Strage di Erba: tutto rinviato ad aprile
Assenti i Castagna, si dice invece "emozionato" Azouz Marzouk, che quel giorno ha perso la moglie Raffaella e il figlio Youssef
Tutto rinviato. L'udienza per deposizione della difesa degli imputati Olindo Romano e Rosa Bazzi è stata rinviata al 16 aprile alle 9. In questo modo le parti hanno la possibilità di leggere i documenti depositati dalla procura generale e dalle parti civili. La decisione sulla revisione del processo sulla strage di Erba slitta di un mese.
Strage di Erba: decisione rinviata
La pioggia non ha fermato le decine di curiosi all'ingresso del Palazzo di giustizia di Brescia, in via Lattanzio Gambara, che si sono messe in fila nella speranza di poter accedere ai pochi posti messi a disposizione in aula. Il primo marzo 2024 prende il via la richiesta di revisione della sentenza che ha condannato all'ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba dell'11 dicembre del 2006.
I legali della coppia – che ha confessato per poi ritrattare - puntano su nuove prove che, a loro avviso, potrebbero portare all’assoluzione dopo 18 anni. I due condannati hanno chiesto (e ottenuto) di non essere inquadrati durante il dibattimento, che li vede presenti.
Fra i parenti delle vittime è giunto solo Azouz Marzouk che nella strage ha perso la moglie Raffaella e il figlio Youssef, di soli 2 anni, convinto dell’innocenza dei coniugi, al tempo del raccapricciante delitto, erano suoi vicini di casa:
"Sono emozionato, stiamo avendo la nostra rivincita. Inizialmente pensavo che Olindo e Rosa fossero colpevoli, poi già nel primo anno dopo il massacro ho cambiato idea e ora credo che non sia stata fatta giustizia. Oggi possono riparare", ha detto entrando nell’aula di Brescia.
Di tutt'altro avviso il fratello di Raffaella Castagna, Beppe, che quel drammatico giorno - oltre alla sorella e al nipotino, ha perso anche la madre. L'uomo ha chiarito che "la verità resta quella" e cha la famiglia non sarà presente in aula.
Revisione per Rosa e Olindo al via a Brescia
Ormai da anni convinto dell'innocenza di Bazzi e Romano, Marzouk ha dichiarato:
"La pista della droga è quella che tutti vogliono far credere, ma mi danneggia visto che mi sto trasferendo in Italia. Credo non sia stata fatta giustizia e ora spetta ai giudici farla".
I recenti clamori mediatici
I due coniugi sono sempre rimasti al centro dell'attenzione mediatica. Ultimo caso, soltanto in ordine di tempo, riguarda la comparsa, nelle notte, tra martedì 27 e mercoledì 28 febbraio 2024, di due sculture di Rosa Bazzi e Olindo Romano comparse al centro della piazza del mercato, a pochi passi dalla loro abitazione dove nel 2006 si consumò la strage di Erba.
A rivendicare la performance a mezzo social - per restare nel mood che va per la maggiore in ambito artistico, sulla scia di Marina Abramovic - è stato Nicolò Tomaini, artista lecchese che ha voluto così proporre una critica alla società dello spettacolo.
Mentre stanno facendo il giro di Italia le foto che mostrano uscire dal carcere di Bollate ogni mattina Rosa Bazzi, che si reca nella sede di una Cooperativa sociale di Nova Milanese, per lavorare. La donna, che sta scontando l’ergastolo col marito Olindo Romano, da gennaio ogni mattina esce dal carcere per recarsi sul luogo di lavoro e poi rientra nel pomeriggio.
La strage di Erba
La strage di Erba è un caso di omicidio plurimo che ha scosso il Paese, avvenuto a Erba, in provincia di Como, l'11 dicembre 2006. Secondo quanto stabilito dai giudici, a compiere la mattanza furono i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, che uccisero a colpi di coltello e spranga Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk di soli 2 anni, la madre Paola Galli e infine la vicina di casa Valeria Cherubini.
Il marito di quest'ultima, Mario Frigerio, colpito con un fendente alla gola e creduto morto dagli assalitori, riuscì a salvarsi grazie ad una malformazione congenita alla carotide che gli evitò la morte per dissanguamento.