Strage di Mestre: morta sposa (incinta) in luna di miele, grave il marito. Salva una famiglia per 2 minuti di ritardo
Ora le 21 vittime che viaggiavano sul pullman precipitato a Mestre hanno tutte un nome... e una storia
Avevano scelto Venezia come cornice della loro luna di miele: Antonela e Marko si trovavano sul bus che è precipitato dal cavalcavia a Mestre, martedì 3 ottobre 2023. Ma quel viaggio si è tramutato in un incubo. La tragedia nella tragedia, dei due sposini croati, restituisce il senso di quella strage improvvisa che, con la crudele casualità del destino, distrugge in un secondo esistenze, progetti e sogni.
A fare da contraltare a questa drammatica vicenda, c’è la storia di un’altra famiglia che – per un fortuito ritardo – su quel pullman della morte non è mai salita. Scampando (stavolta per benigna casualità) all’inferno.
Sposa in luna di miele morta sul bus di Mestre: Antonela era incinta
21 morti e 15 feriti sul bus che martedì 3 ottobre 2023 è precipitato dal cavalcavia a Mestre. Hanno ora tutte un volto e un nome le vittime. Nel caso di Antonela Perkovic, 24enne, e il marito Marko Bakovic, anche una storia di speranza terminata prematuramente nel peggiore dei modi.
I due giovani si erano sposati appena 20 giorni fa, da quanto riportano i media croati Antonela era incinta. Come racconta Prima Venezia, entrambi originari di Spalato, in Dalmazia, avevano scelto Venezia come ultima meta del loro viaggio di nozze, insieme agli altri turisti coinvolti nell'incidente soggiornavano al campeggio Hu di Marghera. Sono saliti sul mezzo senza sapere che sarebbe stato il loro ultimo viaggio insieme: e chi ci pensa, del resto.
Il premier croato, Andrej Plenkovic, ha espresso il proprio cordoglio per la tragedia con un post su Twitter:
"Profonde condoglianze a Giorgia Meloni, al governo e al popolo italiano per il terribile incidente a Mestre. Il nostro pensiero va alle vittime e ai loro famigliari. Auguriamo pronta guarigione ai feriti".
La famiglia salva per un ritardo di 2 minuti
Salvi per puro caso, invece, il 30enne Ferhat e la 31enne Emine, arrivati a Venezia da Heidenheim con la loro figlia Zara di 1 anno, volevano rientrare dalla gita a Venezia in tempo per Copenhagen-Bayern.
“C’era la Champions League. Ma abbiamo saltato l’orario delle 19.30 di due minuti. Mi sono lamentato con mia moglie: faremo tardi per colpa tua e non posso guardare la partita per colpa tua. Poi abbiamo aspettato la corsa successiva alla stazione Marittima. Abbiamo atteso un’ora: 20.30, 35, 40, il bus ancora non c’era. Altri hanno chiamato l’hotel e hanno detto che c’era stato un grosso incidente, ma ovviamente ancora non sapevamo che era la nostra corriera”.
Così il tedesco ha raccontato alla Bild che avrebbe dovuto prendere il pullman coinvolto nell’incidente di Mestre. Il ritardo della moglie ha salvato la vita a tutti e tre.
“Mentre aspettavamo, alle 19.32, diverse auto della polizia andavano in quella direzione. Ci chiedevamo perché non arrivasse l’autobus, avevamo con noi una bimba piccola e c’erano anche persone anziane che aspettavano lì. Poi è arrivata la notizia che c’era stato un incidente”, ha spiegato la moglie.
I tre alla fine sono tornati all’alloggio a piedi, hanno saputo che il mezzo precipitato era proprio quello che avrebbero voluto prendere loro e sono rimasti scioccati da questa sliding door del destino. Sopravvissuti. Raccontano di essere rimasti svegli tutta notte, a pensare a cosa sarebbe accaduto se soltanto non fossero arrivati in ritardo di due minuti per accomodarsi sul pullman precipitato.
Strage dei giovanissimi
Strage dei giovanissimi, come l’hanno definita ripetutamente i soccorritori che per tutta la notte hanno lavorato sul luogo della tragedia. Davanti a quello spettacolo indegno, che li ha portati ad estrarre – senza vita – anche i corpi di un neonato e di una ragazzina di 11 anni.
La conta delle vittime e feriti è terminata: 21 i morti e 15 i feriti. A perdere la vita nove cittadini ucraini, quattro romeni, tre tedeschi, due portoghesi, un croato, un sudafricano e un italiano. Quest’ultimo è Alberto Rizzotto, 40 anni, conducente del bus. Nella lista delle vittime c’è poi il nome di una donna austriaca che si ritiene sia la mamma di due bambine, di 13 e 3 anni, ricoverate a Treviso in condizioni non gravi. E che sarebbero state salvate da due operai della Fincantieri.
Due operai africani di un cantiere sono stati tra i primi raggiungere il luogo del tragico incidente di Mestre per prestare soccorso. Grazie a loro, quattro persone si sono salvate da un morte atroce pic.twitter.com/XUhIT6S7g9
— Tg3 (@Tg3web) October 4, 2023
Per quanto riguarda l’età delle vittime, la maggior parte sono giovani, appunto. Come ripetevano, come un mantra per darsi forza, i soccorritori davanti all’inferno di fuoco.