Sentenza attesa

Strage di Erba: non ci sarà un nuovo processo per Rosa e Olindo

Tranchant il procuratore generale di Brescia: "Finiremmo per ripetere parole e ricostruire fatti che la corte conosce già molto bene…"

Strage di Erba: non ci sarà un nuovo processo per Rosa e Olindo
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Strage di Erba: oggi, mercoledì 10 luglio 2024, in Tribunale a Brescia si è tenuta l'attesa udienza per valutare la riapertura del processo a carico di Rosa Bazzi e Olindo Romano.

Niente nuovo processo per Rosa e Olindo

Come racconta Prima Como, che ha seguito in diretta l'intera giornata, dopo l'ascolto delle istanze dell'accusa e della difesa, la Corte si è ritirata per deliberare in merito alla riapertura del processo a carico dei coniugi Romano.

Attorno alle 15 è arrivato il pronunciamento: la revisione del processo è stata dichiarata inammissibile. Entro novanta giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza.

Azouz Marzouk
Azouz Marzouk

Oltre ai coniugi Romano (che in entrambe le precedenti udienze hanno chiesto di non essere ripresi), presente anche un deluso Azouz Marzouk, padre e compagno di due delle vittime della strage, uno dei più infervorati difensori della tesi del complotto contro Rosa e Olindo.

 

Il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli è stato tranchant:

"A un anno dalla presentazione della prima richiesta, al quarto mese dall'inizio della fase processuale, si sono ascoltati tutti gli atti. Chiediamo che già in fase preliminare si esprima l'inammissibilità delle istanze di revisione. Sarebbe inutile da parte nostra replicare a quanto detto in questa Aula dal momento che finiremmo per ripetere parole e ricostruire fatti che la corte conosce già molto bene e il fatto che questa udienza sia giunta a tre mesi dall'ultima ci fa presupporre che questo tempo sia stato usato dalla corte per studiare gli atti. Per cui non useremo il nostro diritto di replica e ci limitiamo a chiedere l'inammissibilità della revisione".

Guido Rispoli

Come si è arrivati alla possibile revisione

La terribile strage risale all'11 dicembre 2006: in quell'occasione ad essere uccisi furono Raffaella Castagna, il piccolo Youssef Marzouk (suo figlio), la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Unico superstite, Mario Frigerio, che testimoniò contro Bazzi e Olindo.

Raffaella Castagna e il piccolo Youssef

La scorsa estate, fra le polemiche, la Procura Generale di Milano aveva trasmesso gli atti per far valutare una revisione del processo. Il sostituto procuratore generale Cuno Tarfusser, per cui è stato avviato un procedimento disciplinare, aveva proposto di riaprire il processo per la strage ritenendo i due imputati innocenti, parlando di prove "deboli" a carico della coppia.

Mario Frigerio al processo

All'epoca dei fatti i due protagonisti confessarono il delitto e determinante fu la testimonianza dell'unico sopravvissuto, Mario Frigerio, vicino di casa e marito di Valeria Cherubini, che si salvò perché per un'anomalia genetica la coltellata che lo raggiunse all'aorta non si rivelò, fortunatamente, mortale. Fu Frigerio a puntare il dito in Tribunale contro Olindo Romano e Rosa Bazzi.

Sono in particolare quattro i punti che la difesa dei coniugi condannati ha cercato invano di far valere:

  • #1 La testimonianza di Frigerio fu un "falso" ricordo, secondo consulenti della difesa, indotto dai magistrati.
  • #2 Le incongruenze nelle confessioni dei due protagonisti, poi ritrattate.
  • #3 Una traccia di sangue di una delle vittime trovata nell'auto di Olindo Romano, che invece sarebbe stata portata accidentalmente dagli inquirenti nelle prime fasi dell'indagine.
  • #4 L'ipotesi di una vendetta interna al clan vicino ad Azouz Marzouk, padre del piccolo Jussef e marito di Raffaella Castagna, per ragioni di droga.

La famiglia Castagna aveva commentato un anno fa:

"Potrebbe essere rifatto, due, dieci, cento volte, quel processo, ma l'esito non può che essere lo stesso".

E alla fine hanno avuto ragione loro.

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