Strage familiare di Paderno Dugnano: ancora non c'è un movente
Il figlio ha parlato di uno stato di malessere che lo tormentava da qualche giorno, esploso poi dopo la festa di compleanno del padre
La strage familiare di Paderno Dugnano rimane ancora un mistero. Non tanto sulla dinamica e sulle responsabilità, quanto piuttosto sul movente, che resta al momento ignoto. Riccardo Chiarioni, 17 anni, nella notte tra sabato 31 agosto e domenica 1 settembre ha ucciso padre, madre e fratello di 12 anni, ma al momento non c'è un perché.
Strage familiare di Paderno: la conferenza stampa
A fare il punto della situazione è stata lunedì 2 settembre 2024 in conferenza stampa a Milano la procuratrice facente funzione dei minori Sabrina Ditaranto.
"Quando abbiamo trovato il ragazzo fuori di casa parlava in modo pacato e lucido. Così come nella sua chiamata effettuata al 118".
Dopo la prima versione ("ho trovato papà che aveva accoltellato mamma e mio fratello e l'ho ucciso") il ragazzo è crollato e ha confessato il triplice delitto.
Le vittime sono Fabio Chiarioni, 51 anni, la moglie Daniela Albano, 48, e il figlio di 12 anni, Lorenzo Chiarioni.
Secondo quanto ricostruito, Riccardo nel cuore della notte è sceso a prendere il coltello in cucina e ha colpito prima il fratello, che dormiva nel letto accanto al suo. Poi è arrivata la madre, che ha sentito i rumori provenire dalla stanza, ed è stata uccisa. Infine è toccato al padre, che ha sentito le urla ed è accorso, ma è stato colpito mortalmente dal figlio.
Il movente che non c'è
Rimane ancora oscuro cosa abbia scatenato la furia del giovane, a cui la Procura ha contestato la premeditazione.
"Da un punto di vista giudiziario non abbiamo un movente tecnicamente inteso - ha detto Ditaranto-. Da un punto di vista sociologico le indagini sono ancora aperte. C’era stata la festa di compleanno del papà ed è possibile che i festeggiamenti abbiano acuito un malessere. Ma anche lui non si dà una spiegazione. Lui ha parlato di un malessere ed era un pensiero che aveva da qualche giorno. E di un senso di estraneità, non solo rispetto alla famiglia ma rispetto al mondo. Sa che non torna indietro, in questo è sembrato molto lucido. Ha capito che questo è irreversibile".
Il 17enne, infatti, ha detto agli investigatori che il pensiero di uccidere i genitori e il fratello lo tormentava da qualche giorno.
Cosa succede ora
Al momento il giovane si trova al carcere minorile Beccaria di Milano. In giornata la Procura dei minori di Milano inoltrerà all'ufficio gip la richiesta di convalida dell'arresto e di custodia cautelare.
L'udienza di convalida dovrebbe poi tenersi tra martedì 3 e mercoledì 4 settembre 2024.
Ditaranto non ha escluso la possibilità che sia la stessa Procura a richiedere degli accertamenti psichiatrici sul ragazzo.