Sospettato dell'omicidio della moglie mascherato da incidente stradale, è stato arrestato per aver confezionato una bomba
L'imprenditore, malgrado l'indagine su di lui, aveva anche preso parte in prima fila al funerale della consorte
Prima la "partecipazione" a un attentato, poi l'omicidio della moglie.
Ci sarebbe quasi da pensare alla trama di un intricato film o libro giallo, perché gli ultimi sviluppi giudiziari che hanno interessato in queste ore un imprenditore pugliese oltre che quasi incredibili hanno contorni quasi sconvolgenti.
Prima l'omicidio della moglie, poi un attentato
La vicenda riguarda Ciro Caliendo, un imprenditore vitivinicolo di San Severo (candidato anche alle ultime elezioni Amministrative) in provincia di Foggia, in Puglia, già finito al centro delle cronache perché sospettato dell'omicidio della moglie.
L'uomo si trova agli arresti domiciliari con la pesante accusa di aver fornito una bomba fatta esplodere sotto l'auto di un finanziere.
Nella fattispecie, l'imprenditore è accusato della fabbricazione di un ordigno esplosivo usato in un'attentato a Bacoli, in Campania, nel marzo 2023.
La vittima designata era un ufficiale della Guardia di Finanza in quella circostanza rimasto miracolosamente illeso.
Bomba sotto la macchina di un finanziere, le indagini
Ecco allora che nell'ambito delle indagini dei Carabinieri di Napoli che hanno portato all'arresto degli organizzatori dell'attentato ai danni del militare è spuntato anche il nome di Caliendo.
L'epilogo delle indagini ha portato all'arresto di quattro persone. Anche in questo caso, con particolare inquietanti. Perché a finire arrestata è stata anche la moglie del finanziere (Viviana Pagliarone, 39enne originaria di Roma), ritenuta addirittura la mandante dell’attentato, oltre all'esecutore materiale, il foggiano Franco Di Pierno, e appunto, Ciro Salvatore Caliendo (ai domiciliari), più un altro membro della presunta banda, Giovanni Di Stefano, 32 anni.
Caliendo è ritenuto la persona che ha realizzato l’ordigno e fornito il telecomando utilizzato da Di Pierno. I due sono ex cognati. Di Pierno era infatti sposato con la sorella della moglie di Caliendo. E proprio Di Pierno secondo l'accusa avrebbe commissionato all'imprenditore la realizzazione dell'ordigno.
L'altra vicenda, l'omicidio della moglie
Ma non è fnita, perché Caliendo, 46 anni, è attualmente indagato a piede libero per omicidio volontario, per la morte (tra il 27 e il 28 settembre 2024) della moglie, Lucia Salcone.
La donna era rimasta vittima in un incendio scoppiato dopo un grave incidente stradale.
Ma la Procura di Foggia sospetta che quell'incidente sia stato creato ad arte, nonostante Caliendo stia sempre negando i suoi addebiti.
Caliendo ha partecipato addirittura in prima fila in chiesa al funerale della moglie.
Le indagini sulla morte della donna (si tratterebbe dell'ennesimo caso di uxoricidio), sono ancora in corso.
L'incidente, l'incendio e la morte della moglie: le perizie
Come detto, la Procura non crede all'incidente e alla fatalità.
Le perizie sembrano andare in una direzione diversa.
Sull’automobile del Caliendo, una Fiat 500, sarebbero risultate due anomalie.
La prima riguarderebbe alcune tracce di combustibile ritrovate nell'auto, la seconda è la ricostruzione fatta dai periti, secondo cui l’auto viaggiava a una bassa velocità al momento dell’impatto, dunque rendendo difficilmente plausibile un epilogo così drammatico.