La sentenza

Spinse la compagna di classe, genitori condannati a risarcire 85.000 euro

I fatti in una scuola superiore di Pistoia. Contestata alla famiglia di non aver impartito alla ragazza "un'istruzione consona al rispetto delle regole basilari della civile coesistenza".

Spinse la compagna di classe, genitori condannati a risarcire 85.000 euro
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Ha spinto una compagna di classe facendola cadere sulle scale e provocandole una ferita alla testa causata dall'impatto contro uno spigolo. Ora i genitori di una studentessa di una scuola superiore di Pistoia dovranno risarcire 85.000 euro ai familiari della vittima.

Spinge la compagna, risarcimento da 85.000 euro

Una decisione destinata a far discutere quella del Tribunale di Pistoia, che ha imputato ai genitori della studentessa la responsabilità di non averle impartito "un'istruzione consona al rispetto delle regole basilari della civile coesistenza".

La spinta è stata ritenuta "grave e immotivata" da parte dei giudici, che hanno stabilito che un genitore "ha l'obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole, tenendo conto delle capacità, dell'inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli".

I fatti

Nel caso specifico, la spinta avvenne nel corridoio della scuola. La vittima, autorizzata dall'insegnante, si stava recando agli armadietti quando fu spinta alla schiena dalla compagna, finendo contro una colonna e provocandosi una ferita lacero-contusa alla testa.

Portata in ospedale, rimase ricoverata per tre giorni e fu dimessa con tre settimane di prognosi.

Il risarcimento

Il giudice ha disposto dunque che la famiglia della studentessa dovrà rifondere la vittima con 85.000 euro, comprese le spese legali.

Inoltre, è stato stabilito anche un concorso di responsabilità con la scuola perché nessun docente avrebbe vigilato le alunne. La scuola si era  difesa affermando che il sinistro era avvenuto "in un ambiente noto alle alunne e privo di particolari profili di pericolosità". Una giustificazione che non ha convinto i giudici perché al momento dell'incidente nel corridoio non c'era personale docente a sorvegliare.

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