia cerebrale da rottura di un aneurisma. Le sue condizioni di salute erano molto serie e sono state svolte indagini e un trattamento notturno per evitare una seconda emorragia. Sarà possibile avere un quadro più preciso nei prossimi giorni.
Ma rispetto al giorno precedente, questo è doveroso dirlo, è stato fatto un passo in avanti. C'è solo da attendere... mantenendo viva la speranza. Tacconi, 64 anni ha lasciato il calcio giocato nel 1994, ma è stato a lungo opinionista per televisioni e radio. Tacconi ha vinto tutto: la Coppa Intercontinentale contro l'Argentinos juniors nel 1985, la Coppa dei Campioni 1984-85 all'Heysel, la Coppa delle Coppe 1983-84 di Basilea contro il Porto, la Coppa Uefa nel 1990, la Supercoppa Uefa 1984 contro il Liverpool, oltre a due scudetti (1984-1986) e la Coppa Italia del 1990, con Dino Zoff in panchina.